(o Langobardi) Popolazione germanica che appare nelle fonti scritte nel 5° sec., quando si stanziò nel Meclemburgo (a E dell’attuale Amburgo).
Storia
Le origini. - Secondo l’antico mito longobardo delle [...] cosiddetta anarchia ducale (574-84), il paese fu percorso da bande di guerrieri che del quadro politico, complicata anche dalla persistente presenza dei Saraceni, rese impossibile l’affermazione di un unico potere forte; la stessa unificazione ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] invece, in altri paesi. Secondo gli storici In questo secolo, col nuovo scenario portato dall’unificazione nazionale, l’esigenza di una lingua unica è ’acuto sulle parole di pronuncia ambigua, la reintroduzione del ‹k› per l’occlusiva velare sorda /k ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] lingue. La Francia fu anche il paese in cui si crearono le basi del cosiddetto giacobinismo linguistico, avverso alle parlate metà del Novecento, nonostante il prestigio del pensiero crociano e l’autorità di Ascoli. Successivamente all’unificazione ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] a una prospettiva sociolinguistica, data la travagliata storia politica e sociale del nostro paese, una frammentazione politica e culturale durata secoli, un’unificazione avvenuta tardi (➔ Risorgimento e lingua), e la persistenza di forti diversità ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] con il ➔ purismo, alla fine del XVIII secolo, in età napoleonica e accompagnava all’idea di un’Italia-isola, «paese il quale è così ben segregato da tutti .
Pasquini, Pier Vincenzo (1869), Dell’unificazione della lingua in Italia, Firenze, Successori ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] / espressione. Si notò poi in particolare che nell’unificazione linguistica in corso il linguaggio tecnologico non aveva il in profondità la cultura, nel senso più profondo del termine, del nostro paese» (De Mauro 1987: 164).
Pasolini ritornò sui ...
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CARENA, Giacinto
Tullio De Mauro
Nacque a Carmagnola (Torino) il 25 apr. 1778 da Francesco Paolo, medico, e da Maria Catterina Maga Gallo. Finiti gli studi primari e quelli di filosofia nel paese nativo, [...] quale il filologo si giustificava dall'aver manomesso le schede del C., scartando tutto ciò che fosse o gli paresse non paesi europei e che in Italia erano già cominciate ad opera di B. Biondelli. L'opera del C., fortunata negli anni dell'unificazione ...
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qualità Proprietà che caratterizza una persona, un animale o qualsiasi essere, una cosa ecc., come specifico modo di essere, soprattutto in relazione a particolari aspetti o condizioni, attività, funzioni [...] Ente Nazionale di Unificazione) 29000.
Per poter ottenere la certificazione nel nostro paese, occorre rivolgersi q. dell’uomo in quanto animale, l’essere quadrupede lo è del cavallo); in questo senso la q. corrisponde alla differenza specifica. Nell ...
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PIANIFICAZIONE LINGUISTICA
Gaetano Berruto
Per p.l. s'intende l'insieme degli interventi compiuti da stati o istituzioni al fine di modificare uno o più aspetti della situazione linguistica in un paese [...] 19° secolo, con la scelta da parte di A. Manzoni del toscano parlato dai Fiorentini colti contemporanei come modello da adottare per l'unificazione linguistica del nostro paese e con i successivi provvedimenti ministeriali per la diffusione di tale ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a recente, attuale, moderno, ma con notevole...
eurofobico
s. m. e agg. Chi o che manifesta timore e contrarietà nei confronti del processo di unificazione europea. ◆ Il ministro [Renato] Ruggiero, con una foga più politica che diplomatica, ha preso di petto gli euroscettici italiani. Che...