Scrittore ecclesiastico del sec. IV, detto il cieco, che, nonostante la sua cecità e la sua qualità di laico, diresse da circa il 313 al 398 la celebre scuola catechetica della sua città natale, nella [...] a Bologna dal canonico regolare G. L. Mingarelli nel 1769; un'edizione generale ma incompleta degli scritti superstiti di D. è in Migne, Patrol. Gr., XXXIX.
Bibl.: F. Mingarelli, Veterum testimonia de Didymo Alexandrino coeco, Roma 1764; J. Leipoldt ...
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. Setta giudeo-musulmana, che considera Shabbĕtay Ṣĕbī (v.) come Messia e incarnazione della divinità. Essa venne a esser costituita da coloro, tra gli ebrei seguaci di Shabbĕtay Ṣĕbī, che in conformità [...] , Gesch. der Juden, Lipsia 1897, passim; Bendt, in Ausland, 1888, pp. 186 segg., 206 segg.; Danon, in rev. d. ét. juives, XXXV, p. 264 segg.; id., in Actes du XIe Congr. d. Orient., III, p. 57 segg.; id., in Sēfer ha-Shānāh, I (1900), p. 154 segg. ...
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Discendente dell'illustre famiglia dei Corner, Luigi (Alvise) C. amò negli ultimi tempi di sua vita crescersi gli anni; ma è certo che nacque a Venezia nel 1475 e morì a Padova l'8 maggio 1566. Si dedicò [...] artisti e letterati, tra cui il Ruzzante; costruì magnifici edifizî e ville.
Tuttavia, la sua fama non avrebbe, come ha, varcato i confini d'Italia, né sarebbe giunta così piena e fresca sino a noi, se il C. non fosse stato anche un appassionato e ...
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Dottore ebreo della prima metà del sec. II d. C. Insegnò nelle accademie tannaitiche, ed ebbe tra i suoi scolari Rabbī Mē'īr; ma poi abbandonò l'ebraismo, e da allora fu designato nelle cerchie ebraiche [...] col nome di Ahēr ("un altro" cioè: "colui che non merita di essere nominato"). Che egli fosse stato attratto dalle dottrine gnostiche è congettura largamente accolta dagli studiosi moderni, specialmente ...
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Nato a Isola d'Istria il 4 aprile 1797, esordì nelle lettere con una tragedia, Francesca da Rimini, e con una canzone in morte di Carlotta Taffoni (Venezia 1820). "Cupo, misantropo, paturnioso", come ce [...] Barbiera, Immortali e dimenticati, Milano 1901, p. 419 segg; F. Pasini, Un poeta istriano, in Riv. d'Italia, XVI (15 agosto 1911); G. Quarantotto, Il patriottismo d'un poeta. P. B. degli U., Parenzo 1925; Fattorello, La lett. del Friuli, Udine 1929. ...
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Letterato e filosofo ebreo, nacque a Lisbona nel 1437. Tenne un alto ufficio nell'amministrazione delle finanze del regno di Portogallo; però, morto Alfonso V, fu accusato di aver preso parte a una congiura [...] per le traduzioni latine di alcune parti dei commenti biblici) v. Steinschneider, Cat. Bodl, col. 1076-1083.
Bibl.: Kayserling, Gesch. d. Jud. in Portugal, Berlino 1867, pp. 72-84, 100-104; Guttmann, Die religionsphil. Lehre des I. A., Breslavia 1916 ...
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Capo della rivolta giudaica contro i Romani, al tempo di Adriano. Quando Adriano formulò (circa 130 d. C.) il piano di ricostruire Gerusalemme come una città pagana con un tempio dedicato a Giove Capitolino, [...] la popolazione giudaica si sollevò, sotto la guida di Simone Bar Kōkhĕbā, al quale diede la sua adesione entusiastica uno dei più insigni dottori del tempo, Rabbī ‛Aqībā. La rivoltà scoppiò, a quanto pare, ...
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Poeta, nato a Montanaro Canavese il 12 gennaio 1870, morto a Roma, dov'era redattore capo della Nuova Antologia, il 6 dicembre 1917. L'interesse sociale prevalse sempre nel C. su quello letterario, tanto [...] degli umili, specie dei contadini dell'Agro romano e delle Paludi Pontine, per i quali fondò settanta scuole, e asili d'infanzia, e altro. Così la sua letteratura umanitaria diventava azione; anzi letteratura e azione si confondevano tra loro, in ...
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Il contubernium (da cum e taberna), è, secondo il diritto romano, l'unione coniugale tra servo e serva, o tra due persone di diverso sesso, di cui l'una sia schiava e l'altra libera. Tale unione consiste [...] un titolo di successione ereditaria (Cod., 6, 4, de bonis libertorum, 4), e nell'adfinitas servilis una causa d'impedimento matrimoniale (Dig., XXIII, 2, de ritu nuptiarum, 14,3, probabilmente interpolato).
Bibl.: P. Bonfante, Corso di diritto ...
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Poeta, nato a Vicenza il 10 febbraio 1809. Di sentimenti liberali, sebbene alieno da ogni eccesso, dovette dopo il '48 esulare in Svizzera. Morì, da tempo paralizzato, il 27 gennaio 1878. Alcune novelle [...] , si comprende come il C. non dovesse cogliere nel teatro e nel romanzo, che pure tentò, altro che successi effimeri.
Bibl.: E. Ventura, J. C., Treviso 1907; sul T. Tasso, cfr. U. Bosco, in Giornale stor. d. lett. it., XCI (1928), pp. 41-43. ...
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echiano
s. m. e agg. Seguace di teorie e modelli elaborati dallo scrittore e saggista Umberto Eco; di Umberto Eco. ◆ Anche i ginecologi si innamorano. Così disse Umberto Eco nel corso di una conferenza sulla nozione di stile tenuta qualche...
esternalizzazione delle frontiere loc. s.le f. Nelle politiche europee tese a ostacolare l'accesso dei migranti all'interno del territorio degli Stati membri, spostamento dei confini verso zone extraterritoriali, in modo da trasferire a Paesi...