CASTELLI E "PFALZEN", REGNO DI GERMANIA
DDankwart Leistikow
L'inizio della sovranità di Federico II di Hohenstaufen nel Regno di Germania può essere collocato nel 1212, l'anno in cui fece il suo ingresso [...] sorta intorno al 1200, le due zone sono molto più affini e quindi sono senz'altro riconducibili a un'origine unitaria latrine concepite come sporti o pozzi nel muro. Le finestre si trasformarono da bifore in gruppi di trifore o composti di più parti ...
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Vedi SIRACUSA dell'anno: 1966 - 1997
SIRACUSA (Συρακούσαι; Syracusae)
G. V. Gentili
M. T. Currò Pisanò
L'antica città, sorta nella Sicilia sud-orientale, occupava oltre all'isoletta di Ortigia, lunga [...] salti delle belve, e nel mezzo era una lunga fossa, trasformata in grande vasca in età tarda, comunicante con l'ingresso della giubba; formalmente e stilisticamente queste teste richiamano quelle affini, ma più colossali, del lato S del tempio ...
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Vedi VETRO dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
VETRO (v. vol. vii, p. 1150)
O. Doppelfeld
F. Coarelli
Una bibliografia completa è presentata annualmente dalla rivista del Corning Museum di New York: Journal [...] di delfino) che è quella più frequente, subisce trasformazioni di ogui genere, assumendo forme schiacciate e completamente piatte ad una produzione propria di Colonia nonostante le sorprendenti affinità con gli esemplari della Siria e dell'Egitto. E ...
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DEL GRANDE, Antonio
Manfredo Tafuri
Figlio di Ludovico, nacque a Roma (Pollak, 1909, p. 159), ma la data della sua nascita non è documentata; deve porsi comunque intorno al 1607 perché in una nota stesa [...] episodio un linguaggio che aspira a libertà sintattiche affini a quelle che perseguirà nel vestibolo di palazzo Pamphili lett. 6212; P. 93, lett. 6158 bis). L'architetto trasformò dunque il vecchio edificio costruendo il nuovo salone a due piani con ...
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Vedi AQUILEIA dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AQUILEIA (Aquileia)
V. Scrinari*
Città della provincia di Udine presso il fiume Natissa, che la congiunge alla laguna di Grado.
1. Storia. - Sorse come colonia [...] latina (m 21 × 65) che consta di aggiunte e trasformazioni apportate alla sua struttura originale dal V-VI sec. alla fine arcaica, di espressioni immediate esuberanti e vivacemente realistiche affini a quelle usate dalle maestranze sicule, apule, ...
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FENOGLIO, Pietro
Guido Montanari
Nacque a Torino il 3 maggio 1865 da Giovanni e da Giacinta Guillot, entrambi della media borghesia sabauda; il padre, laureato in giurisprudenza, si occupava di amministrazione [...] rappresentando i gruppi imprenditoriali più avanzati, erano mteressate a trasformare rapidamente la città in un centro industriale moderno. In Oltralpe, in Francia e Belgio, sulla base di istanze affini.
Nel 1904 il F. progettò una serie di case in ...
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Vedi TREVIRI dell'anno: 1966 - 1997
TREVIRI (Augusta Treverorum)
M. Frisina
Città della Germania nella valle della Mosella, sede della tribù dei Treviri. Cesare conquistò il territorio nel 57 a. C.; [...] . Non si conosce con precisione la ragione di tale trasformazione. Il Krencker ha espresso l'ipotesi che la palestra altare, a pilastro e a cippo funerario.
I monumenti a pilastro sono affini a quello di Igel. La forma, a tre piani con nicchie, ...
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GOTI
F. Panvini Rosati
Popolazione germanica insediata all'inizio dell'età augustea nell'area baltica, i G. furono protagonisti della più ampia serie di spostamenti che interessarono le genti indoeuropee [...] Pomerania, avendo come vicini i Gepidi a E, a essi molto affini, i Rugi a O e i Vandali a S. L'interpretazione es. il 526, sembrano meno probabili. Il pezzo, che fu trasformato in fibula dal suo antico possessore, costituisce l'unica moneta con il ...
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MARCHESINI, Pietro, detto l'Ortolanino
Sandro Bellesi
Figlio di "un povero uomo che lavorava l'orto de PP. Gesuati di San Girolamo" (Tolomei), dall'attività del quale gli derivò in seguito il soprannome, [...] lo più estranee al repertorio figurativo dell'artista, affini a talune immagini proposte in quel periodo da Nardini, Firenze 1984, p. 169; C. De Benedictis, Vicende e trasformazioni dell'ospedale di S. Maria di Orbatello, in Antichità viva, XXVI ( ...
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GIURA, Vincenzo
Elisa Boccia
Nacque a Roccanova, nel Potentino, il 14 dic. 1847, da Raffaele e da Angiola Continanza; ancora adolescente si trasferì con la famiglia a Napoli, dove si dedicò all'arte [...] Palermo, il G. fu presidente della sezione oreficeria ed arti affini e i suoi lavori - un bracciale con gemme e un la chiusura temporanea dell'officina. La generale fase di trasformazione delle attività da civili a belliche indusse, quindi, il ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...