Rabbino nato a Qal‛at Ḥammād nell'attuale provincia di Costantina; studiò ad al-Qairawān in Tunisia, poi tenne scuola a Fez (Fās, donde il suo nome arabo al-Fāsī), fino a che nel 1088 fu costretto a emigrare per mene di avversarî. Si trasferì prima a Còrdova e poi di là a Lucena, dove tenne scuola fino a che morì, novantenne circa, il 19 maggio 1103. Fu una delle più alte autorità che l'ebraismo rabbinico ...
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Storico e filosofo ebreo, nato a Toledo verso il 1110, morto verso il 1180. Scrisse nel 1160-61, in ebraico, il suo Sēder ha-Qabbālāh (Ordine della tradizione), storia del giudaismo e dei suoi dottori, tendente a dimostrare la continuità della tradizione rabbinica, in contrapposto alle idee dei Caraiti. L'opera ha scarso valore critico (importanza storica ha l'ultima parte, sugli ebrei spagnoli), ma ...
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Filosofo ebreo, nato a Barcellona nel 1340, morto nel 1410. Occupò alte cariche nella comunità ebraica della sua città nativa e poi in quella di Saragozza. Nella sua opera filosofica in ebraico, dal titolo 'Ōr Ădōnāy (La luce del Signore), sottopone a un'acuta critica il sistema aristotelico, e può essere considerato come uno dei precursori della filosofia del Rinascimento. Scrisse inoltre un trattato ...
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. Termine derivato dalla voce greca 'Ασιδαῖοι, con la quale si suole rappresentare, nel 1° e 2° libro dei Maccabei (v.), il termine ebraico ḥasīdīm ("pii"), quando esso designa gli appartenenti a un gruppo o partito giudaico. Gli Asidei, intendendo la voce in questo senso, compaiono per la prima volta come difensori della legge e del culto nazionale ebraico contro le tendenze ellenistiche ai tempi ...
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Matematico ebreo, visse nella prima metà del sec. XII a Barcellona; per qualche tempo sembra aver dimorato in Provenza. Rivestì cariche pubbliche, per cui ebbe il titolo ebraico di Nāṡī (principe) e quello arabo di Ṣāḥib ash-sḥurṭah (comandante della guardia; presso Platone da Tivoli Savasorda). Scrisse in ebraico: 1° Yesōdē ha-Tebūnāh u-Migdal ha-Emūnāh (I fondamenti della saggezza e la torre della ...
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Medico e filosofo ebreo, noto anche, fra i latini, col nome di Helias Cretensis. Nacque in Candia fra il 1450 e il 1460, e studiò a quanto pare all'università di Padova, ove ebbe poi un incarico di docente [...] Reggio, Vienna 1833. Per i mss. e le ediz. delle opere minori v. U. Cassuto, Gli Ebrei in Firenze nell'età del Rinascimento, Firenze 1918, pp. 283-292.
Bibl.: U. Cassuto, op. cit., pp. 282-299; Guttmann, in Jewish Studies in Memory of Israel Abrahams ...
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. Setta giudeo-musulmana, che considera Shabbĕtay Ṣĕbī (v.) come Messia e incarnazione della divinità. Essa venne a esser costituita da coloro, tra gli ebrei seguaci di Shabbĕtay Ṣĕbī, che in conformità dell'esempio di lui si convertirono all'Islām. Notevole è il gruppo degli Ya‛qūbiti, così detti da Ya‛qōb ben Yōsēf Fīlōsōf (detto anche Ya‛qōb Ṣĕbī, o Ya‛qōb Querido, cioè "diletto"), cognato di Shabbĕtay ...
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Dottore ebreo della prima metà del sec. II d. C. Insegnò nelle accademie tannaitiche, ed ebbe tra i suoi scolari Rabbī Mē'īr; ma poi abbandonò l'ebraismo, e da allora fu designato nelle cerchie ebraiche col nome di Ahēr ("un altro" cioè: "colui che non merita di essere nominato"). Che egli fosse stato attratto dalle dottrine gnostiche è congettura largamente accolta dagli studiosi moderni, specialmente ...
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Letterato e filosofo ebreo, nacque a Lisbona nel 1437. Tenne un alto ufficio nell'amministrazione delle finanze del regno di Portogallo; però, morto Alfonso V, fu accusato di aver preso parte a una congiura e per salvarsi dovette fuggire in Spagna. Colà divenne appaltatore delle imposte e consigliere del re Ferdinando II il Cattolico; ma, espulsi gli Ebrei dalla Spagna nel 1492, fu costretto di nuovo ...
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Capo della rivolta giudaica contro i Romani, al tempo di Adriano. Quando Adriano formulò (circa 130 d. C.) il piano di ricostruire Gerusalemme come una città pagana con un tempio dedicato a Giove Capitolino, la popolazione giudaica si sollevò, sotto la guida di Simone Bar Kōkhĕbā, al quale diede la sua adesione entusiastica uno dei più insigni dottori del tempo, Rabbī ‛Aqībā. La rivoltà scoppiò, a ...
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