Figlio di Almos, appartenente alla tribù ungherese "Magyar"; fu il primo principe degli Ungheresi (890 circa -907) e fondatore della dinastia omonima. Sotto il suo scettro le sette tribù trovarono unità [...] primavera del 900. Si diedero quindi alla conquista dell'Oltredanubio, debolmente contrastati dalle tribù slave. Da Á. gli Ungheresi ebbero la prima salda organizzazione statale del territorio magiaro.
Da Á. prende il nome la prima dinastia che regnò ...
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Uomo politico veneziano (sec. 14º); capitano dell'armata contro Zara, fu (1336) vincitore degli Ungheresi. Combatté poi gli Scaligeri; ambasciatore a Padova (1337), fu qui autore della restaurazione carrarese. ...
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Storico (Érsekújvár 1723 - Pest 1801). Entrato nella Compagnia di Gesù, insegnò in varie città ungheresi. Dopo la soppressione dell'ordine (1773), fu nominato da Maria Teresa storiografo d'Ungheria e nel [...] 1777 custode della biblioteca universitaria di Buda. Storico acuto, dotato di spirito critico, ha scritto fra l'altro: Annales veteres Hunnorum, Avarum et Hungarorum (1761); Annales regum Hungariae 997-1564 ...
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Balas, Iolanda
Giorgio Reineri
Romania • 12 dicembre 1936 • Specialità: Salto in alto
Di origini ungheresi, per dieci anni dominò la specialità del salto in alto, stabilendo il maggior numero di primati [...] del mondo mai ottenuto: quattordici, da 1,75 m nel 1956 a 1,91 m nel 1961, record rimasto imbattuto fino al 1971. Appena quattordicenne conquistò il primo di una lunga serie di titoli nazionali. Allenata, ...
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Generale (Modena 1664 - Vienna 1729). Combatté nelle file austriache con successo contro i Turchi e gli Ungheresi ribellatisi; ten. maresciallo (1709), due anni dopo ritornò in Ungheria, dove partecipò [...] alla repressione dei moti di Transilvania; in riconoscimento dei suoi meriti fu nominato generale di cavalleria (1716) e feldmaresciallo poco prima della morte ...
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Scrittore ungherese (Debrecen 1881 - ivi 1942). Nella sua varia opera letteraria, sui romanzi (Szegény magyarok "Poveri ungheresi", 1914; Új Evangélium "Nuovo Vangelo", 1931), drammi (Az embernek fia "Il [...] figlio dell'uomo", 1912) e studî critici, prevale la lirica (Válogatott Költeményei "Poesie scelte", 1928; Pokol "Inferno", 1931; A pesszimista "Il pessimista", 1937; Hangok lázadása "Ribellione di suoni", ...
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Poeta ungherese (Kolozsvár 1890 - ivi 1941); fondò (1921) la rivista letteraria Pásztortűz ("Fuoco di bivacco"), che raccolse attorno a sé gli scrittori ungheresi di Transilvania. Autore di poesie nazionalistiche [...] e irredentistiche (Segítsetek "Aiutateci", 1919; Mindhalálig "Fino alla morte", 1921), scrisse anche liriche di carattere idealistico (R. S. összes versei "Tutte le poesie di S. R.", 1941) e il volume ...
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Figlio (Alcsút, Ungheria, 1872 - Vienna 1962) di Giuseppe del ramo palatino d'Ungheria. Generale, nella prima guerra mondiale comandò reparti di truppe ungheresi sul fronte serbo e su quello russo; sul [...] ). Inviato il 27 ott. 1918 dall'imperatore Carlo I in Ungheria come suo rappresentante, prestò giuramento al consiglio nazionale ungherese ma non al governo comunista di Béla Kun, al quale oppose un comitato a Szeged. Crollato il governo comunista ...
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Scultore (Vienna 1736 - Sárvár 1786). Fortemente influenzato da G. R. Donner, fu tipico rappresentante della scultura tardo-barocca viennese. Lavorò soprattutto per chiese ungheresi: altari, statue e rilievi. ...
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Sultano ottomano (n. 1403-04 - m. Adrianopoli 1451), figlio di Maometto I. Salito al trono nel 1421, dovette sostenere lunghe lotte contro i Serbi e gli Ungheresi. Ampliò i possedimenti ottomani in Anatolia [...] e in Albania. Sconfisse nel 1444 a Varna Ladislao Jagellone, nel 1448 a Cossovo gli Ungheresi. Fu tra i primi califfi ottomani a fare della sua corte un brillante centro di cultura. Fu padre di Maometto II. ...
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ungherese
ungherése agg. e s. m. e f. – 1. Dell’Ungheria, stato e territorio dell’Europa centro-orientale: la Repubblica u.; il popolo u., la popolazione u., e, come sost., cittadino, abitante dell’Ungheria: un U., gli U., mio fratello ha...
maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, sì che, in uno schema formato da due linee...