COMPAGNONI, Giuseppe
Giuseppe Gullino
Nacque a Lugo di Romagna il 3 marzo 1754 da Giovanni e Domenica Ettorri, e fu battezzato col nome di Marco Giuseppe. La famiglia, che risiedeva nel paese da circa [...] , che fu poi ristampato, dove il popoloebraico veniva appassionatamente esaltato per le sue doti di fermezza, unità e fierezza, mentre dei Greci si condannavano la viltà e la corruzione. Criterio ispiratore del Saggio era il concetto di tolleranza ...
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MANIN, Daniele
Michele Gottardi
Nacque a Venezia il 13 maggio 1804, terzogenito di Pietro di Ludovico e Anna Maria Bellotto.
Il nonno paterno, di origine veronese e di religione ebraica, si chiamava [...] a latino, greco ed ebraico. Tale padronanza linguistica per l'assenza di buona parte delpopolo che pure aveva diritto di Ventura, L'opera politica di D. M. per la democrazia e l'Unità nazionale, in 1848-1849. Costituenti e costituzioni. D. M. e la ...
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CORRADINO DI SVEVIA
PPeter Herde
Duca di Svevia, re di Gerusalemme e di Sicilia, nacque il 25 marzo 1252 nel castello di Wolfstein nella Bassa Baviera, a nord-est di Landshut; il padre era uno dei figli [...] del 1267, in cui furono ampliati i poteri del 'popolo', era cresciuto fino ad arrivare a circa seimila unità, lo seguì via terra e raggiunse la del Mercato a Napoli e i loro corpi sotterrati nella sabbia sulla costa accanto a un cimitero ebraico ...
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Il complesso delle azioni umane nel corso del tempo, nel senso sia degli eventi politici sia dei costumi e delle istituzioni in cui esse si sono organizzate. Modernamente, anche tutto ciò che le condiziona [...] considerando i singoli popoli come momenti successivi di un unico processo.
L’unitàdel processo non esclude però Né la concezione lineare costituisce la caratteristica distintiva della visione ebraica della s., e neppure di quella cristiana. A base ...
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STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] , etnologia e storia, si sviluppano negli Stati Uniti a opera, tra gli altri, di J. dello storico politico che prende il posto del filosofo come educatore delpopolo alla 'politica' (stato e religione), più erte del 'vissuto' ebraico e della ...
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Genocidio
Mauro Raspanti
(App. III, i, p. 721; v. anche diritti umani, App. II, i, p. 786; minoranze nazionali, App. II, ii, p. 327)
Il termine genocidio è stato spesso utilizzato in modo generalizzante [...] a fine di g. non previsto nella Convenzione. Gli Stati Uniti la ratificarono solo il 4 novembre 1988, quarant'anni dopo la questione sulla responsabilità collettiva delpopolo tedesco nell'esecuzione del g. ebraico. Al centro dell'opera dello ...
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Nazione
RRosario Romeo
di Rosario Romeo
Nazione
sommario: 1. Nazioni e nazionalismi alla prova della seconda guerra mondiale. 2. Il dopoguerra: a) vincitori e vinti; b) la divisione della Germania e [...] del Reich, la campagna per l'annientamento della popolazioneebraica nei territori sotto controllo tedesco, che è rimasta nella coscienza del in tutt'altra direzione: in direzione, cioè, di quella unità europea alla quale si sono volte tante e sia pur ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Umanesimo e Rinascimento
Riccardo Fubini
Francesco Petrarca e i presupposti della storiografia umanistica
La storiografia umanistico-rinascimentale, come del resto la storiografia di ogni età, non può [...] del capitano e delpopolo e quello del podestà e del Comune di Firenze – ai vertici del della republica. Havevano a questa opera unita la volontà de’ nobili [e cioè greco e non in quello originale ebraico, furono considerate di dubbia canonicità, ...
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Damaso I, santo
Carlo Carletti
Le informazioni antecedenti il periodo episcopale sono episodiche, scarsamente documentate, talvolta oscure e contraddittorie. Il primo problema che si pone è quello del [...] significato del termine ebraico "osanna dell'unità degli ortodossi. Successivamente, in una lettera della primavera del 377 , 1; 48, 1).
D. elegge a interlocutore diretto dei suoi epigrammi il popolo di Dio ("plebs dei": E.D. 53; "plebs sancta": E.D. ...
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SISTO V
Silvano Giordano
Felice di Peretto nacque venerdì 13 dicembre 1521 a Grottammare, castello del Comitato di Fermo, nella Marca di Ancona, da Piergentile di Giacomo, detto Peretto, e da Mariana [...] unità delle collezioni manoscritte, l'inclusione di opere spurie, mutazioni arbitrarie del Marzio tra l'arco di Portogallo e piazza delPopolo, presso il porto di Ripetta, come aveva sul testo ebraico. Dopo due anni di lavoro, nel novembre del 1588 i ...
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arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...