ARABIA, Francesco Saverio
Roberto Abbondanza
Nacque il 24 marzo 182 1 a Dipignano (Cosenza) da Pasquale, impiegato delle poste, e da Maria Teresa Fonzi. Si trasferì a Napoli nell'ottobre 1842, per intraprendere [...] l'A. aveva concorso senza successo alla cattedra di letteratura italiana nell'università. Le poesie dell'A. sono documento di quel che potesse l'educazione classica su certi ingegni napoletani fioriti tra il '40 e il '60: ma il classicismo non gli ...
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BORGHI, Giuseppe
Antonio Palermo
Nacque a Bibbiena, nel Casentino, il 4 maggio 1790, da Carlo e da Caterina Borghini. Studiò nel collegio vescovile di Castiglion Fiorentino, avendo per maestro di lettere [...] Roma, dove rimase, tranne una breve parentesi napoletana, sino al 1835. Non avendo trovato in 1899; N. Vaccaluzzo, G. B. e il suo corso di lett. dantesca nell'università di Palermo (1835-36), in Arch.storico per la Sicilia orientale, I (1904), I ...
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DE BLASIIS (de Blasiis, De Blasis, Blasiis), Giuseppe
Francesco M. Biscione
Nacque a Sulmona (L'Aquila) il 5 aprile del 1832, primogenito di Michele, che era giudice istruttore, e di Elisabetta Fawals, [...] incaricato per la costituenda cattedra di storia nazionale all'università di Napoli, due anni dopo ottenne l'incarico di quotidiana, modesta e spesso anonima prestata presso la Società napoletana di storia patria, di cui fu segretario dal 1876 ...
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ABIGNENTE, Filippo
Leopoldo Cassese
Nacque a Sarno (Salerno) il 10 apr. 1814 da Giovanni e da Fortunata dei baroni Gaiano di Baronissi. Avviato alla carriera ecclesiastica, divenne ben presto canonico [...] ebbe la cattedra di storia della Chiesa presso l'università di Napoli.
Le sue lezioni, di cui Marc (1942), n. 10 del 17 maggio; L. Russo, Francesco De Sanctis e la cultura napoletana, Bari 1943, pp. 151-156; S. Ruocco, Storia di Sarno e dintorni, II, ...
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D'APOLITO, Nicola
Vincenzo Busacchi
Nacque a Cagnano Varano (Foggia) il 19 marzo 1815 da Francescantonio, medico, e da Bartolomea Curatolo, ultimo di nove figli. Alla sua nascita, i genitori, secondi [...] meglio di sè.
Dopo due anni e mezzo dalla iscrizione all'università, nella seduta del 27 genn. 1838 dell'Accademia medica chirurgica estesamente impiegato in clinica specialmente dalla scuola napoletana, e fu costantemente, riportato nei testi di ...
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BONOLIS, Giuseppe
Anna Maria Carlevaris Luzietti
Nato a Teramo il 1º genn. 1800 da Luigi e da Cecilia Quartaroli, studiò disegno artistico divenendo, giovanissimo, maestro di calligrafia nel Regio Collegio [...] discendente del prof. Guido Bonolis (m. 1939)dell'università di Macerata. Nel Gabinetto Naz. delle Stampe di Roma 89, 99, 112, 115, 212; D. Morelli-E. Dalbono, La scuola napoletana di pittura nel sec. decimonono..., a cura di B. Croce, Bari 1915, pp. ...
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ANDREOLI, Raffaele
Anna Buiatti
Nato a Napoli il 5 ott. 1823, studiò diritto in quella università laureandovisi nel 1847. Ancora studente, manifestò anche una sincera inclinazione alla letteratura, [...] dell'Andreoli.
Per alcuni anni l'A. si dedicò a lavori di traduzione e commento di testi per l'editoria napoletana; tradusse così il Manuale di diritto romano contenente la teoria delle istituzioni di F. Mackeldey (Napoli 1853) e il Trattato ...
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BARLETTA, Gabriele
Antonio Alecci
Nato secondo alcuni ad Aquino, secondo altri a Barletta, visse nel sec. XV. Ben poco si conosce della sua vita: domenicano, forse discepolo di s. Antonino, arcivescovo [...] , Napoli 1651, pp. 188 s.; N. Toppi, Biblioteca napoletana, Napoli 1678, p. 102; J. Quétif-J. Echard, . antoniniana, Città del Vaticano 1961, p. 330; C. Piana, Ricerche su le università di Bologna e di Parma nel sec. XV, Quaracchi 1963, pp. 437s.,n. ...
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Uomo politico austriaco (Coblenza 1773 - Vienna 1859). Frequentò dal 1788 l'università di Strasburgo e, dal 1790 al 1792, quella di Magonza. Gli anni successivi li trascorse a Bruxelles; quindi, dopo un [...] tedeschi a una politica di repressione poliziesca nelle conferenze di Karlsbad e di Vienna (1819). Così la rivoluzione napoletana del 1820 offriva al cancelliere austriaco l'occasione per ottenere lo stesso risultato in Italia, riuscendo egli nei ...
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Pittore e incisore (Leida 1606 - Amsterdam 1669). Figlio del mugnaio Harmen Gerritszoon van Rijn, penultimo di nove figli, R. fu mandato nel 1615 alla scuola latina di Leida, ma, dopo aver passato le prove [...] per l'ammissione all'università, abbandonò gli studî (1619) per entrare come apprendista nella bottega del pittore Jacob van Swanenburgh (1571-1638), artista modesto ma a conoscenza dell'arte romana e napoletana contemporanea. Nel 1624, recatosi ad ...
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ecofiction (eco-fiction) s. f. Ramo della letteratura che comprende le opere di narrativa incentrate sulla natura e sull'ecosistema, intesi come elementi costitutivi del racconto, o del punto di vista, o del messaggio; in senso concreto, opera...
citta
città (ant. cittade) s. f. [lat. civĭtas -atis «condizione di civis» e «insieme di cives»; al sign. di «aggregato di abitazioni» la parola giunse per metonimia, sostituendo urbs]. – 1. a. Centro abitato di notevole estensione, con edifici...