Sennett, Mack
Eva Cerquetelli
Nome d'arte di Michael Sinnott, attore, regista e produttore cinematografico canadese, nato a Denville (Québec) il 17 gennaio 1880 e morto a Hollywood il 5 novembre 1960. [...] Fu il grande interprete dell'umorismo popolare della slapstick comedy. Definito da Theodor Dreiser "un maestro nell'interpretare i rozzi, originari impulsi del torbido, dell'ottuso, del debole di carattere, del fallito, del clown, dello zotico, del ...
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Fiastri, Jaja
Gaia Marotta
Nome d'arte di Maria Grazia Pacelli, sceneggiatrice e autrice teatrale, nata a Roma il 15 settembre 1934. Con uno stile di scrittura disinvolto e immediato, ma sempre venato [...] di forte sensibilità e di un umorismo dai toni talvolta grotteschi, la F. ha saputo offrire uno spaccato sociale ironico, tratteggiando con realismo scanzonato un mondo popolato da antieroi disillusi e proponendo una critica corrosiva della società ...
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Regista e sceneggiatore cinematografico statunitense (n. Franklin, Michigan, 1959). Dopo aver frequentato la Michigan State university, ha rivelato il proprio talento con The evil dead (La casa, 1982), [...] miscela di farsa e horror immersa in una dimensione grottesca e caratterizzata da un umorismo macabro. Ha poi diretto Crimewave (I due criminali più pazzi del mondo, 1985) e The evil dead II (La casa 2, 1987). Con Darkman (1990) ha raggiunto una ...
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Attrice italiana (Napoli 1912 - ivi 1984). Figlia d'arte, è stata presente per oltre quarant'anni sulle scene del teatro italiano sia di prosa (compagnia dei fratelli De Filippo) che di rivista (N. Taranto, [...] W. Osiris), affermandosi per la carica di simpatia e l'umorismo cordiale, che hanno animato anche le numerose interpretazioni cinematografiche. ...
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Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico neozelandese (n. Wellington 1961). Ha esordito dietro la macchina da presa con Bad taste (Fuori di testa, 1987), seguito da Meet the Feebles (1989) e [...] Braindead (Splatter. Gli schizzacervelli, 1992), horrors volutamente eccessivi, caratterizzati dal gusto del nonsense e da un umorismo ora nero ora demenziale, oltre che da una notevole raffinatezza formale nella trattazione della materia. Questi ...
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Attore e regista cinematografico italiano (Roma 1889 - ivi 1965); dopo l'esordio in Santarellina (1911) divenne attore di primo piano, romantico e raffinato (Ma l'amor mio non muore, 1913; Le memorie dell'altro, [...] Dedicatosi anche alla regia, diresse fino alla morte moltissime pellicole generalmente commoventi e sentimentali, spesso felicemente venate di umorismo (Marcia nuziale, 1934; Il conte di Bréchard, 1938; Avanti c'è posto, 1942; Campo de' Fiori, 1943 ...
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Reynolds, Burt (prop. Burton)
Francesca Vatteroni
Attore e regista cinematografico statunitense, di padre pellerossa e madre italiana, nato a Waycross (Georgia) l'11 febbraio 1936. Con il suo volto dai [...] marcati, ha incarnato la tipologia dell'uomo virile e d'azione, modernizzando la mascolinità con una buona dose di umorismo e ironia. Affermatosi negli anni Settanta, quando si rivelò particolarmente efficace nella parte del 'duro' coinvolto in una ...
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Scrittore italiano (Napoli 1902 - ivi 1963). Collaborò a varî periodici e giornali, fra cui il Corriere della sera. I suoi volumi di narrativa, per lo più racconti napoletani di ispirazione anche se l'ambiente [...] non è sempre tale, hanno un'intonazione fra malinconica e caricaturale che si traduce, nei momenti più felici, in una sorta di umorismo barocco (L'oro di Napoli, 1947; San Gennaro non dice mai no, 1948; A Milano non fa freddo, 1949; Pietre e nuvole, ...
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Parker, Dorothy (nata Dorothy Rothschild)
Patrick McGilligan
Scrittrice e sceneggiatrice statunitense, nata a West End (New Jersey) il 22 agosto 1893 e morta a New York il 7 giugno 1967. Figura di spicco [...] nella società intellettuale newyorkese, negli anni Trenta la P. approdò a Hollywood trasferendo nella scrittura dei film l'acre umorismo, il disincanto e la prontezza di spirito che avevano caratterizzato il suo lavoro di giornalista e la sua ...
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Shapiro, Stanley
Patrick McGilligan
Commediografo, scrittore e sceneggiatore radiofonico, televisivo e cinematografico statunitense, nato a New York il 16 luglio 1925 e morto a Los Angeles il 21 luglio [...] 'apice del successo, tra il 1959 e il 1962, affermandosi come autore soprattutto di commedie sentimentali venate di ironia e umorismo, che godettero di popolarità anche grazie alla presenza di numerose star. Di molti dei suoi film, per lo più scritti ...
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umorismo
s. m. [der. di umore; nel sign. 2, con influenza dell’ingl. humour (v.)]. – 1. ant. Umoralismo, dottrina umorale. 2. La facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti...
umore
umóre (ant. omóre) s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umere «essere umido»]. – 1. a. Sostanza liquida, acqua: il calor del sol che si fa vino, Giunto a l’omor che de la vite cola (Dante); Dalle cui labra [del fonte] un grato...