L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] della Crusca (sospesa, incompleta, nel 1923) come compendio di -i nel plurale dei termini in -io (studio, studj). Luigi Pirandello la usa ancora in parole come guajo, ajuto, sajo, ecc. In varianti come Jugoslavia o Jole, poi, la j è arrivata fino ai ...
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Le lingue delle arti sono collocabili entro il confine delle lingue speciali o settoriali (cfr. Bellucci 1997 per l’architettura; ➔ linguaggi settoriali). Tradizionalmente, soprattutto in Italia, le arti [...] per analogia d’uso o di forma. Esemplare, per capire la produttività di questi processi, è il caso di buccia, che Alberti usa per indicare l’esterno di una superficie; sullo stesso meccanismo, in altri luoghi e in altri tempi, l’analogia di funzione ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] quello di modo non finito (stavo vedendolo, volevo vederlo), ma non può stare dopo il participio passato (* ho vistolo); l’italiano non usa la soluzione intermedia, in cui il clitico è tra i due verbi, come in francese o in romeno: fr. je veux le ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] o basso.
Una seconda importante varietà della lingua italiana, definita prendendo in considerazione caratteristiche di chi la usa attivamente, è l’italiano giovanile. A partire dagli anni Sessanta, in Italia si è dedicata particolare attenzione ...
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Le frasi relative (dette anche semplicemente relative) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che hanno la peculiarità di modificare un elemento nominale (detto antecedente o, meno spesso, testa [...] .
(c) La relativa appositiva seleziona i pronomi relativi in maniera peculiare: il quale in funzione di soggetto e oggetto si usa quasi solo nell’appositiva (40-41), mentre nelle restrittive non compare mai come soggetto (38) o oggetto (39):
(38) *i ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] per primi, seguiti a ruota dai possessivi, dimostrativi, numerali e così via (➔ aggettivi). Nella tradizione occidentale si usa infatti lo stesso termine, aggettivo, per elementi tra loro molto diversi sul piano semantico, ma che hanno sul piano ...
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Con genere e lingua ci si riferisce all’ampia problematica di studi, tipicamente interdisciplinari (in ingl. gender studies), sui risvolti sociali e culturali delle differenze sessuali e biologiche che [...] notano disparità significative nel rivolgersi a una persona (➔ convenevoli; ➔ saluto, formule di): se ci si rivolge a un uomo si usa il titolo corrispondente al suo ruolo, mentre alla donna ci si rivolge spesso con Signora o Signorina. Si notano qui ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] una pura e semplice mimesi dei versi prodotti dagli animali, ma mostrano esse stesse aspetti convenzionali. Infatti, ogni lingua usa parole onomatopeiche diverse per lo stesso referente; esemplare è il caso del canto del gallo, che è denominato in ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] doposcuola è, ad es., un’attività che si svolge dopo la scuola, il dopobarba un prodotto che si usa dopo la rasatura. Il tipo è piuttosto produttivo:
(9) entrobordo, lungolago, lungomare, senzadio, senzapatria, senzatetto, sottobicchiere, sottobosco ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] particolarmente alto di arcaismo, e concedendo nelle successive sempre maggiore spazio a voci condivise dalla prosa.
Così, Carducci usa quasi solo nei Juvenilia forme come turbo (accanto a turbine), spene (accanto a speme), rubello (accanto a ribelle ...
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usa e getta
uṡa e gétta locuz. usata come agg., invar. – Nel linguaggio commerciale, detto di oggetti e prodotti destinati al consumo immediato e di cui ci si serve una volta sola e poi si buttano via: siringhe sterili, bicchieri, piatti e...