Scrittore e uomo politico bizantino (n. Nicomedia 1018 - m. 1078 o 1096). Ebbe cariche politiche sotto Michele V e Teodora, e da Costantino Monomaco fu nominato professore di filosofia nell'università [...] fondata nel 1054. Ravvivò in Costantinopoli lo studio di Platone, la cui filosofia cercò di conciliare col cristianesimo. Di cultura vastissima, produsse in ogni campo dello scibile; importante per valore ...
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Letterato e uomo politico italiano (Lucca 1818 - Montignoso 1906), figlio di Gaetano; prof. nell'univ. di Siena (1840), poi di Pisa (1843), esercitò notevole influenza nella politica del granducato di [...] Toscana: nel 1848 fu capitano nel battaglione universitario; oppositore poi del Guerrazzi, fu tra i promotori del ritorno del granduca; convertitosi all'idea unitaria e collaboratore del Ricasoli, ebbe ...
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Umanista e uomo politico inglese (Lincolnshire 1525 circa - Londra 1581). Master of arts a Cambridge (1549), lasciò l'Inghilterra durante la restaurazione cattolica; nel 1555 fu a Padova. Sembra che prima [...] del 1557 si recasse a Roma e vi subisse (1559) la tortura per accuse di eresia. Tornato nel 1560 a Londra, ebbe da Elisabetta cariche importanti: fu inviato come ambasciatore in Portogallo (1567) e nei ...
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Cassano, Franco. - Sociologo e uomo politico italiano (Ancona 1943 - Bari 2021). Professore ordinario di Sociologia dal 1980, ha esordito come autore già negli anni Settanta; tuttavia, la pubblicazione [...] che lo ha reso celebre in ambito accademico è stata Il pensiero meridiano (1996). Qui C. pone le basi teoriche di quello che è stato definito “nuovo meridionalismo”: un modo diverso e inedito di guardare ...
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Scrittore e uomo politico (Parigi 1867 - Saint-Rémy, Bouches-du-Rhône, 1942), figlio di Alphonse. Iniziò gli studî di medicina (se ne vedono tracce in alcuni suoi libri: Les morticoles, 1894; L'hérédo, [...] 1917); ma si dedicò poi alla letteratura e alla politica. Fra i suoi romanzi sono da ricordare: L'astre noir (1893), Le voyage de Shakespeare (1896); Suzanne (1896); La flamme et l'ombre (1897); La déchéance ...
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Scrittore e uomo politico italiano (Iesi 1855 - Roma 1941), discendente per parte di madre da A. Vespucci. Si schierò su posizioni di un liberalismo aperto ai problemi sociali sino a militare nella sinistra [...] cavallottiana che nel 1892 lo inviò al parlamento per il collegio di Ancona. Spirito avventuroso, nel 1885 combatté in Bulgaria a fianco di Alessandro di Battenberg; un lungo viaggio nell'America Meridionale ...
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Scrittore e uomo di stato polacco (Derkały, Wołkowysk, 1750 - Varsavia 1812). Studiò a Cracovia, Vienna e Roma, dove si laureò in giurisprudenza e teologia. Come membro della "Commissione educativa" riordinò [...] l'univ. di Cracovia e le diede nuova vita; ebbe poi parte preponderante nella riforma politica e sociale, consacrata nella costituzione del 3 maggio 1791. Dopo la vittoria della Russia dovette rifugiarsi ...
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Drammaturgo, ingegnere, economista e uomo politico spagnolo (Madrid 1832 - ivi 1916). Fu ministro delle Finanze nel 1874, e alla sua iniziativa è dovuta la creazione del Banco de España. Nel 1904 ricevette, [...] insieme a Mistral, il premio Nobel per la letteratura. Delle sue opere teatrali, declamatorie ed eloquenti, che presentano per lo più casi di coscienza e conflitti morali, ricordiamo: En el puño de la ...
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Scrittore e uomo politico croato (Krapina 1809 - Zagabria 1872). Sotto l'influenza del movimento letterario ceco e in particolare di J. Kollár, propugnò l'idea di un'unica letteratura slavo-meridionale, [...] tenuta insieme da una sola lingua. Per questo nel 1830 pubblicò uno studio sui principî della nuova ortografia della lingua croata (Kratka osnova horvatsko-slavenskoga provopisanja "Abbozzo di un'ortografia ...
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Scrittore e uomo politico ungherese (Budapest 1860 - Edlach, Austria, 1904), fondatore del sionismo. Sotto l'influsso del caso Dreyfus e dell'antisemitismo che si manifestò in quella circostanza, concepì [...] e formulò il problema ebraico come problema mondiale; nella sua opera Der Judenstaat (1896) precisò la sua tesi sulla formazione di una società ebraica entro uno stato proprio, con distinta personalità ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
uomo nero
uòmo néro locuz. usata come s. m. – 1. Uomo immaginario, di aspetto pauroso, che si usa nominare come minaccia per far stare buoni i bambini: smetti di frignare, se no chiamo l’uomo nero! 2. Gioco di carte al quale può partecipare...