FENOGLIO, Giuseppe (Beppe)
Francesco M. Biscione
Nacque il 1ºmarzo 1922 ad Alba (Cuneo), primogenito di Amilcare, trasferitosi nella città dalla campagna circostante, garzone di macellaio e presto macellaio [...] "fette" della vita, "senza saperne fare il simbolo di storia universale". Il F. ne fu contrariato e, pur restando una solida nell'italiano, come in diverso grado in ciascun sistema linguistico, i cui meccanismi creativi, anchilosati per lo scarso uso ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del pensiero medievale compaiono varie forme di scetticismo, a partire dalla discussione agostiniana [...] attribuzione di uno stato rappresentativo sui generis ai concetti universali (ficta), spinto anche dalle critiche di Walter un’immagine; esso è inteso piuttosto come un segno linguistico che esprime la sua proprietà principale nella capacità di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carolina Belli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La rappresentazione storiografica del processo che dalla fine del Seicento alla fine [...] (1767); significa che per gli ebrei il doppio registro linguistico è parte sostanziale della cultura. La decisione, poi, di sono nati dalla ragione umana e dunque hanno un carattere universale. Essi sono quindi coordinabili con le altre imprese della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La corrente verista esprime l’esigenza di una maggior adesione degli scrittori alla [...] delle quali a sfondo sociale, rifiutate dall’Esposizione universale parigina del 1855 (fra cui il celebre Un enterrement l’impegno all’osservazione realistica. Dal punto di vista linguistico tuttavia, in tutti questi scrittori, pur con soluzioni ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] della verità e della coincidenza tra il personale e l’universale. Alla lingua limpida ed esente da ogni vezzo vernacolare paese» (De Mauro 1987: 164).
Pasolini ritornò sui temi linguistici dieci anni più tardi, pochi giorni prima della morte. In ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] ci è più il poeta, ci è il grammatico e il linguista […]. Corresse anche l’elocuzione, rifiutò i lenocini, cercò una distorto, sforzato, inusitato e aspro, onde non può esser’inteso dall’universale», e che i suoi versi sono «aspri», e la «favella ...
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Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] il cospicuo materiale accumulato negli anni relativo a spogli linguistici e lessicografici. Così nel 1818 (ma con data alla sua aspirazione a una lingua veramente «comune» e «universale d’Italia».
Dal punto di vista contenutistico e redazionale la ...
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EMANUELLI, Enrico
Paola Paesano
Nacque a Novara il 17 apr. 1909 da Giovanni, agiato commerciante, e da Adele Viarana. Trascorse l'infanzia in collegio, presso i padri rosminiani di Stresa e vi concluse, [...] lasciando sullo sfondo preoccupazioni d'ordine tecnico-sperimentale o linguistico. Se da un lato, mediante questa aspirazione al temi della sua poetica approdando a una sorta di fatalismo universale dell'umanità. al di sopra di tutte le distanze ...
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simbolo
Fiorangela Oneroso
Nell’ambito della psicoanalisi si parla di simbolo nel senso di una produzione dell’inconscio. Esso è inteso originariamente da Sigmund Freud come la rappresentazione manifesta [...] simbolizzazione; non tanto come messa in scena di s. universalmente riconosciuti e socialmente condivisi (per es., il re e alle acquisizioni della linguistica strutturale di Ferdinand de Saussure, il s. è essenzialmente linguistico (la parola), ed ...
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MUSSAFIA, Adolfo
Rita Tolomeo
(Abraham, Arturo Adolfo). – Nacque a Spalato il 15 febbraio 1835, in una famiglia sefardita, da Jacob Amadeo, dotto rabbino della comunità locale e autore di diversi studi [...] sua attività nell’ateneo per un cinquantennio circondato da universale stima da parte di colleghi e studiosi per l’ grandi romanisti francesi Gaston Paris e Paul Meyer, con il linguista e glottologo Graziadio Isaia Ascoli, con Alessandro D’Ancona, i ...
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universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...
combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare l’esatta interpretazione di un elemento...