La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] parte della popolazione). L'approccio logico, al contrario, considera la forma linguistica una variante determinata in senso meramente locale di un processo mentale universale che può essere interpretato da chiunque conosca le regole della logica. Da ...
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Palestina
Biladi ("il mio paese")
Uno Stato che non esiste
di Lucio Caracciolo
9 gennaio
Mahmud Abbas, comunemente noto come Abu Mazen, divenuto leader dell'OLP alla morte di Yasser Arafat e candidato [...] Arafat' meriterebbe un'approfondita indagine di taglio linguistico-filologico, dato che spesso corrispondeva all'idioma e costituito da 88 membri eletti a suffragio universale dalla popolazione palestinese dei territori autonomi e occupati. ...
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Sindacato
Gino Giugni
Introduzione
Sindacato e sindacalismo sono essenzialmente un prodotto della storia. Nessuna definizione basata sulla conoscenza a priori potrebbe spiegare le ragioni per cui un'aggregazione [...] l'esperienza del sindacato. A esso, per un uso linguistico ormai consolidato in vari ambienti di ricerca, si è convenuto e il riconoscimento legale e quella per il suffragio universale condussero a forme di convergenza o di affiancamento, anche ...
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Oltre la critica
Daniele Giglioli
Fattori della crisi
Di crisi della critica si discute in Italia da più di vent’anni. Anche se, come sempre in questi casi, è fuori luogo cercare un inizio assoluto, [...] che bisognerebbe parlare. Un protocollo fondato sul paradigma della linguistica (che è stata senz’altro la disciplina guida delle ma per restituirli al comune, all’uso pubblico, a un universale concreto che non può esistere senza soggetti. Solo così è ...
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Il futuro della guerra e le guerre del futuro
Luigi Bonanate
La guerra ha ancora un futuro?
La guerra non ci lascerà mai: questa è l’amara constatazione che giunge a noi dopo un secolo di contraddittorie [...] concetto di dis-ordine (che purezza linguistico-internazionalistica chiederebbe di chiamare con il suo mondo ci fossero soltanto Stati democratici la pace tra loro diventerebbe ‘universale’ come la voleva I. Kant; il problema residuo è tuttavia ...
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Persona e vita umana
Roberto Esposito
Il paradosso della persona
Sulla copertina del numero di dicembre 2006 della rivista «Time», tradizionalmente dedicata ai personaggi dell’anno, appare la foto di [...] che l’ha da tempo sostituita al concetto, non sufficientemente universale, di cittadino; alla filosofia, che in essa ha trovato un diverso registro – rispettivamente filosofico, sociologico, linguistico – le ricerche biologiche di Bichat, sostenendo ...
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Linguaggio e scienza cognitiva
Diego Marconi
Premessa
«La questione più importante nello studio del linguaggio umano è quella del suo posto nella natura: di che tipo di sistema biologico si tratta, [...] questa domanda venne fornita dalla teoria chomskiana dei principi e parametri (v. Sviluppi della linguistica generativa): i principi della grammatica universale contengono delle variabili (i parametri) il cui valore viene ‘fissato’ dall’esposizione a ...
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Design della comunicazione
Giovanni Lussu
Le attività progettuali connesse alla comunicazione, in particolare alla comunicazione visiva, si diversificano e si ridefiniscono in relazione alle innovazioni [...] eccezione di Josef Vachek (1909-1997) del Circolo linguistico di Praga, la linguistica non si è interessata della scrittura, e non ha di un lingua visiva, e quindi di una scrittura universale, che prescinda dalle lingue naturali e possa di per ...
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Comunicazione e cognizione
Stefano Gensini
Il modello corrente della comunicazione
Chi, verso la fine del primo decennio del 21° sec., provi a interrogare Internet, dando come chiave il termine comunicazione, [...] pur evolute, differenti da Homo sapiens sapiens.
A linguisti generali e semiotici come Tullio De Mauro e Umberto Eco rivolta da Gottfried Leibniz a Descartes e alle cosiddette lingue universali della metà del Seicento. E a Leibniz e a Condillac ...
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Tradizione
Alessandro Cavalli
Origine e storia del concetto
La parola tradizione deriva dal latino traditio. Nel diritto successorio romano, traditio indica la trasmissione di un bene, mobile o immobile, [...] si possono stabilire leggi astratte di validità universale, in quanto le tradizioni sono sempre storicamente 'naturale' della scuola, mentre i metodi dell'insegnamento linguistico possono essere parte di diverse tradizioni pedagogiche e didattiche. ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare l’esatta interpretazione di un elemento...