Diodoro Siculo
Maria Agata Pincelli
Storico greco, vissuto fra l’80 e il 20 a.C., nativo di Argirio in Sicilia. Scrisse una storia universale, Bibliotheca historica, dalle origini del mondo alle campagne [...] dimostrato come nel capitolo “Di Fortuna” (vv. 130-35), non solo l’inserimento dell’Egitto nella successione degli imperi universali derivi da D. (essendo tale elemento assente in altre fonti), ma l’espressione poggiana «imperium orbis» riferita al ...
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automa cellulare
Mauro Cappelli
Modello per lo studio dell’evoluzione di sistemi complessi, introdotto negli anni Cinquanta del secolo scorso, da John von Neumann e Stanislaw Ulam. Un automa cellulare [...] della fisica e dalla biologia. Ma le possibili applicazioni sono pressoché infinite: si pensi che alcuni automi cellulari, cosiddetti universali, sono in grado di simulare il comportamento di ogni altro automa cellulare o macchina di Turing.
→ Self ...
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Scrittore e prelato (Salisbury tra il 1110 e il 1120 - Chartres 1180), una delle maggiori figure nella cultura del 12º sec. Formatosi alla scuola dei più famosi maestri di Parigi e Chartres negli anni [...] in evidenza la difficoltà di risolvere definitivamente i massimi problemi (di particolare interesse quello che dice sul problema degli universali, a suo avviso irrisolvibile; G. è tra i primi a conoscere tutte le opere logiche di Aristotele). Non ...
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Filosofia
In senso estremamente generico, qualsiasi processo che porti a isolare una cosa da altre con cui si trova in rapporto, per considerarla poi come specifico oggetto d’indagine una volta prescisso [...] ’a. con il piano linguistico furono messi in particolare evidenza da J. Locke, secondo il quale la genesi degli universali, idee o termini, rappresentanti tutti gli oggetti della stessa specie, che ha luogo attraverso l’a., conduce all’introduzione ...
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Illustre filosofo e medico musulmano, cultore anche di scienze matematiche, fisiche e naturali e poeta di qualche merito, che scrisse per lo più in arabo, talora in persiano; nacque nel Ṣafar 370 èg. (agosto-settembre [...] dissentendo profondamente da altre; e appunto queste concessioni furono aspramente rimproverate ad Avicenna da Averroè (v.).
Nella dottrina degli universali egli, sulle orme d'al-Kindī e d'al-Fārābī che qui fusero Aristotele e Platone, arriva a una ...
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OCCAM (o Ockham), Guglielmo di
Guido Calogero
Pensatore inglese, massimo rappresentante della filosofia del sec. XIV e della crisi terminale a cui in quel periodo andò incontro il pensiero del Medioevo. [...] sperimentale di quel che si presenta ai sensi. Ciò importa, naturalmente, una assoluta sopravalutazione della realtà individua rispetto a quella universale: e di fatto l'O. rinnova l'antico nominalismo, già fiorente nei secoli XI e XII e poi vinto ...
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Per Aristotele κατηγορεῖν è la funzione di attribuire un predicato a un soggetto, κατηγορούμενον il predicato in genere, e κατηγορίαι, in senso specifico, le classi supreme di ogni predicato possibile. [...] tradizionale, raccolte sotto quattro titoli, comprendenti ciascuno tre momenti: 1. quantità dei giudizî (universali, particolari, singolari); 2. qualità (affermativi, negativi, infiniti); 3. relazione (categorici, ipotetici, disgiuntivi); 4 ...
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Fodor, Jerry Alan
Mauro La Forgia
Psicologo cognitivista e filosofo della mente statunitense, nato a New York il 22 aprile 1935. Docente alla Rutgers University (New Brunswick), influenzato da N. Chomsky [...] su ogni forma di "eccentricità" informazionale. Così, per es., i moduli di apprendimento del linguaggio recherebbero impressi ("incapsulati") universali linguistici con i quali operare in domini sensoriali appropriati, in cui le proprietà di tali ...
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. Parola composta dal gr. αὐτός "stesso" e κτίσις (che negli scrittori ecclesiastici è il nome tecnico della creatio divina ex nihilo), e significante quindi "fondazione, posizione, creazione di sé". Coniata [...] definito in cui insieme quell'infinità si determina. In tale autocoscienza infinita del sé finito s'identificano così universale e particolare, realizzando l'individuo, non più come oggetto, bensì come soggetto e spirito: identificazione che non si ...
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SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione [...] della sensibilità, voglia d'altronde evitare il relativismo soggettivistico e salvare la possibilità di conoscenze assolute ed universali: come accade nella cosiddetta "scuola scozzese" che vede nel common sense, nel "senso comune", l'organo della ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
universale2
universale2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – Strumento, detto anche u. geodetico, fondamentale in passato nella geodesia e astronomia geodetica per misurare angoli orizzontali e verticali, attualmente per lo più sostituito...