MONTECASSINO (A. T., 24-25-26 bis)
Vincenzo EPIFANIO
Mauro INGUANEZ
Caratteristica sporgenza calcarea, a SE. del M. Cairo (m. 1669), limitata a E. dal Rapido (affluente del Liri), a S. e a SO. dal [...] vecchia torre, forse stanza del presidio romano. Fu il nucleo del primitivo monastero, intorno a cui sorsero ben presto altri edifizî, e in abate Aligerno, eletto a Capua nel 949. Aligerno, uomo accorto e di larghe vedute, cominciò col rivendicare il ...
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LUCREZIO (T. Lucretius Carus)
Ettore Bignone
Poeta romano del sec. I a. C. Nulla sappiamo della sua vita, se non due date incerte della nascita e della morte, e una tragica notizia di suicidio per un [...] seguire alla dottrina atomica. Ma Lucrezio mutò questo ordinamento primitivo, per porre al centro del suo poema la trattazione e descrivere le passioni, i più segreti sentimenti dell'uomo, l'ebbrezza della conquistata verità della filosofia (III, ...
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È la forma iniziale della costruzione umana per rifugio e ricovero della famiglia, e le sue più antiche apparizioni sono tuttavia oscure, non potendosi ancora accettare pienamente le interpretazioni come [...] della Spagna e della Francia. È certo però che quando l'uomo poté abbandonare le grotte e i ripari sotto roccia, che furono P. Orsi e di A. Mosso, possiamo dire che la dimora primitiva è di due tipi, circolare o ellittico e rettangolare; sembra che ...
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Scrittore inglese, nato il 4 dicembre 1795 a Ecclefechan (Dumfriesshire), morto a Londra il 4 febbraio 1881: personalità complessa, internamente agitata e discorde, ma di elementare potenza, tale che nemmeno [...] è via di mezzo, tutto rivela una forza intatta di primitivo. Anche l'iniziale profonda crisi descritta nel Sartor Resartus non uomini". "Come se fosse espresso dal centro della terra" il grande uomo, l'"eroe", sorge e i popoli e i secoli vivono di ciò ...
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Nel suo significato più generico delitto è il fatto di chi "abbandona" con un solo atto la via tracciata da una norma canonizzata. In questo senso è delitto qualsiasi infrazione delle leggi direttive della [...] senso si può parlare di delitto presso i popoli primitivi (v. qui appresso).
Il diritto, naturalmente, considera come delitto la violazione della legge risultante da un atto esterno dell'uomo, positivo o negativo. Il codice penale italiano qualifica ...
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. Il vocabolo ebraico 'ādhām è originariamente nome comune che designa in genere la razza umana, o in particolare un suo individuo (latino homo); eccezionalmente, l'uomo in contrapposto alla donna (latino [...] ed Eva nell'iconografia.
La storia di A. ed Eva è spesso riprodotta nella primitiva arte cristiana, a volta rappresentandovisi tutti gli episodî dalla creazione dell'uomo e della donna alla cacciata dal Paradiso (ed anzi fino alle susseguenti fatiche ...
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È la parte anteriore del corpo degli animali che hanno una complessa organizzazione somatica; in quelli a stazione eretta, come l'uomo, la parte più elevata.
Già negl'Invertebrati a organizzazione complessa [...] in avanti di quello che sia nelle specie più vicine all'uomo e nell'uomo medesimo. E ciò non solo nei Pesci, Anfibî, Rettili e il labbro superiore, chiudendo dall'alto l'orificio boccale primitivo (se non si saldano ne risulta il labbro leporino). ...
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Uno dei maggiori rappresentanti della più antica filosofia greca. Nacque, secondo testimonianze quasi unanimi, in Abdera. Però regnano incertezze sia sulla data della nascita (fra il 470 e il 457 a. C.) [...] soltanto la conoscenza sensibile (ad es.: "Occorre che l'uomo riconosca che è lontano dalla verità"). La condanna di questa e più anziano di lui. Secondo questa teoria gli uomini primitivi vivevano in condizioni miserrime e ferine; il bisogno e la ...
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Serie di dieci precetti, prevalentemente morali, dati da Dio a Mosè sulla vetta del monte Sinai, all'uscire dall'Egitto. Fatto proprio dal cristianesimo, il decalogo è divenuto il codice morale di gran [...] come il legislatore e il giudice supremo della condotta dell'uomo.
Menzioni esplicite d'uno studio particolare del decalogo presso anche quando legge non è. Ne venne che il cristianesimo primitivo, e di tutti i tre primi secoli: non insisté ad ...
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GIOBBE (ebr. 'Iyyōbh, gr. 'Ιώβ, Vulgata Iob [Alcuni Padri anche Hiob])
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo Vitti
Nome del personaggio principale d'un libro della Bibbia e titolo del libro stesso.
Il personaggio. [...] , viveva piamente, era insomma per un Orientale il vero tipo dell'uomo felice. Sennonché la pia vita vissuta dal G. viene calunniata dal Questa differenza è sorta da aggiunte fatte sul testo primitivo e penetrate solo nel testo ebraico odierno; o ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...