Letterato (Firenze 1499 - ivi 1585). Aderente alla parte repubblicana, non fu accetto ai Medici rientrati a Firenze, sicché dal 1530 al 1532 si ritirò in una sua villa a S. Casciano. Nel 1538 fu però nominato [...] e latini. Scrisse inoltre orazioni, epistole, poesie in latino: cultore del volgare, in questo lasciò un trattatello sulla coltivazione degli ulivi. Importante e ricco il suo epistolario. È il maggior rappresentante dell'Umanesimo cinquecentesco. ...
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Giurista, letterato, uomo politico (n. 1290 - m. Verona 1362). Nel 1337 procuratore del Comune di Verona; giudice a Vicenza, ambasciatore, conobbe nel 1339 ad Avignone F. Petrarca e strinse con lui un'amicizia [...] appunto nella Capitolare di Verona, G. trasse le cospicue conoscenze letterarie e storiche di cui fa mostra nella sua opera enciclopedica, De originibus rerum, composta fra il 1337 e il 1350 e che ne fanno una figura eminente del primo Umanesimo. ...
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Pseudonimo del romanziere francese di origine russa Roman Kacev (Vilna 1914 - Parigi 1980). Trasferitosi in Francia partecipò alla Resistenza e intraprese poi la carriera diplomatica. Si affermò nel 1956 [...] 1970); Les enchanteurs (1973); Loin du paradis (1975); Clair de femme (1977), in cui G. manifesta il suo vigoroso umanesimo, la sua inclinazione di moralista, in una prosa efficace ma senza grandi ambizioni d'arte. Poco prima del suicidio pubblicò il ...
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Critico letterario (Anita, Iowa, 1881 - Dunewood, Michigan, 1926); studiò a Harvard dove subì l'influenza di I. Babbitt e altri cosiddetti nuovi umanisti, come si può vedere nelle opere Matthew Arnold [...] sue idee, al punto da alienarsi, con i suoi giudizî positivi su S. Lewis e T. Dreiser, i vecchi alleati del nuovo umanesimo. Tra i suoi libri si ricordano: Americans (1922); The genius of America (1923); Points of view (1924); Critical woodcuts (1926 ...
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PAGELLO, Guglielmo
Giovanni Pellizzari
PAGELLO (Paiello), Guglielmo. – Nacque a Vicenza intorno al 1417 dal nobile Pagello de Pagelli, figlio di Giacomo.
La sua era una famiglia cospicua, con seggi [...] della sua solida fama di forbito oratore e di poeta latino: certo non si può prescindere dal fiorente proto-umanesimo locale, ravvivato dalla vivace corte episcopale di Pietro Emiliani e dall’impronta lasciata all’élite cittadina da una personalità ...
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Umanista (Rotterdam 1466 o 1469 - Basilea 1536); tradusse il nome Geert Geertsz nell'altro umanistico, con cui è universalmente noto, di Desiderius Erasmus. Orfano di padre e di madre, entrò a 12 anni [...] non si sentì in seguito di avallare l'aspro paolinismo del riformatore che riesasperava il dualismo tra uomo esteriore e uomo interiore che l'Umanesimo aveva condannato nel pensiero medievale. Gli anni dal 1519 al 1522 furono anni tragici per E. e l ...
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BEROALDO, Filippo, senior
Myron Gilmore
Nacque da nobile famiglia il 7 nov. 1453 in Bologna. La madre, Giovanna Casto, provvide alla sua educazione, essendo morto il padre quando il B. aveva soltanto [...] la durata relativamente breve di tale soggiorno, il B. esercitò una considerevole influenza come maestro, professando un umanesimo di tradizione petrarchistica e ficiniana. Fra i suoi amici e discepoli furono importanti figure di umanisti, come ...
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Scrittore spagnolo (n. forse Toledo 1398 - m. ivi 1468); dopo un lungo soggiorno nell'Aragona (1420-30), ebbe la prebenda di Talavera, e visse sempre a Toledo, ove fu cappellano di Giovanni II. Il suo [...] e psicologica e di profonda sincerità etica, ma soprattutto opera di stile perfetto e armonioso, tra i più notevoli prodotti dell'Umanesimo e del Rinascimento spagnolo. T. scrisse anche due vite di santi (s. Isidoro e s. Ildefonso) e una compilazione ...
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BARBARO, Ermolao (Almorò)
Emilio Bigi
Nacque a Venezia nel 1453 (o 1454) da Zaccaria (figlio di Francesco) e da Clara Vendramin. Ancora fanciullo, intorno al 1460, fu inviato a Verona presso il suo omonimo, [...] figura, la quale, a nostro avviso, può essere pienamente intesa e valutata solo se collocata nel quadro di quella crisi dell'umanesimo, che ha il suo centro più sensibile nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, ma che in varia forma è avvertita un po ...
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Umanista tedesco (Eichstätt 1470 - Norimberga 1530). Studiò in Italia, soprattutto a Padova e a Pavia. Stabilitosi a Norimberga nel 1497, fu incaricato di numerose missioni diplomatiche; per i comuni interessi [...] poi una posizione più prudente, paragonabile a quella di Erasmo da Rotterdam. Figura tra le più rappresentative dell'umanesimo tedesco, se ne fece solerte promotore, in particolare con una nutrita serie di traduzioni di testi classici e patristici ...
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umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con cui viene indicato il periodo storico...
umanistico
umanìstico agg. [der. di umanista2] (pl. m. -ci). – 1. Dell’umanesimo o degli umanisti: periodo u.; la cultura, la letteratura u.; filologia u., la filologia degli umanisti o quella esercitata modernamente sui testi degli umanisti...