GATTESCHI, Gattesco
Giorgio Taffon
Nacque a Castel San Niccolò, nel Casentino, nel 1854 o 1855 da Dionigi e Rosa Minucci. Visse gli anni dell'infanzia e della fanciullezza nell'alta valle dell'Arno, [...] poche soddisfazioni riservate ai drammaturghi viventi suoi contemporanei.
La città di Firenze offrì, al suo sguardo e al suo udito attenti e curiosi, i modelli viventi di quei caratteri che abitano il mondo delle sue commedie; non è quindi semplice ...
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Fetonte (Fetòn)
Giorgio Padoan
Figlio di Febo-Apollo e di Climene, sposa di Merope re degli Etiopi. Vide posta in dubbio la propria origine divina da Epafo, figlio di Giove; volle perciò averne certa [...] di F. circa l'identità del suo vero padre: Qual venne a Climenè, per accertarsi / di ciò ch'avëa incontro a sé udito, / quei ch'ancor fa li padri ai figli scarsi [cfr. Met. I 755-764]: dove il verso finale arricchisce improvvisamente la favola ...
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Agonia
Serena Andreotti
Dal punto di vista medico per agonia si intende il progressivo spegnersi delle funzioni vitali che si verifica nel periodo di tempo immediatamente precedente la morte in tutti [...] Fra i sensi la prima a essere danneggiata è la vista che si affievolisce fino a spegnersi; invece l'attività dell'udito persiste più a lungo, pur con grande variabilità individuale, per cui a volte esso diviene più ottuso, mentre altre volte conserva ...
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secondare
Alessandro Niccoli
Ricorre solo nella Commedia, con il valore fondamentale di " seguire ", " tener dietro ", " venir dopo ", nello spazio o nel tempo.
Compare in Pg XXIX 91 come luce luce [...] anima monda / sentesi... / e tal grido seconda (Pg XXI 60); alcuni commentatori spiegano dicendo che il canto del Gloria udito dai due pellegrini (cfr. XX 133-138) " Si accompagna " (Scartazzini-Vandelli) al terremoto; più esattamente il Mattalia e ...
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lira
Raffaello Monterosso
Presente in due luoghi del Paradiso (XV 4 e XXIII 100; e come variante, importante ai fini della classificazione dei manoscritti, ma assai meno ricevibile, in Pg XIII 34; cfr. [...] strumento a pizzico e che, oltre tutto, riprende, senza soluzioni di continuità estetica, il fascino sonoro del dolce tintinno udito alla fine del canto precedente. Per quanto riguarda il trionfo della Vergine, l'immagine è ancora più sfumata, sì da ...
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germanismi
Giovanni Battista Pellegrini
Assai prima dell'epoca di D. erano penetrati nelle parlate italiane numerose voci di origine germanica con varia stratificazione: attraverso il latino tardo, [...] avrebbero avuto in comune con i popoli di stirpe germanica. Non si può d'altro canto escludere che egli abbia udito la forma jó dell'ungherese corrispondente a " buono " (ed equivalente al nostro " bene "?) e l'abbia scambiata per l'avverbio ...
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Complesso delle regole e delle usanze relative all’arte culinaria, che nella preparazione dei cibi privilegia l’aspetto del godimento dei sensi rispetto ai bisogni meramente nutrizionali. La g. ha per [...] e il gusto sono sensi suscettibili di educazione e di intellettualizzazione allo stesso modo della vista e dell’udito: ne sarebbe prova l’esistenza di culture e linguaggi enologici differenziati. La storia dell’alimentazione diventa, da questo ...
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Stato d’insufficienza mentale, congenito o acquisito nei primi anni di vita. Fra le condizioni lesionali responsabili di o., vanno citati gli stati tossici e infettivi capaci di danneggiare il germe o [...] al collocamento in istituti o in altri ambienti affettivamente male integrati, oppure gravi disturbi della vista o dell’udito, gravi malattie della prima infanzia, torpore mentale dovuto a non corretto uso di psicofarmaci ecc. In questi casi ...
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– L’avvento del digitale e la ‘nuova’ immagine cinematografica. Il macrogenere fantastico. I film sui supereroi e la serialità. L’inattuale attualità del cinema di Clint Eastwood. Bibliografia
L’avvento [...] visione cinematografica in un’esperienza ‘immersiva’, sensoriale, che coinvolge il corpo nella sua interezza: non soltanto la vista e l’udito ma anche il tatto, grazie al ritorno del 3D, che quasi consente di ‘toccare’ la realtà filmata.
I due generi ...
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Famiglia di Carnivori Viverriformi di notevole uniformità fisica e psichica, dovuta al fatto che tutti hanno, dal più al meno, raggiunto la perfezione quali animali da preda. La statura varia da una taglia [...] via sicura di scampo: senza titubanza attaccano allora a fondo con estrema energia. Il senso principale dei Felini è l'udito; anche il tatto è sviluppatissimo, grazie alle vibrisse seguono poi la vista, l'olfatto e il gusto. Hanno abitudini notturne ...
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udito
s. m. [dal lat. auditus -us, der. di audire, rifatto secondo udire]. – Funzione sensoriale specifica preposta alla percezione degli stimoli uditivi, cioè dei suoni: l’u. è uno dei cinque sensi; la facoltà dell’u.; perdere, riacquistare...
udita
s. f. [der. di udire2], non com. – Il fatto di udire, di percepire distintamente i suoni. Oggi è ancora usato sporadicamente nelle locuz. seguenti: 1. Testimone d’udita, che attesta d’avere sentito raccontare il fatto senza essere stato...