GIUSSO, Lorenzo
Fabrizio Intonti
Nacque a Napoli, il 25 giugno 1899, in una famiglia aristocratica, dal conte Antonio e da Maria Imperiali d'Afflitto. La sua maturazione culturale avvenne in un terreno [...] , Simmel, Spengler, Milano 1944); i già ricordati Nietzsche (Nietzsche, Napoli 1936), Spengler (Spengler e la dottrina degli universali formali, Napoli 1935), e J. Ortega y Gasset.
Il rapporto tra razionalismo e irrazionalismo (e il superamento della ...
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razionalismo
Paolo Casini
Il primato della ragione
Il significato del termine razionalismo deriva da ragione. Si definisce razionalismo una tendenza a razionalizzare o ‘ridurre alla ragione’ quanto [...] tale da evitare ogni errore, falsa conclusione o sofisma; un metodo razionale sì, ma dominato da assiomi o giudizi universali fissati a priori, in base ai quali i seguaci di Aristotele pretendevano di ‘dedurre’ a rigor di logica ogni affermazione ...
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Politica e mito
Dino Cofrancesco
di Dino Cofrancesco
Politica e mito
Il mito politico e la filosofia politica moderna
In prima approssimazione il mito politico è una forma di legittimazione del potere [...] interlocutore non è l'abitante di una tribù, colto in una determinata configurazione spazio-temporale, ma l''uomo universale', dotato di raziocinio e capace di esercitarlo sui più ardui problemi della convivenza sociale. I documenti teorici ai quali ...
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Hegel, Georg Wilhelm Friedrich
Stefano De Luca
Il più grande esponente dell'idealismo
Georg Wilhelm Friedrich Hegel ebbe un'acuta e drammatica coscienza degli straordinari mutamenti che si realizzarono [...] loro passioni particolari, essi permettono il progresso della Ragione e realizzano, senza esserne consapevoli, i suoi fini universali (in questo consiste la famosa "astuzia della ragione"). Emblematico il caso di Napoleone: egli perseguiva la propria ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] , il fondamento comune è una concezione unitaria del cosmo, pervaso di forze spirituali, dominato da occulte leggi di universali ‘simpatie’; l’uomo, al centro di questo mondo, può scoprire le corrispondenze nascoste, entrare in rapporto con quelle ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] dell'uomo, è il termine della beatitudine che si risolve nella visione di Dio concessa ai beati. Dio come bonum universale muove la volontà necessariamente, ma nella vita terrena non si è innanzi a questo bene assoluto, bensì a una molteplicità ...
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Filosofo e scienziato (Lipsia 1646 - Hannover 1716). Dopo aver studiato filosofia a Lipsia, matematica a Jena e diritto a Altdorf, entrato in rapporto con i Rosacroce conobbe Johann Christian barone di [...] 'uomo, essere imperfetto, e non vale per Dio, per cui anche le verità di fatto sono verità di ragione, e quindi universali e necessarie. Le verità eterne, che L. chiama anche essenze o possibili, costituiscono la struttura stessa della mente divina e ...
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sillogismo Termine filosofico con cui Aristotele designò la forma fondamentale di argomentazione logica (s. categorico), costituita da tre proposizioni dichiarative connesse in modo tale che dalle prime [...] lettere (AAA) vuole indicare che, nell’ordine, sia la premessa maggiore, sia la minore, sia la conclusione sono della forma universale affermativa, o forma A (S, P): poiché il modo appartiene alla prima figura, la premessa maggiore sarà del tipo A ...
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LAMANNA, Eustachio Paolo
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Matera il 9 ag. 1885 da Angiolo e Bruna Pizzilli. Studiò all'Università di Firenze dove si laureò in lettere e in seguito in filosofia sotto la [...] di Dio che è anche Autore della natura. Infine, il sentimento estetico ci introduce a una bellezza che è un'universalità che si rivela di volta in volta nel particolare. Ma tale rivelarsi dell'assoluto nel sensibile presuppone un'unità armonica che ...
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DELLA VALLE, Guido
Franco Cambi
Nato a Napoli il 25 genn. 1884, da una famiglia di salde tradizioni culturali (il padre, Antonio, era professore di anatomia comparata presso l'università; la madre, [...] " storici. Nelle tre parti dell'opera viene sviluppata questa concezione essenzialmente neokantiana dei valori. Essi sono "universali" e "fuori del tempo", trascendono le funzioni psichiche e sussistono indipendentemente dal soggetto. Si elabora poi ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
universale2
universale2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – Strumento, detto anche u. geodetico, fondamentale in passato nella geodesia e astronomia geodetica per misurare angoli orizzontali e verticali, attualmente per lo più sostituito...