MARCHESINI, Pietro, detto l'Ortolanino
Sandro Bellesi
Figlio di "un povero uomo che lavorava l'orto de PP. Gesuati di San Girolamo" (Tolomei), dall'attività del quale gli derivò in seguito il soprannome, [...] lo più estranee al repertorio figurativo dell'artista, affini a talune immagini proposte in quel periodo da Nardini, Firenze 1984, p. 169; C. De Benedictis, Vicende e trasformazioni dell'ospedale di S. Maria di Orbatello, in Antichità viva, XXVI ( ...
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LIVI, Carlo
Giuseppe Armocida
Nacque a Prato l'8 sett. 1823 da una famiglia di commercianti. Completò gli studi superiori nella città natale, dapprima presso il collegio Cicognini, poi al seminario, [...] le basi della psichiatria scientifica e della conseguente trasformazione dei vecchi asili per alienati, il L. G. Padovani, La stampa periodica italiana di neuropsichiatria e scienze affini nel primo centenario di vita (1843-1943), Milano 1946, pp. ...
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LA GRECA, Marcello
Baccio Baccetti
Nacque in Egitto, al Cairo, l'8 dic. 1914 da Stanislao, napoletano di nobili origini che lavorava in imprese di costruzione, e da Clotilde Paggi, livornese. Ad Alessandria [...] specie, e altre affini, cinquant'anni dopo istituì un nuovo genere, l'Italohippus.
Il L., continuando le ricerche sulle modifiche alari, affrontò, con un metodo settorio da lui inaugurato, il problema delle trasformazioni dello pterotorace correlate ...
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FUBINI (Fubini Ghiron), Guido
Marta Menghini
(Fubini Ghiron), Nacque a Venezia il 19 genn. 1879 da Lazzaro e da Zoraide Torre. Compì i suoi studi presso la Scuola normale superiore di Pisa, dove ebbe [...] , A. Terracini, E. Cech, gettarono luce anche su questioni di geometria metrica e affine. Il F. dimostrò ad esempio che le trasformateaffini delle superfici a curvatura costante nell'ordinario spazio euclideo possono venir caratterizzate con la ...
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GIURA, Vincenzo
Elisa Boccia
Nacque a Roccanova, nel Potentino, il 14 dic. 1847, da Raffaele e da Angiola Continanza; ancora adolescente si trasferì con la famiglia a Napoli, dove si dedicò all'arte [...] Palermo, il G. fu presidente della sezione oreficeria ed arti affini e i suoi lavori - un bracciale con gemme e un la chiusura temporanea dell'officina. La generale fase di trasformazione delle attività da civili a belliche indusse, quindi, il ...
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MALAGODI, Olindo
Fulvio Conti
Figlio di Ludgarda Luminasi e di Tommaso, un patriota che aveva preso parte come volontario alle battaglie del 1848-49, nacque a Cento, presso Ferrara, il 28 genn. 1870. [...] continuando a credere nell'opportunità di accordi con i partiti affini, votò a favore dell'ordine del giorno intransigente presentato da fiducia nelle prospettive di progresso aperte dalle trasformazioni in atto e nelle capacità del sistema ...
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GAGLIO, Gaetano
Amilcare Carpi De Resmini
Nacque a Girgenti (l'attuale Agrigento) il 5 apr. 1858 da Luigi e da Vincenzina Nocitto, in una famiglia di magistrati. Seguì i corsi di medicina e chirurgia [...] la loro distribuzione nell'organismo, con le trasformazioni che vi subiscono durante il processo metabolico G. o sotto la sua direzione, in Arch. di farmacologia sperimentale e scienze affini, 1926, n. 41, pp. 1-15; I. Fischer, Biographisches Lexikon ...
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PANCIATICHI XIMENES D'ARAGONA, Marianna
Miriam Focaccia
PANCIATICHI XIMENES D’ARAGONA, Marianna. – Nacque il 3 febbraio 1835 a Firenze, nel palazzo di famiglia in via Cavour, dal marchese Ferdinando [...] delle discipline scientifiche, nonché di profonde trasformazioni degli ambiti disciplinari, Panciatichi rappresentò una figura Articolo VI, Studio sulla Helix (Campylaea) cingulata, Studer e forme affini, ibid., VII (1881), pp. 5-55; Fauna italiana. ...
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DRIZZAN (Erizzan, Erizzer), Antonio
Jarmila Krcalova
Non si conoscono i dati anagrafici di questo costruttore italiano, operoso in Boemia e nella Moravia meridionale nella seconda metà del XVI secolo, [...] suo castello medievale a Český Krumlov. Negli anni 1561-64 il D. trasformò numerose parti del castello e tra il 1566 e il 1571 lavorò per meridionale. R possibile che ambedue le costruzioni, affini al palazzo di Jindřichův Hradec, massicce, con finto ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...