Scrittore e pittore belga di lingua francese (Namur 1899 - Parigi 1984), naturalizzato francese nel 1955. Nel 1920 s'imbarcò come marinaio per visitare le due Americhe, interrompendo gli studî di medicina [...] Hermès (1937-39). Fin dalle prime raccolte poetiche, ha espresso in una lingua aggressiva, frammentaria, talvolta di un crudo umorismo, un profondo senso di rivolta (Qui je fus, 1927; Un certain Plume, 1930; Plume, 1937). Grande viaggiatore, perseguì ...
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Scrittore polacco (Zochcina, Opatów, 1899 - Łódź 1969). Fondatore del movimento poetico dell'"autentismo", che richiede allo scrittore di rifarsi a temi della vita contemporanea e a esperienze reali, fu [...] ", 1951; Chłopskie pisarstwo samorodne "La produzione letteraria spontanea dei contadini", 1954; Humor i satyra ludu polskiego "Umorismo e satira del popolo polacco", 1956; Klechdy ludu polskiego "Racconti del popolo polacco", 1957; Polska epika ...
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Cerami, Vincenzo
Bruno Roberti
Scrittore e sceneggiatore, nato a Roma il 2 novembre 1940. Nelle sue scritture per il cinema emerge il piacere del racconto, un forte senso della struttura narrativa, [...] La coda del diavolo (1987) di Giorgio Treves, in seguito da C. trasposta nel romanzo La lepre. La vena picaresca e gli umori comici e stravaganti di C. sono risultati preziosi sia per la riduzione del romanzo di Th. Gautier in Il viaggio di Capitan ...
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Scrittore (Messina 1887 - Roma 1959); collaboratore di numerosi giornali e periodici, fondò a Roma (1926) la casa editrice "Il Fauno", per libri umoristici di autori italiani, e fu tra i fondatori della [...] tovaglia per 24, 1920; Il bollettino della bellezza, 1920; Il morbo della virtù, 1922; Gas esilaranti, 1922; Confidenzialmente, 1924; L'isola degli amici, 1928, ecc.), di un umorismo in cui la malinconia finisce col prevalere sull'ironia pur vivace. ...
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Scrittore ungherese, nato a Budapest il 14 aprile 1950. Laureatosi in matematica (1974), dal 1978 si è dedicato esclusivamente alla letteratura, rivelandosi fin dalle prime opere un pioniere del postmodernismo. [...] in acque pontificie), rispecchiano le esperienze personali dell'autore (discendente da una celebre famiglia aristocratica), elaborate con umorismo e senso del grottesco. Considerato uno dei suoi capolavori, una sorta di romanzo nel romanzo, Termelési ...
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Poeta e pittore prussiano (Breslavia 1799 - Berlino 1853). Studiò nelle accademie di belle arti di Praga e di Vienna, e dal 1819 al 1822 fu a Dresda, ove un incidente alla mano destra gli rese impossibile [...] nel 1828. Scrisse poesie di vario genere (Gedichte, 1836; Allerlei Geister, 1842) che lo rivelano ricco di un umorismo popolareggiante e padrone di un'ampia gamma espressiva. In ricordo degli anni trascorsi in Italia pubblicò poesie popolaresche ...
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Poeta e latinista inglese (Valley House, Fockbury, Worcestershire, 1859 - Cambridge 1936). Conoscitore profondo delle letterature classiche (ebbe la cattedra di latino al University College di Londra, [...] anche: A Shropshire lad (1896); Last poems (1922); More poems (1936), brevi poesie, spesso in forma di ballata, di notevole perfezione formale e musicalità, dove un tono pessimistico e melanconico è sovente riscattato da un vivo senso dell'umorismo. ...
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Poeta (Milano 1886 - ivi 1939). Avvocato, collaborò ad alcuni giornali (tra cui L'Ambrosiano) e nel 1932 pubblicò una raccolta di versi in dialetto milanese, L'è el dì di mort, alegher!, poco notata anche [...] popolare, di cronaca o colore locale a lievitare in atmosfere rarefatte e allucinanti, in fantasie di un macabro umorismo, e riducendo le forme del poemetto narrativo a serie di illuminazioni liriche, alla cui suggestività contribuisce la tensione ...
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Scrittore ungherese (Budapest 1912 - ivi 1979). Laureato in ingegneria e farmacia, si occupò dal 1938 di letteratura e giornalismo. Prigioniero sul fronte russo, dopo la guerra lavorò come drammaturgo, [...] . it. Giochi di gatti, 1990) e Tóték ("I Tót", 1966) - quest'ultimo adattato per le scene con grande successo - insieme alle brevissime Egyperces novellák (1968; trad. it. Novelle da un minuto, 1988) lo imposero tra i maestri dell'umorismo grottesco. ...
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MAN, Herman de
Gerda VAN WOUDENBERG
Pseudonimo dello scrittore olandese Salomon Herman Hamburger, nato a Woerden l'11 luglio 1898, morto a Schiphol il 14 novembre 1946. Di origine ebraica, si convertì [...] cattolico: Maria en haar timmerman ("M. ed il suo falegname", 1932).
È narratore di stile forte e non privo di umorismo; tale risulta anche nei suoi racconti e romanzi scritti in seguito: Een stoombootje in den mist ("Un vaporetto nella nebbia", 1933 ...
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umorismo
s. m. [der. di umore; nel sign. 2, con influenza dell’ingl. humour (v.)]. – 1. ant. Umoralismo, dottrina umorale. 2. La facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti...
umore
umóre (ant. omóre) s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umere «essere umido»]. – 1. a. Sostanza liquida, acqua: il calor del sol che si fa vino, Giunto a l’omor che de la vite cola (Dante); Dalle cui labra [del fonte] un grato...