Beery, Wallace
Riccardo Martelli
Attore cinematografico statunitense, nato a Kansas City il 1° aprile 1885 e morto a Beverly Hills (Los Angeles) il 15 aprile 1949. Dotato di una grande carica di simpatia, [...] di alcune delle quali fu anche regista; sul set di una delle ultime incontrò la giovane Gloria Swanson, che fu sua moglie per due anni ormai inutilizzabile, lo licenziò. Ma il dirigente della Metro Goldwin Mayer, Irving Thalberg, comprese che proprio ...
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Day, Doris
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Doris von Kappelhoff, cantante e attrice cinematografica statunitense, nata a Cincinnati (Ohio) il 3 aprile 1924. All'imprescindibile e intensa carriera [...] non potesse competere con la vena innovativa dei musical della Metro Goldwyn Mayer, la D., divenuta quasi immediatamente con il dalle regie di Roy Del Ruth e soprattutto di David Butler. Quest'ultimo la diresse, tra gli altri, in Tea for two (1950; Tè ...
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Nome d'arte di Hedwig Eva Kiesler, attrice cinematografica austriaca, naturalizzata statunitense nel 1953, nata a Vienna il 9 novembre 1913 e morta ad Altamonte Springs (Florida) il 19 gennaio 2000. Bruna, [...] 1933; Estasi) di Gustav Machatý. Chiamata a Hollywood dalla Metro Goldwyn Mayer, che la tenne impegnata con un contratto di inosservato. La sua carriera era praticamente finita e l'ultimo ruolo dell'attrice fu quello, tristemente autobiografico, di ...
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Parker, Dorothy (nata Dorothy Rothschild)
Patrick McGilligan
Scrittrice e sceneggiatrice statunitense, nata a West End (New Jersey) il 22 agosto 1893 e morta a New York il 7 giugno 1967. Figura di spicco [...] e proprio avvenne nella seconda metà degli anni Trenta, alla Metro Goldwyn Mayer. La sua fama l'aveva preceduta e la P originale (la sceneggiatura fu scritta da John Howard Lawson). L'ultimo film di rilievo cui ebbe modo di partecipare, firmandone la ...
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Faulkner, William
Arnaldo Colasanti
Scrittore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a New Albany (Mississippi) il 25 settembre 1897 e morto a Byhalia (Mississippi) il 6 luglio 1962. F. [...] 1927) e Sartoris (1929), avviando, con quest'ultimo, la serie dei romanzi ambientati nella contea immaginaria caratteri del suo stile di narratore, cominciò a lavorare per la Metro Goldwyn Mayer. Non ebbe però grande successo come sceneggiatore, non ...
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Adrian (propr. Greenburgh, Adrian Adolph)
Sofia Gnoli
Costumista cinematografico e teatrale statunitense, na-to a Naugatuck (Connecticut) il 3 marzo 1903, da genitori ebrei di origine tedesca, e morto [...] , nel 1929 firmò un contratto come capo-costumista con la Metro Goldwyn Mayer, dove rimase fino al 1942. Dal 1928 aveva , dopo aver firmato gli abiti di Greta Garbo per la sua ultima interpretazione in Two-faced woman (1941; Non tradirmi con me) ...
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Mastrocinque, Camillo
Orio Caldiron
Regista cinematografico, nato a Roma l'11 maggio 1901 e morto ivi il 23 aprile 1969. Abile artigiano dalle sicure capacità tecniche, con sessanta film circa realizzati [...] (1926) di Fred Niblo, kolossal realizzato in Italia dalla Metro Goldwyn Mayer. Appassionato di teatro, fondò il Teatro delle nel complesso l'impianto teatrale dei testi d'origine di L'ultimo ballo (1941), Fedora (1942), e soprattutto di La statua ...
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Musical
Massimo Marchelli
Genere cinematografico in cui lo sviluppo narrativo e drammaturgico della vicenda è strutturato su canzoni e danze. Seppur erede di una forma di spettacolo nata nel teatro [...] RKO ebbe proprio in Astaire la sua massima gloria. La Metro Goldwin Mayer, da parte sua, si assicurò una posizione ormai quasi una palestra per vecchi e nuovi talenti; tra questi ultimi Bob Fosse che debuttò con un remake del felliniano Le notti di ...
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Pierangeli, Anna Maria
Francesco Costa
Attrice cinematografica, nata a Cagliari il 19 giugno 1932 e morta a Los Angeles l'11 settembre 1971. Bruna, fragile, con grandi occhi scuri, debuttò a diciassette [...] ) ma la notorietà raggiunta le valse un contratto con la Metro Goldwyn Mayer e la possibilità di essere diretta a Hollywood ( (da L'ammutinamento di Silvio Amadio del 1961, sino all'ultimo girato nel 1971, Octaman zero, noto anche con il titolo ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] se questo non si limita a misurare le impressioni ricevute col metro tecnico o estetico, ma le confronta con l’idea di uomo II, Bologna 2005; G. Martina, La Chiesa in Italia negli ultimi trent’anni, Roma 1977; D.E. Viganò, Teologia della comunicazione ...
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unita
unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione e la caratteristica di essere uno,...
superare
v. tr. [dal lat. superare, der. di super «sopra»; propr. «essere al di sopra»] (io sùpero, ecc.). – 1. a. Essere superiore per dimensioni, cioè più alto, più lungo, più largo, e in genere di misura maggiore: le cime dei cipressi superano...