(gr. βάρβαρος)
Storia
Secondo i Greci, chi parlava un linguaggio incomprensibile e perciò sgradevole, e poi, in genere, lo straniero (similmente, nell’antico indiano barbarāḥ erano «i non arii», propr. [...] : quindi tutto il Medioevo, visto come eclissi della cultura, insieme ai popoli che tale eclissi avevano prodotto. Presso gli umanisti italiani l’espressione si colora di significato etnico-nazionale, e diviene b. tutto ciò che è non italiano.
Con il ...
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Uomo politico, storico e letterato (Padova 1261 - Chioggia 1329); il più eminente tra quei letterati di Padova che si indicano con il titolo di preumanisti. È considerato, con Giovanni Villani e Dino Compagni, [...] dell'Impero e della Chiesa. È il primo a svincolarsi dalla cronaca per ritornare alla concezione storica liviana precorrendo gli umanisti. È nelle idee uomo del Medioevo con molto di anticipazione sui tempi nuovi. Ha il culto dell'antichità classica ...
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Figlio (Kolozsvár 1440 circa - Vienna 1490) di Giovanni Hunyadi, alla morte di Ladislao V fu eletto al trono (1458), mentre era ancora prigioniero a Praga di re Giorgio di Poděbrady. Tornato in Ungheria, [...] governante, legislatore, M., colto e mecenate, fu una delle figure più interessanti del Rinascimento. Attirò a Buda umanisti e artisti, fondò la grande Biblioteca Corvina, ove raccolse numerosissimi, lussuosi codici, parte di mano di copisti italiani ...
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Città svizzera, una delle più progredite ed attive: certo deve ciò alla sua fortunata posizione geografica che l'ha resa da secoli un centro di scambî e d'interessi internazionali. Essa sorge, infatti, [...] . XV, e da cui escono edizioni di gran valore e notorietà; l'università; l'opera di alcuni dei più noti umanisti europei, quali Reuchlin, Brant, Erasmo da Rotterdam, che convengono a Basilea, sono i fattori della fioritura culturale basilese. Dalle ...
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Famoso umanista e geografo, nato a Danzica (dove il padre era maestro della zecca) nel 1580, morto a Leida nel 1623. Inviato a Leida per studiarvi diritto, si dedicò invece, sotto l'influenza di G. G. [...] anteriori di questa disciplina, come Giacomo Gastaldi e il fiammingo Abramo Ortelio, avevano fatto essenzialmente opera da umanisti, studiando esclusivamente i testi classici, i documenti epigrafici, ecc. Il C. si valse invece larghissimamente delle ...
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NAVAGERO, Andrea, latinamente detto Naugerius
Fausto Ghisalberti
Poeta, oratore e politico, nato in Venezia nel 1483, di famiglia patrizia, morto a Blois l'8 maggio 1529.
Fu discepolo di M. A. Sabellico, [...] non aveva mancato di estendere i suoi studi anche all'interpretazione della Poetica d'Aristotele. Il Navagero ebbe comune con altri umanisti del suo tempo la passione per gli studî botanici.
Ediz.: Le sue opere furono tutte stampate dopo la morte. I ...
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SENFL, Ludwig
Karl August Rosenthal
Compositore tedesco del sec. XVI. Nato probabilmente tra il 1490 e 1492 a Basilea, si trasferì presto a Zurigo. Morì a Monaco nel 1555. Probabilmente figlio di un [...] un contrappunto chiaro e trasparente. Nelle sue odi domina una maniera metrica arcaicizzante, in conformità agli studî degli umanisti di rievocare i cori del dramma antico. Particolare ricordo merita la canzone autobiografica Lust hab ich ghabt zur ...
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Plutarco
Emanuele Lelli
Biografie a confronto
Plutarco è autore di numerosissimi scritti di filosofia, morale ed educazione, nonché delle famose Vite parallele, biografie in cui sono accostati un personaggio [...] cristiani, è stata per lunghissimo tempo l’unica fonte per la conoscenza del mondo greco. Amato dagli umanisti per la sua concezione dell’umanità e dell’amicizia, a Plutarco si ispirò Vittorio Alfieri nelle sue tragedie e anche Giacomo Leopardi che ...
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Il titulus di Costantino
Tra conciliarismo, umanesimo e iconografia
Silvia Ronchey
Mai come nella prima metà del Quattrocento la scissione della Prima e della Seconda Roma, avvenuta dieci secoli prima [...] carneficine della storia. Il prezzo politico che l’Occidente pagò per l’unione di Firenze divenne, inaspettatamente, un prezzo umano altissimo: un’intera generazione di capi fu letteralmente spazzata via4, e per i decenni a venire in Occidente non ...
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Giordano Bruno e Tommaso Campanella: Opere
Augusto Guzzo
Romano Amerio
La figura di Giordano Bruno è - oltre alla potenza e originalità della sua mente - così tragica, che la coscienza italiana non [...] . Giacché i vizi sono sì diversi l'uno dall'altro, ma son sempre vizi; e così le virtù; e l'esperienza della vita umana, per quanto larga, dà pur sempre lo stesso tono; e la satira degli dèi invecchiati e presi da pentimento, anche: la «situazione ...
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umanista2
umanista2 s. m. e f. [dal lat. del sec. 15° humanista «insegnante di lettere classiche», chiamate allora humanae litterae o studia humanitatis] (pl. m. -i). – 1. ant. Insegnante, professore di lingua e letteratura latina e, in epoca...