Gli uomini sono così necessariamente folli che il non esser folle equivarrebbe a esserlo secondo un’altra forma di follia. Pensées di PascalMichel Foucault scrive Storia della follia in età classica come [...] mondo»: il folle ricorda a ognuno la sua verità, «egli ride in anticipo del riso della morte». Nella letteratura e nell’arte diminuzione dell’uomo».IL GRANDE INTERNAMENTO DELL’ETÀ CLASSICACon il XVII secolo si verifica quella che Foucault definisce ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo più improvvisa, mediante una tipica modificazione...
vaghezza
vaghézza s. f. [der. di vago1]. – 1. L’essere vago, cioè indeterminato, incerto, poco preciso: accennare con v. a un fatto; v. di un’accusa; con riferimento a opere figurative: v. di linee, v. di contorni. 2. Bellezza, leggiadria,...
L’homme qui rit (L’uomo che ride) Romanzo (1869) dello scrittore francese V. Hugo (1802-1885).
Narra storia di Ursus, un saltimbanco orribilmente mutilato che poi, scopertosi discendente di una grande famiglia inglese ed entrato in possesso...
GIRALDONI, Leone
Carla Di Lena
Nato a Parigi nel 1824, studiò canto a Firenze con L. Ronzi, ed esordì a Lodi nel 1847 nella Saffo di G. Pacini. Si esibì quindi in teatri italiani ed esteri (Firenze, Madrid, Oporto, Bucarest), debuttando alla...