L'Io cosciente: una visione neuroeuristica della mente
Alessandro E.P. Villa
(Laboratoire de Neuro-heuristique, Institut de Physiologie, Université de Lausanne, Losanna, Svizzera)
John G. Taylor
(Centre [...] le informazioni in una dimensione temporale: si pensi, per l'uomo, alla memoria e alla proiezione mentale di se stesso nel il colore e altri ancora. Il livello del codice può considerarsi primitivo, come nel caso del colore e del moto, ossia legato ...
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Embriologia
Alberto Monroy
di Alberto Monroy
Embriologia
sommario: 1. Introduzione generale. 2. La ricerca embriologica nella prima metà del secolo. a) Regolazione e prelocalizzazione. b) Induzione [...] all'inizio della gastrulazione.
B. La sintesi dell'emoglobina primitiva nell'embrione dei Vertebrati. L'emoglobina (Hb) presenta un certo numero di mutanti (principalmente nel topo e nell'uomo) e ciò risponde a uno dei requisiti per un'approfondita ...
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Farmacologia
Pietro Di Mattei
di Pietro Di Mattei
Farmacologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Posizione concettuale della farmacologia nel Novecento. 3. I temi della farmacologia nel Novecento. 4. I [...] capaci di prevenire, alleviare e guarire stati morbosi dell'uomo e degli animali. Per altri, si tratterebbe di una una catena alifatica esalta l'attività generale del corpo primitivo; la ramificazione della catena carboniosa esalta l'attività di ...
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La grande scienza. Oncologia
Umberto Veronesi
Francesco Bertolini
Giuseppe Curigliano
Oncologia
Il termine 'cancro' trova origine nella parola greca karkínos, granchio, e con esso si identificano [...] età avanzata e poiché questa malattia sia negli animali sia nell'uomo si manifesta in età adulta, essa viene raramente riscontrata negli include: (1) la localizzazione del tumore maligno primitivo, in particolar modo se la sede primaria è sconosciuta ...
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Sangue
Lucio Luzzatto
Bruno Rotoli
Basi molecolari della leucemia, di Lucio Luzzatto
Trapianto del midollo, di Bruno Rotoli
Basi molecolari della leucemia
SOMMARIO: 1. Introduzione: a) definizione [...] genoma, costituito da unità elementari, i geni, il cui numero totale nell'uomo non è ancora noto con precisione, ma è stimato intorno a 100.000 midollare. Si definisce cellula staminale il primitivo progenitore emopoietico capace di autoreplicarsi e ...
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Feto
Ermelando V. Cosmi
Juan Piazze
Erich Cosmi jr. e Renata Gaddini De Benedetti
Si definisce feto (dal latino fetus, formato dalla stessa radice di fecundus e femina) il prodotto del concepimento [...] loro velocità di conduzione è inizialmente molto bassa. Nell'uomo la mielinizzazione si realizza con un ritmo assai lento ai primi tempi della vita. A proposito di questo primitivo stadio di sviluppo, Winnicott ha osservato, in alcuni suoi ...
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Lo sviluppo dei linfociti
Fritz Melchers
(Basel lnstitute for lmmunology Basilea, Svizzera)
I linfociti derivano, durante lo sviluppo embrionale, dalla cellula staminale ematopoietica pluriPotente che [...] la velocità con la quale possono perdere lo stato di HSC. Nell'uomo e nel topo, le HSC sono state osservate durante tutto l'arco della per studiare in vitro la predestinazione dell'ectoderma primitivo alla generazione del mesoderma e del mesenchima, ...
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La teoria di Haller: fibra, irritabilità e sensibilità
Il meccanicismo, com'è noto, si definì in modo compiuto e si pose di diritto come la nuova struttura di base per ogni scienza all'incirca nel corso [...] anche al lavoro dei chirurghi, artefici della sperimentazione sull'uomo nei casi in cui la dura madre, esposta per condiviso, secondo la sferzante ironia halleriana, l'ingenuità del primitivo, il quale vede muoversi la lancetta dell'orologio e dice ...
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Alla ricerca dei morfogeni
Edoardo Boncinelli
(Dipartimento di Ricerca Biologica e Tecnologica, Istituto Scientifico San Raffaele Milano, Italia)
Lo sviluppo embrionale e postembrionale del cervello [...] cui sono stati studiati, in particolare nel topo e nell'uomo (McGinnis e Krumlauf, 1992). Questi omeogeni costituiscono una mezzo, uno stadio ancora precedente alla formazione della stria primitiva (Simeone et al., 1993; Mallamaci et al., 1996 ...
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Malattia
Giovanni Federspil
Roberto Vettor
Maria Teresa Tenconi
Alice Bellagamba
Il termine malattia indica lo stato di sofferenza di un organismo, o di sue parti, prodotto da una causa che lo danneggia, [...] quando disgrazie, sventure e malattie colpiscono ripetutamente un uomo, la sua famiglia e le sue proprietà, ne può essere l'origine (Good 1992).
2.
La medicina dei 'primitivi'
L'antropologo britannico W.H. Rivers e il tedesco E. Ackerknecht sono ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...