Pittore (Londra 1800 - Cranbrook, Kent, 1886). Dipinse scene ispirate alla vita dei villaggi inglesi, con gentile umorismo (Il coro del villaggio, 1847, Londra, Victoria and Albert Museum). ...
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Scrittore spagnolo (Parigi 1903 - Città di Messico 1972). Autore di agili composizioni drammatiche ricche di sottile umorismo (Narciso, 1928; Teatro incompleto, 1931), passato poi ad una produzione politicamente [...] impegnata (Retrato de un general, 1969), è noto soprattutto per El laberinto mágico (sei romanzi, 1943-1968). Ricca di intuizioni originali la sua produzione saggistica: Manual de historia de la literatura ...
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Umorista statunitense noto come Artemus Ward (Waterford, Maine, 1834 - Southampton, Inghilterra, 1867). Iniziatore di un genere di umorismo ingenuo tipicamente americano, il cosiddetto "umorismo di frontiera", [...] basato su errori di ortografia, giochi di parole, ecc., di cui Mark Twain è il più illustre erede. Affermatosi come conferenziere, in tale veste girò tutta l'America tra il 1861 e il 1866, anno in cui ...
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Pittore e incisore francese (Champsecret, Orne, 1862 - Parigi 1934), autore di disegni e litografie, il cui amaro umorismo ricorda J.-L. Forain. Tra i fondatori della Société des Humoristes, collaborò [...] a molti giornali umoristici parigini; illustrò, tra l'altro, La vie de Bohème, Madame Bovary ...
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Teologo, storico e pubblicista cattolico (Vienna 1814 - ivi 1893). Sacerdote (1833), in numerosi scritti, anche storici, notevoli per umorismo e forza polemica (sotto l'influsso di J. P. Richter e A. Günther), [...] combatté quanto rimaneva in Austria della tradizione illuministica e del giuseppismo nonché il liberalismo, anche nella Wiener Kirchenzeitung, da lui fondata nel 1848 e diretta fino al 1865 ...
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Pseudonimo dello scrittore e giornalista Dino Segre (Torino 1893 - ivi 1975), autore di romanzi e novelle di un umorismo fra caustico e salace, che ebbero larga notorietà nel primo dopoguerra (Mammiferi [...] di lusso, 1920; La cintura di castità, 1920; Cocaina, 1921; I vegetariani dell'amore, 1932; ecc.). P. fondò (1924) e diresse per parecchi anni una rivista di narrativa, Le grandi firme; trasferitosi poi ...
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Regista cinematografico italiano (Milano 1928 - Parigi 1997). Trasferitosi in Spagna nel 1956, vi diresse film caratterizzati da un umorismo corrosivo e spietato: El pisito (1958), Los chicos (1959), El [...] cochecito (1960). Rientrato in Italia, realizzò opere imperniate essenzialmente sulla critica della famiglia e del matrimonio: Una storia moderna: l'ape regina (1963), La donna scimmia (1964), L'uomo dei ...
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Scrittore francese (Honfleur 1854 - Parigi 1905); fu dapprima biologo e farmacista; poi scrisse monologhi, scherzi e fantasie, pieni di umorismo e brio: À se tordre (1891); Vive la vie! (1892); Pas de [...] bile! (1893); Le parapluie de l'escouade (1894); Deux et deux font cinq (1895); On n'est pas des boeufs (1896), ecc. e romanzi: L'affaire Blaireau (1899) ...
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Pseudonimo del narratore slovacco Matěj Bencúr (Jasenová 1860 - Lipik, Croazia, 1928); nei suoi primi racconti evoca, spesso con suggestivo umorismo, figure e avvenimenti della sua patria slovacca (Dedinský [...] román "Romanzo paesano", 1881; Rekruti, 1891; Tichá voda "Acqua cheta", 1892; Mišo, 1892; Dies Irae, 1893; Zapisky zo smutného domu "Memorie della casa triste", 1894); nei successivi ritrae la vita dei ...
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Poeta giapponese (Kashiwabara 1763 - ivi 1827). È famoso come autore di haikai dalla fisionomia del tutto originale, dove satira e umorismo si mescolano con un sottofondo di pathos e malinconia. Il frequente [...] uso di forme colloquiali conferisce una particolare immediatezza alle sue liriche. Tra le opere più note, Shichiban no nikki ("Il settimo diario", 1810-18) e Oragaharu ("Le mie primavere", 1819), componimenti ...
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umorismo
s. m. [der. di umore; nel sign. 2, con influenza dell’ingl. humour (v.)]. – 1. ant. Umoralismo, dottrina umorale. 2. La facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti...
umore
umóre (ant. omóre) s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umere «essere umido»]. – 1. a. Sostanza liquida, acqua: il calor del sol che si fa vino, Giunto a l’omor che de la vite cola (Dante); Dalle cui labra [del fonte] un grato...