tenia
Verme parassita dell’intestino dell’uomo e di altri vertebrati, appartenente alla classe Cestodi, chiamato nel linguaggio comune verme solitario. Le t. hanno l’estremità anteriore (scolice) fornita [...] di un rostro ben sviluppato, armato di uncini e ventose per aderire alle pareti del tubodigerente dell’ospite, e il corpo (strobilo) appiattito e suddiviso in segmenti (proglottidi), in un numero che va da 3 (nell’echinococco) fino a oltre 3.000 ( ...
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serotonina
Ammina biogena, derivata dal triptofano, diffusamente distribuita nell’organismo, soprattutto a livello periferico, anche chiamata enterammina o 5-idrossitriptammina (5-HT). È sintetizzata [...] di recettori, essa svolge perifericamente azione in prevalenza stimolante sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni, del tubodigerente e dei bronchi; centralmente è coinvolta nella patogenesi dell’ipertensione, dell’emicrania, del vomito grave e ...
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motilità
Proprietà dell’organismo vivente di modificare attivamente e in modo reversibile la propria posizione o quella di una sua parte rispetto all’ambiente. Nell’uomo, rappresenta il complesso delle [...] La m. dei muscoli lisci è regolata dal sistema nervoso vegetativo; le sue alterazioni sono rappresentate dalle ipercinesie, discinesie, ipotonie e atonie. Particolarmente caratteristiche sono quelle che colpiscono il tubodigerente e le vie biliari. ...
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congestione
Aumento della quantità di sangue in un organo o in una parte del corpo: può derivare sia da maggiore afflusso di sangue arterioso (iperemia attiva) in seguito a vasodilatazione, sia da minore [...] di un organo o di un apparato, si può avere una sua moderata c. (così la c. del tubodigerente durante la digestione, quella dell’utero in fase premestruale).
Congestioni patologiche
Quelle che fanno parte integrante del processo infiammatorio ...
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mienterico, plesso
Sistema complesso di fibre e cellule nervose, contenuto fra lo strato superficiale e lo strato profondo della tonaca muscolare dello stomaco e dell’intestino tenue; formato da numerosissimi [...] provengono dal plesso celiaco e servono per l’attività contrattile dello stomaco e dell’intestino, per la regolazione delle valvole interne al tubodigerente (cardias, piloro, ecc.), e spec. alla coordinazione motoria dei vari tratti dell’apparato ...
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miasi
Malattia determinata dallo sviluppo di larve di mosche in seno all’organismo, per lo più in corrispondenza di cavità naturali (seni nasali, tubo gastrointestinale, vie urinarie, sacco congiuntivale). [...] con impacchi di acqua fenicata sulla zona colpita. Notevolmente più gravi, invece, sono le m. cavitarie, nelle quali possono essere interessati il naso (rinomiasi), l’orecchio (otomiasi), l’occhio (oculomiasi), le vie urinarie, il tubodigerente. ...
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guaiacolo
Composto organico di natura fenolica (etere metilico della pirocatechina, un fenolo che si trova in natura nelle foglie di Ampelopsis hederacea, succo di china, ecc.) isolato dai prodotti di [...] di legno di faggio). Il g. è dotato di azione balsamica e antisettica, e usato nella cura delle bronchiti e di alcune cistiti, così come alcuni suoi esteri (benzoato di g., salicilato di g., taurocolato di g.), meno irritanti per il tubodigerente. ...
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metoclopramide
Farmaco attivo sulla motilità del tratto superiore del tubodigerente, impiegato come antiemetico e nella malattia da reflusso gastro-esofageo come favorente lo svuotamento gastrico. La [...] m. agisce come antagonista della dopammina sia a livello viscerale (ove favorisce la motilità), che del sistema nervoso centrale, dove contrasta la nausea e il vomito con un meccanismo di inibizione dei ...
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intramurale
Che è compreso nella parete di un organo o che è riferito alla parete degli organi cavi: cuore, tubodigerente, utero, vescica, vasi sanguigni. Sistema i.: porzione del sistema neurovegetativo [...] situata nella compagine o sulle pareti dei sopraelencati organi; la sua distinzione nell’ambito del sistema neurovegetativo è in rapporto con una sua relativa autonomia funzionale, in quanto l’ortosimpatico ...
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bariolito
Formazione solida, di dimensioni e forma variabili, costituita da un residuo di solfato di bario nel tubodigerente, dopo somministrazione di tale prodotto per esami radiografici. I b. possono [...] causare disturbi di varia entità a seconda del loro volume e della sede di formazione ...
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tubo
s. m. [dal lat. tubus, di oscura origine]. – 1. Elemento cilindrico, meno spesso prismatico, cavo, di lunghezza variabile, usato essenzialmente per il trasporto di fluidi, e inoltre nelle costruzioni meccaniche, nella tecnica mineraria,...
digerente
digerènte agg. [part. pres. di digerire]. – Che digerisce, che serve alla digestione: apparato d. (detto anche tubo d., e talora, nell’uso medico, soltanto il digerente s. m.), complesso di organi e di strutture che provvedono negli...