Elemento architettonico che costituisce la parte terminale di una struttura di sostegno ad andamento verticale, con funzione di collegamento fra tale struttura e quelle sovrastanti di regola a sviluppo [...] Pulcro a Eleusi. Più ricchi furono spesso i c. delle ante sia nell’ordine dorico sia in quello ionico.
Il c. tuscanico (fig. B), derivato dall’architettura etrusca, ebbe abaco rettangolare con echino a quarto di cerchio o a grande gola diritta. L ...
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Complesso movimento culturale europeo manifestatosi fra la seconda metà del 18° sec. e il primo trentennio del 19° sec., che, oltre a interessare tutti gli aspetti dell’arte, coinvolse il profondo rinnovamento [...] influenzato dalla riscoperta dei templi di Paestum e dal Partenone; quello romano, dove si riscontra l’uso dell’ordine tuscanico, ionico e corinzio; inoltre, il concetto di utilità, comodità, solidità degli edifici ripreso da Vitruvio si unì a quello ...
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È una costruzione elevata dall'uomo a scopo di abitazione, diversa nel materiale, nelle proporzioni o nella disposizione degli ambienti, nell'ornamento esterno come nell'arredamento interno, a seconda [...] che era la parte principale della casa romana e derivava, secondo gli scrittori antichi, da quella corrispondente etrusca (atrio tuscanico, v. più avanti, La casa romana), ma l'atrium si può ritenere anche una tarda derivazione dal megaron della ...
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Neologismo non accolto dalla Crusca, ma passato nell'uso per significare il tutto rilievo o rilievo vero (Baldinucci). Esso si distingue dal gruppo sintario, perché le figure vi sono subordinate a un piano [...] tecnici dell'arte greca nella decorazione fittile dei frontoni. Un esempio notevole di fregio in altorilievo di carattere tuscanico e d'età ellenistica in paese piceno, è quello del tempio di Civitalba, poco lungi da Sassoferrato; rappresentava ...
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Vedi VELLETRI dell'anno: 1966 - 1997
VELLETRI (v. vol. vii, p. 1118)
G. Ghini
p. 1118). - Preistoria e protostoria. - Le età paleolitica e neolitica sono scarsamente ma sicuramente documentate dai rinvenimenti [...] NO-SE), alla quale appartengono gli altri muri rinvenuti durante gli scavi del Mancini (1910). Si tratta di un tempio di tipo tuscanico, ad alae, con fronte di m 11,80 e una decorazione fittile di stile «ionico», simile a quella del tempio arcaico di ...
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(lat. Latini) Popolazione indoeuropea giunta in Italia fra il 3° e 2° millennio a.C. e stanziatasi nel Latium vetus, regione che si estendeva dal basso corso del Tevere (a N) a Terracina (a S).
Storia
Oltre [...] viene fortemente ridotto, a favore dei santuari. Tra 6° e 5° sec. a.C., l’architettura sacra sviluppa il tipo tuscanico e quello d’influenza magno-greca. La decorazione architettonica è costituita da sculture a tutto tondo, lastre di copertura di ...
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Vedi CASA dell'anno: 1959 - 1994
CASA
S. M. Puglisi
S. Bosticco
G. Garbini
L. Guerrini
R. A. Staccioli
R. A. Staccioli
A. Giuliano
J. Auboyer
1. - Preistoria. - Il primitivo concetto di c. implica [...] , non si hanno per l'Etruria testimonianze sicure e dirette di vere e proprie c. ad atrio ed in particolare ad atrio tuscanico e tetto compluviato pur se tutti e due i nomi (atrium tuscanicum) sembrano riferirsi direttamente agli Etruschi e se indizî ...
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Vedi VOLTERRA dell'anno: 1966 - 1997
VOLTERRA (v. vol. VII, p. 1198)
G. Cateni
I dati raccolti nell'ultimo trentennio hanno consentito una lettura più articolata dello sviluppo storico della città.
Città [...] hanno confermato, ma dovevano esistere edifici santuariali anteriori, risalenti almeno al IV secolo.
Il tempio «B» di tipo tuscanico e solo parzialmente conservato, misura secondo una stima attendibile m 22,40x36. L'altro grande edificio templare «A ...
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CIVITALI, Nicolao
Stella Rudolph
Nacque a Lucca nel 1482 e fu battezzato il 25 aprile nella chiesa di S. Giovanni. Fu il terzo dei figli maschi dello scultore Matteo e della prima moglie Elisabetta [...] a tre piani sobriamente articolato da doppie cornici orizzontali e aperto, nella facciata posteriore, da un lungo loggiato ad ordine tuscanico a pianterreno.
L'attività di scultore del C. è meglio documentata, che non quella di architetto, a partire ...
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CHERUBINI, Giovanni
Gaetano Panazza
Nacque a Gottolengo (Brescia) il 16 sett. 1805 da Giambattista e da Maria Chiodi; studiò a Brescia, discepolo apprezzato dell'architetto R. Vantini e dell'architetto [...] si ritrovavano anche nei cortili interni, sia per l'uso di grandi arcate sovrapposte, sia per quello del severo ordine tuscanico; ma l'impegnativa opera - che tuttavia ebbe subito detrattori come F. Odorici - fu demolita nel 1958-61. Fu pure demolita ...
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tuscanico
tuscànico agg. [dal lat. tuscanĭcus «della Tuscia, etrusco»] (pl. m. -ci). – Ordine t., ordine architettonico di derivazione etrusca, caratterizzato dalla colonna con fusto liscio e modestamente rastremato, appoggiata su una grossa...
plinto
s. m. [dal lat. plinthus, gr. πλίνϑος, propriam. «mattone»]. – 1. In genere, qualsiasi elemento che abbia funzione di basamento, sia in senso puramente costruttivo, sia sotto forma di membratura architettonica facente parte di un organismo...