(o haiku) Forma poetica della letteratura giapponese, di sole 17 sillabe sullo schema 5-7-5, derivata dal renga («poesia a catena»). Fu elevata a forma d’arte da Bashō (17° sec.). Grandi cultori del genere [...] in quella ‘pura’ francese e in quella italiana postdannunziana, fra impressionistica ed ermetica, mirante a una essenzialità quasi epigrammatica. Il primo Ungaretti (Il porto sepolto, 1916; Allegria di naufragi, 1919), per es., risente di tali modi. ...
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Italiana, letteratura
Marziano Guglielminetti
La produzione poetica
È facile constatare che i primi anni del 21° sec. non hanno mutato né soggettivamente, né tematicamente, né tecnicamente il quadro [...] A. Zanzotto, partendo l'uno dall'acquisizione (tardiva in Italia) di E. Pound, l'altro sviluppandosi ben presto da G. Ungaretti e tentando tanto l'alto teologico quanto il basso del dialetto e del puerile. Entrambi attivi, Zanzotto (n. 1921), dopo il ...
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FIUMI, Lionello
Riccardo D'Anna
Nacque il 12 apr. 1894 a Rovereto da Giovanni, professore di chimica, e da Cristina Peratoner, milanese. Nel 1908 la famiglia si trasferì a Verona. Al periodo che corre [...] interventi che spaziano da S. Corazzini, G. Gozzano, M. Moretti, C. Govoni, L. Folgore, a M. Novaro, A. Negri, A. Onofti, G. Ungaretti e altri. Del 1951 il suo unico romanzo Ma uno ama ancora (pubbl. Milano) anche se il meglio del prosatore va scorto ...
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JENCO, Elpidio
Patrizia Bartoli Amici
Nacque a Capodrise, in Terra di Lavoro, il 9 febbr. 1892, da Nicola e da Camilla Nacca. Dopo aver frequentato il seminario diocesano della sua città fino alla quinta [...] nel 1915, dove apparivano le firme di personalità quali F. De Pisis, A. Onofri, E. Pea, C. Carrà, A. Savinio, Ungaretti, C. Govoni, L. Fiumi; i frequenti contatti con la redazione fecero sì che lo J. potesse ampliare i suoi orizzonti culturali in ...
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PARRONCHI, Alessandro
Luca Lenzini
PARRONCHI, Alessandro. – Figlio unico di Augusto, notaio, e di Annunziata Paoletti, nacque il 26 dicembre 1914 a Firenze, dove trascorse l’intera esistenza, a parte [...] Al 1936 risalgono anche l’amicizia con Mario Luzi e quella, fraterna e duratura, con Vasco Pratolini.
Le poesie di Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale furono tra le letture più significative di quegli anni; ma destinati a lasciare un’impronta nella ...
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SEFERIS, Giorgio (Γιῶργος Σεϕέρης)
Filippo Maria PONTANI
Pseudonimo di G. Seferiadis (Σεϕεριάδης), poeta greco, uato a Sminne nel 1900. Avversato e ignorato dalla critica tradizionalista, nonostante [...] definitivamente gli schemi di una tradizione esausta. La sua rivoluzione può assegnargli il posto che spetta nella lirica italiana all'Ungaretti, mentre più d'un aspetto dell'ispirazione e della forma, e l'amore per T.S. Eliot, fanno talora pensare ...
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PEA, Enrico
Giona Tuccini
PEA, Enrico. – Secondogenito di Mattia, marmista, e di Giuseppa Gasperetti, nacque a Seravezza (Lucca) il 29 ottobre 1881.
I primi anni della vita di Pea furono segnati da [...] .
Dopo aver scritto i Sonetti dell’Harem, poesiole che Pea cestinò preso da grande sconforto, grazie all’interessamento di Ungaretti uscirono le Fole (Pescara 1910), versi brevi dal tono profetico, misti a prose ambientate in Lucchesia e popolate da ...
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Poeta sloveno (n. Ponikve, Sežana, 1925 - Lubiana 2018). Espulso (1941) dal ginnasio italiano perché scriveva versi nella lingua materna, fu confinato negli Abruzzi e prese parte alla guerra partigiana. [...] personale, 1950-1990, 1991). Ha svolto un'importante attività di traduttore dall'italiano (Dante, Leopardi, Ungaretti, Sciascia, Moravia, ecc.). Tra le pubblicazioni successive ricordiamo l'antologia Dvom, upanje, ljubezen ("Dubbio, speranza ...
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SERENI, Vittorio
Giuliano Manacorda
(App. IV, III, p. 307)
Poeta italiano, morto a Milano il 10 febbraio 1983. Intensa è stata anche l'attività di S. traduttore (da E. Pound, J. Green, G. Apollinaire, [...] non meno aristocraticamente selettiva di quella degli adepti dell'orfismo fiorentino", e così riduttiva da apparire più nel solco di Ungaretti che non di Montale, con il quale tuttavia egli ha rintracciato i tanti segni di una "consuetudine familiare ...
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VALÉRY, Paul (XXXIV, p. 919)
Vittorio STELLA
Scrittore francese, morto a Parigi il 20 luglio 1945.
Bibl.: Dopo il 1937: L. Bolle, in Labyrinte, 1945, f. 10 e in Lettres, 1945, f. 4; id., Sur P. V., in [...] A. Grande, L. De Libero, C. Betocchi, M. Luzi, E. Montale, S. Ortolani, S. Quasimodo, U. Saba, L. Sinisgalli, S. Solmi, G. Ungaretti, G. Vigolo: Testimonianze su V., in Poesia, 1946, f. 3-4; L. De Libero, V. parente illustre, in Mercurio, 1945, f. 12 ...
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fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...
nuvolame
s. m. [der. di nuvola], letter. – Ammasso di nuvole, nuvolaglia: vediamo dietro il massiccio degli Alburni arrotolarsi un n. berniniano (Ungaretti).