Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] stabiliscono le diverse qualità (fisiche, psichiche, morali, sociali) di un uomo o di una donna, oltre che all’interno di un sistema per quanto riguarda l’impiego, la retribuzione e qualunque altra condizione di lavoro, compresi i diritti di ...
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Nietzsche, Friedrich Willhelm
Stefano De Luca
Il profeta del superuomo
L’opera del filosofo Friedrich Nietzsche, vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, è caratterizzata da uno stile ispirato e profetico; [...] ’ viene promesso non solo ai sapienti, bensì a qualunqueuomo pio e virtuoso.
Al cristianesimo dobbiamo infine, secondo il decadenza è destinata a concludersi. La più antica menzogna inventata dall’uomo – Dio – è stata ormai smascherata: «Dio è morto ...
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La città dei «piaseri»
Feliciano Benvenuti
L’Europa e Venezia
Concorrono molte ragioni per fare della Venezia del Settecento uno dei punti focali dell’attenzione europea, molte ragioni che subito appaiono, [...] già radicata nella nobiltà veneziana, e per stabilire una servitù indegna ed insopportabile non dirò a liberi cittadini, ma a qualunqueuomo del paese più schiavo. Ne faranno tante che alla fine la nobiltà si sveglierà e non vorrà più soffrire e ...
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essere
Riccardo Ambrosini
1. Le circa 7780 attestazioni dei quasi 125 tipi formali del verbo e. - incluse le forme polisillabiche con apocope della vocale finale, quelle monosillabiche con epitesi di [...] ragione che l'uno più che l'altro conoscesse.
‛ Questo (non) è ', " le cose (non) stanno così ": Cv I VI 8 in qualunqueuomo fosse tutto l'abito del latino, sarebbe l'abito di conoscenza distinto de lo volgare. Ma questo non è.
7.3. Etimologicamente ...
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gramatica
Pier Vincenzo Mengaldo
Nella comparazione tra le dieci scienze e i dieci cieli che D. svolge in Cv II XIII 7 ss., la Gramatica, prima tra le scienze del Trivio e del Quadrivio (e cfr. la prim'arte [...] lo volgare in genere, ma non distinto: che se esso lo conoscesse distinto, tutti li volgari conoscerebbe... e così in qualunqueuomo fosse tutto l'abito del latino, sarebbe l'abito di conoscenza distinto de lo volgare. Ma questo non è; ché uno ...
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quale
Riccardo Ambrosini
. 1. Le 1144 attestazioni di q. comprendono, secondo le edizioni cui si attiene questa Enciclopedia, 574 ‛ quale ' (385 nel Convivio e 123 nella Vita Nuova, di contro a 6 nelle [...] . Come aggettivo relativo indefinito-distributivo, q. ricorre in poesia, in Rime LVI 22 siate pregata, / qual uom [" qualunqueuomo ", " chiunque "; cfr. l'incipit del sonetto Qual om riprende altrù ispessamente, nella tenzone tra Iacopo da Lentini e ...
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Andrea Cappellano
Antonio Viscardi
Autore di un trattato latino in tre libri, il De Amore, larghissimamente divulgato e ritenuto " il codice più completo dell'amore quale si trova in atto nei romanzi [...] le donne che accettarono gli amanti degni del loro amore rifiutando gl'indegni; nel medio le meretrici, che accettarono qualunqueuomo; in quello esterno, infine, sono punite coloro che sprezzarono gli amanti; i cerchi sono collegati da un sentiero ...
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Modo che tenne il duca Valentino
Andrea Matucci
La strage compiuta a Senigallia la sera del 31 dicembre 1502, con cui Cesare Borgia si liberò di alcuni condottieri che gli si erano opposti, è presente [...] soldati al re di Francia e ne assolda di nuovi, senza troppo soffermarsi sulla loro qualità: «soldando qualunqueuomo d’arme e altro che in qualunque modo facessi el mestiere a cavallo» (§ 15). In questa parte è notevole come il contatto cercato dai ...
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abito
Cesare Vasoli
1. D. usa il termine a. in diversi sensi e modi, naturalmente tutti legati al significato che il concetto di habitus aveva assunto nella letteratura filosofica del Duecento, sotto [...] lo conoscesse distinto, tutti li volgari conoscerebbe, perché non è ragione che l'uno più che l'altro conoscesse; e così in qualunqueuomo fosse tutto l'abito del latino, sarebbe l'abito di conoscenza distinto de lo volgare. Ma questo non è; ché uno ...
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David
Emanuele Cutinelli-Rendina
Il personaggio biblico che dal 1504 M. poteva ammirare dalle finestre di Palazzo Vecchio effigiato nella statua michelangiolesca – la evocherà in un suo scritto giocoso [...] sensibilità etica,
sono questi modi crudelissimi, e nimici d’ogni vivere, non solamente cristiano, ma umano; e debbegli qualunqueuomo fuggire, e volere piuttosto vivere privato, che re con tanta rovina degli uomini; nondimeno, colui che non vuole ...
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qualunque
qualùnque (ant. qualunche) agg. indef. m. e f. [comp. di quale e -unque, cfr. lat. qualiscumque], invar. – 1. Con funzione di indef. relativo, l’uno o l’altro che sia (senza differenza, o senza preferenza per l’uno piuttosto che...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...