GIOVANNI Fiorentino
Gerardo Doti
Non si conosce l'anno di nascita di questo decoratore e scultore d'origine fiorentina, attivo nel primo quarto del XVI secolo in Ungheria, dove ottenne un discreto successo [...] . 66, 68, 74 s., 156; E. Horváth, Il Rinascimento in Ungheria, Roma 1939, pp. 48 s.; L. Palinkas, Il Rinascimento ungherese, Budapest 1942, p. 13; J. Balogh, Az Erdélyi Renaissance (Il Rinascimento in Transilvania), I, Kolozsvár 1943, pp. 64, 86, 211 ...
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FOSCARI, Giovanni
Giorgio Ravegnani
Patrizio veneziano, era figlio di Nicolò, uno dei quaranta cavalieri armati in Verona da Cangrande Della Scala in occasione delle feste indette per la conquista di [...] il controllo dei territori dalmati) nel 1356, egli si trovava ad Asolo come podestà: la città venne investita dalle truppe ungheresi e in luglio, non essendo in grado di resistere, il F. si arrese. Le autorità veneziane non ritennero giustificabile ...
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CESCONI, Domenico
Sergio Cella
Nato a Verona il 13 febbr. 1803 da Giacomo e da Domenica Vicentini, non seguì un corso di studi regolare, ma venne avviato dal padre, modesto libraio, nella sua attività, [...] degli aderenti. Fu pure di passaggio per Verona A. Scarsellini, che stimolò la propaganda rivoluzionaria fra i militari ungheresi della guarnigione.
Con l'arresto del Dottesio presso il confine svizzero (gennaio 1851) la polizia poté colpire e ...
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DAINERI, Tommaso
Giovanni Corsi
Ignote sono le date della sua nascita e della sua morte. Risulta che nacque a Modena e che studiò a Padova e a Ferrara, dove, il 12 giugno 1490, conseguì il titolo di [...] Jagellone, re di Polonia e granduca di Lituania e suo suocero Ivan III di Moscovia: descrive le preoccupazioni degli Ungheresi che temevano una invasione del nemico turco, attraverso il Danubio gelato; elenca, infine, alcuni usi e costumi dei Tartari ...
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Conflitto nel quale furono coinvolti quasi tutti i paesi del mondo, combattuto dal 1939 al 1945. I principali contendenti furono Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica da una [...] costa dalmata all’Italia, che otteneva anche il protettorato sul ricostituito Montenegro, compensi territoriali in Iugoslavia a Ungheresi e Bulgari (questi ultimi s’ingrandivano anche a spese della Grecia).
Consolidata a proprio favore la situazione ...
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Musicista (Amburgo 1833 - Vienna 1897). Studiò prima con suo padre, contrabbassista, poi con O. Cossel e E. Marxsen. Nel 1853 conobbe J. Joachim e F. Liszt, quindi R. Schumann, che, ammirato, lo presentò [...] della concezione compositiva si mescola singolarmente con un certo gusto bonario per i tratti della musica popolare viennese e ungherese, l'ampiezza delle frasi melodiche s'inserisce in un discorso musicale ricco di sottili relazioni e sfumature, che ...
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Nato il 2 marzo 1817 a Nagyszalonta, oggi Salonta-Mare (Romenia), morto il 22 ottobre 1882 a Budapest. Insieme col romanziere Jókai e col Petöfi è il maggior poeta classico della letteratura ungherese. [...] , che con la guerra per l'indipendenza diede al paese, seppure per un breve corso di tempo, la libertà. Lo spirito ungherese, che voleva liberarsi a tutti i costi dall'oppressione degli Asburgo, ebbe in quel momento, con a capo Luigi Kossuth, i ...
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SCIABOLA (fr. sabre; sp. sable; ted. Säbel, Pallasch; ingl. sabre)
Ugo Badalucchi
Arma manesca che ferisce di taglio e di punta: si compone della lama e del fornimento. La lama più o meno curva, quasi [...] . XVIII (v. fig., n. 4).
Sciabole vere e proprie adoperarono sempre i popoli dell'Europa orientale, come Russi, Polacchi, Ungheresi; e forse ne generalizzarono l'uso nelle regioni occidentali nel sec. XVI gli stradioti albanesi e dalmati che venivano ...
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Duca e marchese del Friuli, nipote, per parte di madre, di Lodovico il Pio, dopo la detronizzazione di Carlo il Grosso, verso la fine dell'887 e i primi dell'888, ottenne da una dieta, con l'appoggio specialmente [...] la sua storia è più che mai incerta. Non tutto il regno egli dovette perdere, e continuò a lottare valendosi di ausiliarî ungheresi, che, entrati a Pavia, la misero a ferro e a fuoco. Tuttavia, quando la lotta non era ancora decisa e pareva anzi ...
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MORLACCHI (gr. Μαυρόβλαχοι, lat. Latini nigri, sl. Vlasi)
Giuseppe Praga
Popolazione disseminata un po' dappertutto nella Penisola Balcanica, ma particolannente nell'interno della zona costiera adriatica [...] K. Kadlec, Valaèi a valaèské právo v zemích slovanskìch a uherskìch (I Morlacchi e il diritto morlacco nelle terre slave e ungheresi), Praga 1916; T. Peisker, Die Abkunft der Rumänen, in Zeitschr. des hist. Vereines für Steiermark, XV (1917), p. 160 ...
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ungherese
ungherése agg. e s. m. e f. – 1. Dell’Ungheria, stato e territorio dell’Europa centro-orientale: la Repubblica u.; il popolo u., la popolazione u., e, come sost., cittadino, abitante dell’Ungheria: un U., gli U., mio fratello ha...
maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, sì che, in uno schema formato da due linee...