PREFETTO
Plinio FRACCARO
Teodosio MARCHI
Luigi GIAMBENE
. Diritto romano. - Nella storia del diritto hanno particolare importanza i seguenti praefecti: a) I praefecti iure dicundo, delegati dal [...] per soverchiare le loro funzioni militari, così che sotto i Severi i grandi giuristi, come Papiniano, Paolo e Ulpiano, vennero chiamati alla prefettura del pretorio. Con Diocleziano i praefecti praetorio divennero quattro, uno per ciascuno dei due ...
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GIULIA
Gaetano Mario Columba
. Nome di quattro donne della Siria discendenti di un Bassiano, sacerdote del Sole in Emesa, le quali nel II e III secolo d. C. ebbero in Roma il titolo di Augusta e una [...] smero); ond'essa ebbe in realtà nelle mani la direzione del governo dello stato. Seppe far sì che il giurista Ulpiano fosse nominato prefetto del pretorio, favorendo in tal guisa la restaurazione del potere civile sul militare. Per conciliare al ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La nascita della scienza giuridica
Lorenzo Gagliardi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La scienza giuridica è una disciplina che studia [...] al potere nel 193 d.C. alla morte di Alessandro Severo nel 235 d.C.).I più insigni sono Papiniano, Paolo e Ulpiano. Tutti e tre, oltre a essere giuristi al servizio imperiale, svolgono anche la carriera politica, giungendo a ricoprire la più alta ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Schiavitu, colonato e servitu della gleba
Pasquale Rosafio
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il sistema della villa, basato sull’impiego [...] della villa composta da un organico (instrumentum) strutturato di schiavi si può far risalire al giurista di età severiana Ulpiano, il quale fa anche riferimento a una figura di schiavo affittuario (servus quasi colonus) che, sebbene attestata sin ...
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È in senso lato, nell'età romana, il territorio di uno stato politicamente costituito, sia che si tratti dello stato di Roma, sia che si tratti di uno stato straniero. In tal senso Livio ci parla dell'ager [...] 44 e 45; Pro Caec., 19, 55 segg. e 30,32; Gai., IV, 154, mentre è certamente interpolata la formulazione che ne dà Ulpiano, in Dig., XLIII, 16, 1. È vero che in queste formulazioni non vi ha riferimento esplicito al possesso dell'agro pubblico, ma è ...
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Fabio Toriello
Abstract
Premessi alcuni cenni storici sull’evoluzione della nozione di adempimento delle obbligazioni, viene trattato il rapporto tra adempimento, pagamento ed interesse del creditore [...] , G., Adempimento - diritto romano e intermedio, in Enc. dir., I, Milano, 1958, 548 ss.).
Pomponio, Gaio ed Ulpiano riferiscono infine dell’affermarsi in età classica dell’adempimento dell’obbligazione-debito come metodo normale e automatico di ...
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ARNO, Carlo
Roberto Abbondanza
Nacque a Torino il 4 ott. 1868 da Valentino, matematico, e da Paola Sineo, figlia di Riccardo, uomo politico. Nel 1890 si laureò in giurisprudenza nell'università di quella [...] di un diritto muciano e di un diritto serviano, egli li vedeva protagonisti di un dialogo che continuava in Celso, Marcello, Ulpiano da una parte, in Giuliano, Africano, Venuleio, Paolo dall'altra parte; ed essi sarebbero ancora alla base delle masse ...
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Vedi VITRARIUS dell'anno: 1966 - 1973
VITRARIUS
I. Calabi Limentani
Vitrarius fu chiamato nel mondo romano l'artigiano dei vasi e dei recipienti di vetro (vascula vitrea, vitrea supellex), come mostra [...] i vasi diatreti, trasformando semplici prodotti usciti dalle officine del V., come sembra di capire da un passo di Ulpiano (Dig., ix, 2, 27, 29). Un problema non ancora compiutamente risolto costituisce l'iscrizione ΒΟΥΝΝΕΡΙ ΚΕΡΑΜΙ sul vetro dorato ...
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Forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione in piena uguaglianza all’esercizio del potere pubblico.
Diritto
Cenni sulla d. antica
La d. in Grecia. [...] moderne della d., fra titolarità ed esercizio del potere. Se da un lato, infatti, vale il principio enunciato da Ulpiano (Digesto, I, 4,1) che quod principi placuit legis habet vigorem, dall’altro si riconosce che la fonte di legittimazione ...
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È colui che impiega una nave per uno o più viaggi o spedizioni, munendola degli oggetti a ciò necessarî e affidandola a un capitano o padrone, sia egli o no il proprietario.
L'armatore nel diritto greco. [...] dall'exercitor come capitano alla nave (servo, figlio di famiglia. o anche persona libera) veniva detta magister navis. Dice Ulpiano: "Magistrum navis accipere debemus, cui totius navis cura mandata est" (Dig., ibidem, 1, 2).
L'attività di armatore e ...
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pandette
pandètte s. f. pl. [dal lat. tardo Pandectae, gr. Πανδέκται comp. di παν- «pan-» e tema di δέχομαι «accogliere»; è quindi l’equivalente gr. del lat. Digestum]. – 1. a. Titolo di vaste trattazioni complessive di diritto romano pubblicate...
semel heres, semper heres
(lat. «[chi è stato] una volta erede, [resta] sempre erede»). – Aforisma giuridico, che vuole esprimere l’irrevocabilità della qualità di erede, per cui, una volta accettata un’eredità, non si può più rinunciare ad...