BRAILES, William de
A. Bianchi
Miniatore inglese attivo nel secondo quarto del sec. 13° a Oxford. A B. può essere attribuito con certezza un consistente gruppo di lavori, in base alle firme apposte [...] su un frammento di salterio conservato a Cambridge (Fitzwilliam Mus., 330) - che nel Giudizio universale a c. 3, presenta l'autoritratto di B., tonsurato e in veste di supplice, accompagnato dalla scritta "W(illiam) de Brail me fecit" - e in un libro ...
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Camera dei deputati
Assemblea legislativa che, insieme al Senato, forma il Parlamento italiano. Sede della C. dei d. è Palazzo Montecitorio, dove si riunisce sin dal 1871, poco dopo lo spostamento della [...] La C. dei d. fu ricostituita con la nascita della Repubblica, e nel 1948 fu eletto il nuovo Parlamento, a suffragio universale e col sistema proporzionale. Nel periodo repubblicano, la C. dei d. ha avuto un ruolo centrale, svolgendo assieme al Senato ...
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frisesomorum (anche frisesom o frisesmo)
frisesomorum
(anche frisesom o frisesmo) Termine mnemonico della sillogistica, designante un modo indiretto della prima figura del sillogismo, in cui, come [...] tre prime sillabe (le due ultime sillabe sono meramente eufoniche), la premessa maggiore è particolare affermativa (I), la minore universale negativa (E), la conclusione particolare negativa (O): fri (qualche M è P); se (nessun S è M); som (dunque ...
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In linea di massima, per diritto di voto si intende il diritto di partecipare a votazioni di tipo pubblicistico, siano esse di tipo deliberativo o elettivo (Elezioni). Tra questi due tipi di votazioni [...] a circa il 23 per cento) si è avuto con la l. n. 665/1912, che ha introdotto il c.d. suffragio quasi universale maschile: a seguito di questa legge, sono stati ammessi al voto tutti i cittadini maschi di età superiore ai ventuno anni che avessero ...
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redenzione religione Il riscatto dell’uomo da una condizione di infelicità e di peccato: la religione di r. o di salvezza (soteriologica) offre all’uomo la via e i mezzi per superare la propria condizione [...] della conoscenza o quella dell’amore, e il suo compimento può avvenire mediante l’assorbimento dell’individuo nell’anima universale o il suo annientamento totale.
Nell’Antico Testamento il concetto di r. ha significati variamente collegati all’idea ...
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Filosofia
G.W. Leibniz chiamò arte c. quella che R. Lullo aveva battezzato ars magna, e cioè il simboleggiamento dei vari concetti in segni geometrici o algebrici, tale che permettesse di combinarli reciprocamente [...] in tutti i modi possibili e di ottenere così una specie di mappa o di catasto universale dei concetti. Tale idea presupponeva platonicamente la sussistenza di un mondo concettuale in sé conchiuso ed esauribile nei suoi limiti. Alla possibilità di ...
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Filosofo marxista russo (Kaunas 1881 - Mosca 1963); fu più volte arrestato, finché (1903) lasciò la Russia recandosi a studiare filosofia a Berna. Tornato in Russia (1908), fece parte della corrente menscevica [...] nel 1917, per entrare alcuni anni dopo (1928) nel partito comunista bolscevico. Concepisce la dialettica marxista come metodologia universale che deve servire da guida nell'indagine della società, del pensiero e in particolar modo della natura, così ...
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mokṣa In sanscrito, liberazione, emancipazione, salvezza. In India il concetto religioso del m. (come del suo sinonimo mukti), appena anticipato dalla letteratura vedica antica, si cristallizza nelle [...] di una liberazione dalla propria individualità psicofisica mediante il riconoscimento dell’identità tra il principio dell’io e l’ātmàn universale (brahman); il m. così concepito comporta anche la liberazione dall’ignoranza, dal male e dalla morte.
Il ...
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UNIVERSALI, Questione degli
Bruno NARDI
La questione intorno al valore conoscitivo degli universali, dibattuta nella scolastica dal sec. IX in poi ed entrata nella fase acuta alla fine del sec. XI e [...] e fra le specie d'uno stesso genere. Per questo Aristotele insegna (Metaph., VII, t. c. 44 [c. 13, 1038 b 11]); "Dicitur universale quod pluribus natura aptum est inesse v. Ed anche (ibid., t. c. 57 [c. 16, 1040 b 25]): "Commune simul in pluribus est ...
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Novelliere, il più grande forse, certo il più famoso della Lettonia, nato nel 1861, morto nel 1908. Scrisse molto (quaranta racconti e romanzi, quattordici opere teatrali e numerosissime poesie). D'origine [...] contadina, il B. ritrasse soprattutto la vita della campagna lettone, ma conferendole un valore universale. Temperamento sereno, portò nell'arte una grande misura anche dove, come nei lavori teatrali, è l'elemento drammatico quello che predomina. A ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
universale2
universale2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – Strumento, detto anche u. geodetico, fondamentale in passato nella geodesia e astronomia geodetica per misurare angoli orizzontali e verticali, attualmente per lo più sostituito...