CARLO Borromeo, santo
Michel De Certeau
Nato il 2 ottobre 1538 nel castello di Arona, ai bordi del lago Maggiore, terzogenito di Gilberto, conte di Arona, e di Margherita de' Medici, apparteneva ad [...] , ma un'esistenza. Fare avvenire ciò che è già detto, questa la spiritualità, meticolosa e accanita, dell'arcivescovo lentamente trasformato in quel ritratto prestigioso che a Roma si era già soddisfatti di avere alla fine dipinto. Nel momento in cui ...
Leggi Tutto
GIUGLARIS (Juglaris), Luigi
Andrea Merlotti
(Juglaris), Nacque a Nizza Marittima nel 1607, da famiglia che sembra appartenesse alla piccola nobiltà locale e che risiedeva nel Nizzardo almeno dal XVI [...] , in essi fu presente anche l'influsso del G. e della cultura gesuitica. Come notato da M. Viale Ferrero, la trasformazione delle navate del duomo di Torino in un'autentica galleria genealogica (con tanto di teoria di statue dei principi sabaudi ...
Leggi Tutto
FALCHI PICCHINESI, Francesco Maria Gaspare
Carlo Fantappiè
Figlio di Diego Falchi e di Lucrezia Picchinesi, nacque a Volterra (od. prov. di Pisa) il 15 ag. 1734. La famiglia Falchi, di origine sarda, [...] ecclesiastiche leopoldine e sugli avvenimenti dell'età rivoluzionaria. Negli anni 1785 e '86 si mostrava preoccupato delle trasformazioni introdotte nei monasteri femminili (lettera del 28 luglio 1785) e criticava le posizioni di Scipione de' Ricci ...
Leggi Tutto
PIERBENEDETTI, Mariano
Stefano Tabacchi
PIERBENEDETTI, Mariano. – Nacque a Camerino nel 1538, da Carlo e Caterina Meluzi (non Dommelusi come riportato nella maggior parte delle biografie). Apparteneva [...] dalla crisi agricola che aveva colpito l’Italia nei primi anni Novanta del Cinquecento, che fu alla base della trasformazione del loro mandato in una vera e propria congregazione cardinalizia stabile, la congregazione del Buon governo, che per tutta ...
Leggi Tutto
GIOVANNI XV, papa
Wolfgang Huschner
Di origine romana, nacque, presumibilmente nella prima metà del X secolo, dal presbitero Leone, della sesta regio detta di Gallina alba. Fu cardinal prete del titolo [...] vescovo di Piacenza Giovanni Filagato, il futuro antipapa Giovanni XVI; ora ottenne l'appoggio del papa per la trasformazione in arcivescovato di quella sede. G. sottrasse infatti Piacenza alla giurisdizione dell'arcivescovo di Ravenna, di cui era ...
Leggi Tutto
FLORIO, Francesco
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Udine l'8 genn. 1705 dal conte Sebastiano e da Lavinia Antonini dei conti di Saciletto. Compiuti i primi studi nelle scuole dei barnabiti di Udine [...] veneta, e di Gorizia, austriaca, entrambe arcivescovili e metropolitane, istituite dalla bolla 18 apr. 1752. In questa trasformazione il F., già canonico teologo del soppresso capitolo aquileiese, fu nominato primicerio di quello creato a Udine.
Nel ...
Leggi Tutto
GESUALDI, Filippo
Dario Busolini
Nacque a Castrovillari, nel Cosentino, il 23 febbr. 1550 dal nobile Amostante Lia e da Giacoma Gesualdo, del ramo calabrese dei conti di Conza (dal 1561 principi di [...] tralasciando il problema dell'eccessivo numero di frati e dei conventi troppo piccoli, rivolse la sua azione verso la trasformazione dei conventi principali, a capo delle varie province, in sedi di noviziati riformati. Già ad Assisi, del resto, aveva ...
Leggi Tutto
CAVALLARI, Aristide
Silvio Tramontin
Nato a Chioggia (Venezia) l'8 febbr. 1849, iniziò gli studi nel seminario di quella diocesi, trasferendosi poi in quello di Venezia verso la fine del corso teologico [...] che fossero mantenuti i comitati parrocchiali, alle dirette dipendenze del parroco, come suoi collaboratori nell'apostolato; curò la trasformazione delle sezioni giovani nei vecchi circoli della gioventù cattolica, più sicuri in quanto a dottrina e a ...
Leggi Tutto
BERNAREGGI, Adriano
Giuseppe Pignatelli
Nato ad Oreno (Milano) il 9 nov. 1884 da Giovanni e Luigia Ravanelli, in una famiglia di commercianti agricoli, dopo aver compiuto gli studi ginnasiali nel seminario [...] piano, anzitutto nella delineazione di un programma che assegnava agli intellettuali cattolici una particolare responsabilità nella trasformazione della Società in senso cristiano, quindi contribuendo - alla morte del Righetti (1939) -, assieme a V ...
Leggi Tutto
FAVA GHISILIERI, Paolo Patrizio
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Piacenza il 22 dic. 1728 dal conte Scipione Statore e da Angiola Maria Facci, che erano entrambi patrizi bolognesi.
Ultimati gli studi [...] , divenne congregazione di Pubblica Beneficenza, gestita da un organo collegiale laico: il F. ottenne nel 1808 la sua trasformazione in una congregazione di Carità, che lui stesso presiedette, coadiuvato dal prefetto e dal podestà di Ferrara.
Con la ...
Leggi Tutto
trasformazione
trasformazióne s. f. [dal lat. transformatio -onis, der. di transformare «trasformare»]. – 1. L’atto, l’azione o l’operazione di trasformare, il fatto di trasformarsi o di venire trasformato, che comporta un cambiamento, per...
trasformabile
trasformàbile agg. [der. di trasformare]. – Che si può trasformare: una poltrona t. in letto; un’autovettura t., la cui carrozzeria si può trasformare da aperta a chiusa. In matematica, si dice di ente (funzione, equazione, ecc.)...