Budd, George
Francesco Romeo
Medico inglese (North Tawton, Devonshire, 1808 - Barnstaple, Devonshire, 1882). Fu medico della marina militare a Greenwich, dove compì studi sul colera e sullo scorbuto, [...] è del 90% a cinque anni.
Terapia
Gli approcci terapeutici comprendono la correzione dei fattori di rischio di trombosi, la terapia anticoagulante a lungo termine, la ricanalizzazione delle vene ostruite con la radiologia interventistica, il TIPS ...
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trombocitemia emorragica
Malattia di un clone della cellula staminale emopoietica, caratterizzata da una proliferazione persistente e incontrollata della linea piastrinopoietica. Il progressivo aumento [...] emorragiche. È possibile, anche se infrequente, l’evoluzione tardiva in una mielofibrosi o in una leucemia acuta. Le trombosi sono per lo più arteriose (infarto del miocardio, angina pectoris, ictus cerebrale, TIA o arteriopatie periferiche), quelle ...
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Medico (Venaria Reale, Torino, 1907 - Firenze 1983); prof. univ. dal 1943, ha insegnato clinica oculistica nelle università di Sassari, Pisa e Firenze. Le sue ricerche più significative concernono la motilità [...] oculare, l'azione patogena sui tessuti oculari del virus influenzale e del virus della malattia di Newcastle, la trombosi allergica delle vene della retina, la chemioterapia dei tumori metastatici della coroide, lo strabismo di Hertwig-Magendie. Tra ...
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tetraplegia
Paralisi che coinvolge tutti e quattro gli arti. La t. è il più delle volte dovuta a lesioni estese del sistema nervoso centrale, soprattutto a sezioni della parte alta del midollo spinale. [...] Le paralisi possono essere imputabili a molteplici cause, fra le quali quelle vascolari (emorragie e trombosi), traumatiche (traumi cranici e vertebrali), infettive (per es., poliomielite, sindrome di Guillain-Barré, botulismo), neoplastiche o ...
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Composto chimico
derivato dalla curarina. Cristalli incolori, inodori, insapori, insolubili in acqua, poco solubili negli alcoli, solubili in acetone e in soluzioni alcaline. È un farmaco anticoagulante [...] della forma attiva dei fattori coagulativi vitamina K dipendenti (II, VII, IX e X). Viene impiegato nel trattamento della trombosi venosa, nell’embolia polmonare e in tutte le condizioni nelle quali sia necessario ridurre l’incidenza di tromboembolia ...
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Chirurgo (Augusta 1866 - Catania 1951), prof. di patologia chirurgica nelle univ. di Pavia (1902-06), Catania (1906-19), Napoli (1919-22), poi di clinica chirurgica a Catania (dal 1923), deputato, senatore [...] del Regno (dal 1924) e rettore dell'univ. di Catania. Studiò la struttura e la funzione assorbente del peritoneo, la spina bifida, la trombosi, le embolie, le pancreatiti, la colelitiasi. ...
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Leiden, fattore di
Proteina della coagulazione che, attivata, ha effetto trombogeno. È così detta (anche fattore V di L.) dal nome della città olandese dove fu scoperta. Normalmente origina dalla scissione [...] trombogeno del fattore. La presenza eterozigote di tale mutazione aumenta di circa 7 volte il rischio di incorrere in trombosi venose profonde o in embolie polmonari, l’omozigote di 20 volte. L’eterozigosi, se associata a contraccettivi orali o ...
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stillicidio, tempo di
Prova sulla coagulazione del sangue (detto anche tempo di emorragia), che si esegue pungendo con apposito ago o lancetta il lobulo dell’orecchio o il polpastrello e determinando [...] così uno stillicidio di sangue, che normalmente cessa dopo 1÷3 minuti. L’aumento del tempo di s. può essere minore della norma in caso di malattie con tendenza alle trombosi, aumentato nei deficit dei fattori della coagulazione. ...
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Morbosa sporgenza del bulbo oculare, per lo più sintomatica d'affezioni patologiche esistenti nella cavità orbitale. Se ne misura il grado con appositi strumenti, detti esoftalmometri o statometri. Lo [...] , gomme; e lo si può pure avere per flemmone, ematoma, sinusiti. Per di più è uno dei sintomi della trombosi delle vene oftalmiche o del seno cavernoso, nonché del morbo di Basedow (v.). Importante l'esistenza eventuale della pulsazione, perché ...
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Le ricerche condotte negli ultimi dieci anni hanno portato un notevole contributo alla conoscenza dei meccanismi della c. del sangue. Pur essendo probabile che ulteriori studî possano modificare le nostre [...] che il sangue coagulasse solo al di fuori dell'organismo o, nel letto circolatorio, soltanto in condizioni patologiche (trombosi). Attualmente si pensa che in condizioni normali esista un lento processo di coagulazione intravasale, che in condizioni ...
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trombosi
trombòṡi s. f. [dal gr. ϑρόμβωσις, der. di ϑρόμβος «grumo, trombo»]. – 1. In medicina, condizione morbosa caratterizzata dalla formazione di trombi nei vasi sanguiferi e nel cuore: t. delle arterie o arteriosa, secondaria ad alterazioni...
splenotrombosi
splenotrombòṡi s. f. [comp. di spleno- e trombosi]. – In medicina, la trombosi della vena splenica, che si manifesta clinicamente con tumefazione dolorosa della milza, e talora si complica con trombosi della vena porta (pileflebite).