Termine introdotto da M. Faraday (1834) per indicare quello dei due elettrodi di una cella elettrolitica o di un tubo a scarica che è a potenziale minore rispetto all’altro (anodo); la denominazione deriva [...] il filamento, nel primo caso, e per il tubicino, nel secondo, sono usati metalli con alto punto di fusione, per es. tungsteno (la temperatura normale è circa 2400 °C) e con alta emissione specifica (a tal fine sono sottoposti ad adeguati trattamenti ...
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Secondo la legge delle proporzioni costanti di Proust (1892), "Quando due o più elementi si combinano tra loro per formare un composto chimico, l'unione avviene sempre in un rapporto fisso e invariabile". [...] raggruppati in clusters.
Un altro esempio interessante di c. non-s. per interpolazione è il caso dei ''bronzi di tungsteno'', LixWO3, così chiamati perché, a causa della loro lucentezza metallica, lo scopritore F. Wohler (anno 1837) credette di aver ...
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(o propanolo) Composto alifatico esistente in due forme isomere, alcol p. normale, CH3CH2CH2OH, e alcol isopropilico, (CH3)2 CHOH. L’alcol p. normale è un liquido incolore, che bolle a 97 °C, miscibile [...] produzione si fonda sull’idratazione diretta di propilene con acqua in presenza di un catalizzatore a base di ossido di tungsteno, a elevati valori di pressione (200-250 bar) e di temperatura (200-300 °C). Propanolammine Amminoderivati dell’alcol p ...
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Elemento chimico di simbolo Fe, numero atomico 26, peso atomico 55,85, densità 7,85 g/cm3, punto di fusione 1536 °C. È il metallo più abbondante della Terra (costituisce il 34,6% della massa della Terra, [...] , più difficile conservare la forma austenitica (o martensitica) in acciai nei quali sono presenti elementi speciali come cromo, tungsteno, molibdeno, vanadio che, essendo a reticolo cubico a corpo centrato, e quindi solubili nel f. α, aumentano il ...
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Elemento chimico caratterizzato da alto potere riflettente, opacità alla luce, buona conduttività termica ed elettrica (quest’ultima decrescente al crescere della temperatura), duttilità spesso elevata, [...] la denominazione di un gruppo di leghe di elevatissima durezza, per lo più ottenute per sinterizzazione, e contenenti carburi di tungsteno, molibdeno ecc.
Metalli e non metalli
La definizione classica dei m. (in parte almeno dovuta a J.J. Berzelius ...
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Elemento chimico, simbolo H, peso atomico 1,008, scoperto da H. Cavendish nel 1766. Il suo nome deriva dal fr. hydrogène, termine coniato come aggettivo («che genera l’acqua») dal chimico francese G. de [...] di i. nell’arco elettrico fra due elettrodi di tungsteno; gli atomi così liberati si ricombinano quasi subito, specialmente di alcuni ossidi metallici: per tale via già si estraggono il tungsteno e il molibdeno e si tenta di ottenere il ferro e il ...
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spettroscopio Strumento in grado di produrre, misurare e registrare uno spettro di assorbimento o di emissione. Per estensione, il nome di s. veniva dato anche a dispositivi per l’analisi spettrale di [...] raggio che può lavorare sia nel visibile sia nell’ultravioletto grazie al sistema a due lampade a e a′, al tungsteno e al deuterio. Uno specchio b indirizza le radiazioni verso la fenditura c, dopodiché le radiazioni, indirizzate da uno specchio ...
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silicio Elemento chimico scoperto da J.J. Berzelius nel 1810, appartenente al 6° gruppo del sistema periodico degli elementi; simbolo Si, numero atomico 14, peso atomico 28,06; ne sono noti gli isotopi [...] che si forma dalla riduzione si deposita sulle pareti dei recipienti o su filamenti, per es., di tantalio o di tungsteno, tesi all’interno; si può anche operare la riduzione con zinco. Sempre per applicazioni elettroniche, si richiede spesso s. sotto ...
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sinterizzazione
Andrea Ciccioli
Processo nel quale le particelle di un materiale solido in forma di polvere, sottoposte a riscaldamento, si avvicinano e si saldano, originando un pezzo di materiale [...] quantità di un elemento che alla temperatura di sinterizzazione si presenta allo stato liquido (per es., nel caso del carburo di tungsteno si aggiunge il 5÷10% di nichel) e svolge la funzione di bagnare il materiale e di discioglierne una piccola ...
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punto isoelettrico
Giuseppe Cappelletti
Condizione a cui il sistema (per es. una proteina o una particella solida) non reca una carica netta. Le proteine, come molte molecole biologiche, contengono [...] – può verificarsi in tutta la scala del pH a partire da valori molto acidi (pH 2÷3), per la silice, l’ossido di tungsteno e di iridio, a valori intorno alla neutralità (pH 6÷7) per il biossido di titanio e alcuni ossidi ferrici e di manganese, per ...
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tungsteno
tungstèno s. m. [dallo sved. tungsten, comp. di tung «pesante» e sten «pietra»]. – Elemento chimico, detto anche wolframio, di simbolo W, numero atomico 74, peso atomico 183,85, appartenente al sesto gruppo del sistema periodico,...
carburizzazione
carburiżżazióne s. f. [der. di carburo]. – 1. In chimica, trasformazione di un metallo nel corrispondente carburo per reazione con carbonio. 2. In elettronica, c. dei catodi, procedimento mediante il quale il tungsteno della...