Romanziere e commediografo ungherese, nato a Budapest nel 1881. È drammaturgo nel Teatro nazionale di Budapest.
Il suo talento di scrittore si rivelò assai tardi, all'età di 35 anni, col romanzo Varjú [...] due classi sociali nelle piccole città della provincia ungherese costituisce quasi sempre lo sfondo delle sue storie d'amore, esposte con grande acutezza di osservazione, fine psicologia ed umorismo bonario.
Bibl.: György Szondi, C. K., Pécs s. a. ...
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Lupino, Ida
Francesca Vatteroni
Regista e attrice cinematografica e televisiva inglese, nata a Londra il 4 febbraio 1914 e morta a Burbank (California) il 3 agosto 1995. Come attrice lavorò dapprima [...] la bigamia, la malattia fisica, la maternità al di fuori del matrimonio. Dotata di un caustico senso dell'umorismo e di una personalità irriverente, il suo atteggiamento verso le conquiste di libertà e indipendenza femminili talvolta fu accusato ...
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Scrittore nederlandese (Amsterdam 1923 - Zulte 2006). Dopo il racconto De ondergang van de familie Boslowits ("La fine della famiglia B.", 1946), s'impose con il romanzo De avonden ("Le sere", 1947), sul [...] man "Il quarto uomo", 1981). Personalità controversa, caratterizzata da un individualistico spirito di ribellione e da un umorismo dissacrante, R. attenuò la sua esuberanza stilistica in opere come Oud en eenzam ("Vecchio e solo", 1978), Moeder ...
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Ballerino, coreografo e maestro di danza, nato a Genova il 17 maggio 1938. Allievo di U. dell'Ara, N. Kiss, V. Gsovsky, A. Messerer, nel 1957 esordì nel Balletto del festival di Nervi, passando poi al [...] 1967), L'uccello di fuoco (1970), Canti di un giovane errante (1971), che creò accanto a Nureev, mentre il suo senso dell'umorismo e la sua versatilità si rivelarono appieno in Nomos Alpha (1969), su musica di Xenakis, creato per lui da M. Béjart. La ...
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SMITH, Sydney
Mario Praz
Sacerdote anglicano e polemista liberale, nato il 3 giugno 1771 a Woodford (Essex), morto il 22 febbraio 1845 a Londra. Educato a Winchester e a New College, Oxford, risiedette [...] arte polemica di Swift, addolcita e resa anodina da uno spirito liberale: nell'ordinaria conversazione lo S. era famoso per l'umore faceto ed esuberante, di cui dava prova anche nelle recensioni e nelle lettere. Ebbe due cure, la prima a Foston nello ...
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Poeta gallese (Swansea 1914 - New York 1953). Autore di grande fascino e notorietà, anche per la sua vita disordinata, fu tra gli iniziatori di un 'nuovo romanticismo', con la contrapposizione di uno stile [...] consolidò. Nel 1940 apparve A portrait of the artist as a young dog, lirica rievocazione dell'infanzia, ricca di umorismo. Intanto il poeta, che era stato riformato dal servizio militare, lavorava negli studi della BBC; da quell'esperienza nacquero ...
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Scrittore francese (Laval 1873 - Parigi 1907). Entrato giovanissimo al Mercure de France, fondò con R. de Gourmont la rivista L'Ymagier e pubblicò, sotto l'influenza del simbolismo, le raccolte di poesie [...] ), riduzione in due atti di Ubu roi per marionette, nonché i due Almanach du père Ubu (1899 e 1901). L'umorismo aggressivo e il gusto dell'invenzione verbale d'impronta rabelesiana, che sono proprî della sua ricerca espressiva, traspaiono nelle opere ...
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MANN, Thomas
Bonaventura Tecchi
Scrittore tedesco, nato a Lubecca il 6 giugno 1875: fratello di Heinrich e padre di Klaus, anch'egli già noto come scrittore. Ricevette il premio Nobel nel 1929.
Alla [...] la malinconia della distanza, "che è al fondo di tutte le cose", attutisce le punte dell'ironia, fonde insieme umorismo e poesia, intelligenza e sentimento. Il professore Cornelius, protagonista di Unordnung und frühes Leid (1926), vede il disordine ...
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RIESMAN, David
Franco FERRAROTTI
Sociologo, nato a Filadelfia il 22 settembre 1909; ha studiato legge; ha insegnato nelle univ. di Buffalo e Columbia di New York, e quindi scienze sociali nell'univ. [...] Veblen, descrivendo con cura distaccata e con un divertimento, che nel Veblen si presentava piuttosto come l'umorismo amaro del moralista, i comportamenti odierni tipici del "cangiante carattere nazionale americano". L'importanza dell'opera del ...
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ZABALETA, Juan de
Alfredo Giannini
Scrittore spagnuolo, nato verso il 1610 a Madrid, dove morì verso il 1670. Appartepne all'Academia Poética (o Castellana) madrilena e fu cronista di Filippo IV Scrisse [...] fiesta por la tarde. Richiama alla mente la Guía y avisos de forasteros di A. de Liñán y Verdugo.
Con amaro umorismo sono ritratti nella prima parte i tipi, fra gli altri, del vagheggino, della dama, dell'ipocrita, del giocatore, del poetastro, del ...
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umorismo
s. m. [der. di umore; nel sign. 2, con influenza dell’ingl. humour (v.)]. – 1. ant. Umoralismo, dottrina umorale. 2. La facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti...
umore
umóre (ant. omóre) s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umere «essere umido»]. – 1. a. Sostanza liquida, acqua: il calor del sol che si fa vino, Giunto a l’omor che de la vite cola (Dante); Dalle cui labra [del fonte] un grato...