Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue [...] ai Turchi (1453: G. Argiropulo, D. Calcondila, C. Lascaris), l’U. greco raggiunse la sua piena fioritura.
Intanto, gli umanisti affinavano il loro latino, creando ex novo una grammatica e una stilistica della lingua (Elegantiae latinae linguae di L ...
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Termine latino usato dai grammatici antichi, poi dagli umanisti e dai filologi, per indicare le correzioni apportate a un testo. Nella filologia precedente a K. Lachmann, si distingueva una e. ope codicum, [...] eseguita in base a collazioni, per lo più non sistematiche, e una e. ope ingenii, eseguita per congettura. Nell’uso moderno l’e. è solo congetturale e a essa si fa ricorso come ultima ratio là dove la ...
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Erudito ebreo (Neustadt 1472 - Venezia 1549); dimorò a lungo in Italia, dove fu amico di umanisti e protetto dal cardinale Egidio da Viterbo, al quale insegnò la lingua e la mistica ebraica. Fu autore [...] di dizionarî, scritti grammaticali e studî masoretici ...
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Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] Più in generale, questa predilezione per una parola satura di letterarietà rappresenta uno dei tratti più caratteristici dello scrittore-umanista.
Sul versante opposto, c’è invece il ricorso al lessico realistico ed espressivo, che macula il tessuto ...
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Nell’uso della tipografia tedesca, la scrittura latina in carattere tondo in contrapposizione alla gotica; nella tipografia anglosassone, il carattere latino tondo in contrapposizione al carattere corsivo.
Gli [...] umanisti italiani chiamarono littera antiqua la minuscola carolina, in contrapposizione alle scritture del loro tempo, definite modernae, e a quelle altomedievali, considerate gothicae o longobardae. Il nome fu assunto anche dalla scrittura ...
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Trasformazione di un nome proprio, o più spesso di un cognome, mediante traduzione in altra lingua, per lo più mediante latinizzazione o grecizzazione (per es. Trapassi mutato in Metastasio ecc.). La m. [...] fu frequente soprattutto tra gli umanisti o tra i membri di accademie. ...
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Bizantinista (Piacenza 1918 - Milano 1979); prof. di filologia bizantina (1955), poi di letteratura greca (1973) nell'università Cattolica di Milano. Ha pubblicato testi (De Thematibus di Costantino Porfirogenito, [...] 1952; Scholia vetera in Hesiodi carmina, 1955; i Panegirici epici di Giorgio di Pisidia, 1959), ricerche su umanisti (Leonzio Pilato tra Petrarca e Boccaccio, 1964; Martino Segono di Novi Brdo, vescovo di Dulcigno, post., 1981) e le testimonianze di ...
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UMANISTA O UMANISTICO?
Entrambe le forme sono corrette, con una distinzione di significato.
• Umanista, che deriva al latino rinascimentale humanistam ‘insegnante di humanae litterae, cioè lettere classiche’, [...] un cultore della letteratura e dell’arte
Angelo Poliziano è stato un grande umanista
Conosciamo uno degli ultimi avvocati umanisti
• Umanistico, che è l’aggettivo derivato da umanista tramite il suffisso -ico, indica tutto ciò che è relativo all ...
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Filologo (Berlino 1861 - Monaco di Baviera 1907). T. può essere considerato il fondatore del moderno metodo della filologia latina del Medioevo. Nella sua intensa attività di editore affrontò i testi di [...] una raffinata competenza e una profonda attenzione allo studio dei codici medievali, a quanto di essi pensarono gli umanisti tedeschi, alla loro paleografia.
Vita
Figlio del clinico omonimo e fratello di Moritz, fu libero docente di filologia ...
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Nome umanistico dell'erudito e teologo Johannes von Heidenberg (Trittenheim, Treviri, 1462 - Würzburg 1516). Studiò a Treviri, Colonia e Heidelberg, e fu allievo di Reuchlin e Wimpfeling; benedettino a [...] Vaticana); divenne poi abate del monastero di S. Giacomo a Würzburg. Poligrafo, fu a contatto con i maggiori umanisti, stimato non solo per la sua cultura letteraria, ma anche per i suoi scritti di demonologia (Antipalus maleficiarum, contro ...
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umanista2
umanista2 s. m. e f. [dal lat. del sec. 15° humanista «insegnante di lettere classiche», chiamate allora humanae litterae o studia humanitatis] (pl. m. -i). – 1. ant. Insegnante, professore di lingua e letteratura latina e, in epoca...