Medico pontificio e umanista (n. presso Girgenti fine sec. 15º - m. 1550 circa). Per incarico di Clemente VII tradusse e pubblicò (1535, con eleganti incisioni anatomiche) il De ossibus di Galeno allora [...] ritrovato; curò poi anche la traduzione di altri trattati dello stesso autore per l'edizione giuntina dell'Opera omnia. Collaborò con versi latini su varî personaggi agli Elogia (1548) di P. Giovio ...
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Medico e umanista (Norimberga 1440 - ivi 1514). Studiò a Lipsia e a Padova; ma si dedicò poi, oltre che alla medicina, anche a studî di geografia, lingua e arte, e mise insieme una biblioteca notevolissima. [...] Oltre ai suoi studî geografici, importantissimi, egli compose un Liber chronicorum che uscì nel 1493 con incisioni di M. Wohlgemut; di un'altra sua opera (Liber de antiquitatibus) ci è rimasto il manoscritto ...
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Scienziato e umanista (Lonigo, Vicenza, 1428 - Ferrara 1524); prof. di medicina a Padova, Bologna e Ferrara (dal 1464), ove ebbe alunno Paracelso. N. è uno dei medici più celebri della sua epoca; particolarmente [...] importante la traduzione degli Aforismi di Ippocrate e le note critiche a Plinio (Plinii et aliorum doctorum, qui de simplicibus medicaminibus scripserunt, errores notati, 1492); molta fortuna ebbe il ...
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Umanista, medico e filosofo (n. Verona 1476 0 1478 - m. Incaffi 1553). Studiò a Padova con Giovanni Aquila, Gabriele Zerbo, Pietro Trampolino e con Girolamo e Marcantonio della Torre. Negli anni [...] di studio, certamente entrò in contatto con Pietro Pomponazzi e da costui fu influenzato nella sua formazione filosofica, benché in seguito ne prenderà le distanze, in particolare in relazione all'astrologia. ...
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Umanista (n. 1400 circa - m. 1466). Originario dell'Aretino, si laureò nel 1433 in medicina, e per approfondire lo studio del greco soggiornò in seguito (1435-37) a Costantinopoli. Nel 1445 si addottorò [...] anche in teologia; nel 1449 fu nominato cubiculario papale e scelto da Niccolò V come suo coadiutore nella costituzione della Biblioteca Vaticana, opera cui T. si dedicò attivamente. Restò bibliotecario ...
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Umanista e medico (Segovia 1499 - ivi 1560). Studiò a Salamanca, a Parigi, a Toledo e insegnò all'univ. di Alcalá de Henares; fu medico di Carlo V e poi di papa Giulio III. Tradusse varie opere di Aristotele, [...] di Luciano, di Galeno, e delle opere di Galeno compose un Epítomes (1574). Ma l'opera più importante è un trattato sulle piante, sui minerali e su materia farmaceutica (Pedacio Dioscórides Anazarbeo, 1555), ...
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Umanista (Senigallia 1470 - ivi 1540). Addottoratosi in medicina a Padova nel 1499, si trasferì poi a Roma, che abbandonò nel 1527 per far ritorno alla città natale. Esercitò la professione di medico. [...] sua più importante è il poemetto De poetis urbanis, ampia rassegna dei poeti contemporanei (sono enumerati circa 200 poeti umanisti viventi a Roma al principio del sec. 16º), edito nella raccolta Coryciana (1524). Scrisse un Helvetiados liber che ...
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Umanista, medico e poeta spagnolo (Zamora 1473 circa - Valderas 1549); interessato a questioni naturali e morali, scrisse, fra l'altro, un Sumario de la Medecina (1498), primo poema didattico della letteratura [...] castigliana, Los ocho problemas (1543), un Tratado de las tres grandes (1544), ricco di elementi caricaturali e giocosi. Fu il primo a tentare un adattamento della commedia latina al teatro spagnolo con ...
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Umanista (Bautzen 1525 - Dessau 1602). Medico, prof. a Wittenberg, cognato di Filippo Melantone, dopo la morte di questo fu il capo della corrente luterana chiamata dei filippisti o dei criptocalvinisti, [...] per cui subì da parte dell'elettore di Sassonia lunga prigionia (1574-86). Passò poi come medico alla corte del principe di Anhalt. Tra i suoi scritti, importante il Tractatus historicus de Melanchtonis ...
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umanista2
umanista2 s. m. e f. [dal lat. del sec. 15° humanista «insegnante di lettere classiche», chiamate allora humanae litterae o studia humanitatis] (pl. m. -i). – 1. ant. Insegnante, professore di lingua e letteratura latina e, in epoca...