SCRITTURA
Guglielmo Cavallo e Jack R. Goody
Storia della scrittura
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
La scrittura può essere definita un sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, [...] sono sedi universitarie si attivano stationes librarie; i copisti si costituiscono in corporazione dotata di statuti e privilegi. L'umanesimo incrementò molto soprattutto la produzione di libri colti (testi classici e patristici, opere dello stesso ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] furono determinanti per l’evoluzione di nuovi modelli esistenziali, artistici e spirituali: l’affermarsi dell’Umanesimo e la Riforma.
Dall’Italia, le idee dell’Umanesimo furono accolte e propagate nei P. da Erasmo da Rotterdam, che tra le posizioni ...
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Neologismo
Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Origine del termine
Formato sulla base dell'aggettivo greco néos ("nuovo") e del sostantivo lógos ("parola, espressione"), il termine neologismo designa [...] parole e i significati nuovi introdotti in latino proprio da Cicerone. Ma un atteggiamento ostile ai n. pervase ancora l'Umanesimo e, a partire dal Cinquecento, caratterizzò anche le tendenze classicistiche sorte in Italia, che si svilupparono fino a ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] nella storia della lingua), avviando una ricerca sul lessico che sfocia nel loro celebre Vocabolario del 1612, coniugano l’umanesimo metatemporale e per grandi autori di Bembo con la loro sensibilità per la lingua popolare. Accettando il rinvio al ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] , anzi, ritenuto ingombrante. L’ingresso di ➔ latinismi diventa imponente a partire dal Trecento e prosegue con Umanesimo e Rinascimento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e, senza soluzione di continuità, anche se con fasi alterne e talora ...
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Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] tradotte nelle principali lingue europee. Sulla prosa si hanno giudizi da un lato elogiativi e dall’altro critici (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell'). Già Lionardo ➔ Salviati nei suoi Avvertimenti (1584: 129) ne loda «la chiarezza, l’efficacia ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] odierni dell’italiano sono il risultato di un lungo percorso di riduzione e di stabilizzazione. Dalla tarda antichità all’Umanesimo e oltre, infatti, l’Italia fu caratterizzata da un multigrafismo diffuso, cioè dalla presenza di moltissime varianti ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] nel Cinquecento, innumerevoli: da Bertolomé Torres Naharro a Francisco de Aldana a Francisco de Figueroa (Canonica 1996; ➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Tuttavia, quello della letteratura italiana prodotta da stranieri è un fenomeno che va ...
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Il più antico tra i testi italiani noti, redatto per finalità pratiche, è anche la prima delle testimonianze sul linguaggio marinaresco volgare. Si tratta del cosiddetto Conto navale pisano, elenco di [...] ’età rinascimentale, una ricca letteratura di viaggio documenta copiosamente l’evoluzione della terminologia marinaresca italiana (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell'). Così, il grande esploratore fiorentino Amerigo Vespucci (1454-1512) esibisce ...
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APRONIANO ASTERIO, Flavio Turcio Rufio
Claudio Leonardi
Visse a Roma verso la fine del sec. V; discendeva da una famiglia i cui membri avevano ricoperto alte cariche politiche: L. Turcio Secondo aveva [...] , rimasto per lunghi secoli nel monastero di Bobbio, venne ben presto notato e riscoperto dal fervore filologico dell'umanesimo italiano (Pomponio Leto lo chiamerà semplicemente l'"aproniano") e costituì da allora in poi un testimone indispensabile ...
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umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con cui viene indicato il periodo storico...
umanistico
umanìstico agg. [der. di umanista2] (pl. m. -ci). – 1. Dell’umanesimo o degli umanisti: periodo u.; la cultura, la letteratura u.; filologia u., la filologia degli umanisti o quella esercitata modernamente sui testi degli umanisti...