Poeta russo, nato nel 1880, morto nel 1921. Nonostante l'adesione alla corrente decadente del principio del sec. XX, e lievi influenze straniere, il B. rapidamente assurge a poeta profondamente originale [...] crea (influenza di Verlaine), nonostante che spesso il contenuto dell'ispirazione sembri voler abolire ogni possibilità di trasfigurazione (seconda parte del ciclo, e in particolar modo il poemetto intitolato Umiliazione). Il poemetto I dodici, che ...
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Fabio Di Carlo
Studio statunitense di architettura e progettazione artistica, il cui acronimo corrisponde a Sculpture In The Environment. Fu fondato nel 1970 a New York da J. Wines (scultore, nato [...] naturale o per essere ricomposti fuori da schemi tipologici e forme tradizionali d'uso. La scelta costante di trasfigurazione degli elementi costitutivi del progetto, dei sistemi di relazioni tra contesto e intervento e del concetto di tipologia ...
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LEMOYNE (Le Moine), François
Jean Jacques Gruber
Pittore, nato nel 1688 a Parigi, ove morì suicida il 4 giugno 1737. Allievo forse di Tournière, poi di Louis Galloche, ebbe nel 1711 il grande premio [...] , intendendo egli di risvegliare in Francia la grande decorazione. Nel 1723 iniziò la decorazione della vòlta dei Giacobini (La Trasfigurazione). Verso la fine di quell'anno partì per l'Italia, dove visitò Venezia, Roma e Napoli. A Venezia dovette ...
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RAPPRESENTAZIONE
Guido Calogero
. Termine filosofico, la cui fortuna è stata principalmente determinata dal largo uso che il Leibniz fece del termine représentation. Per il Leibniz, l'attività "rappresentativa" [...] 'intuizione, del concetto e dell'idea, e Schopenhauer, considerando tutta la realtà empirica del mondo come trasfigurazione teoretica dell'unico volere cosmico, può comprenderla sotto il nome generale di rappresentazione, secondo quanto risulta già ...
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Avventure e metamorfosi di un genio: Raffaello da Urbino a Roma
Vincenzo Farinella
La vita
Raffaello era figlio d’arte: nato ad Urbino nel 1483, probabilmente il 6 aprile, trascorse i suoi primi anni [...] il re Francesco I (due dipinti conclusi nel maggio); nel luglio Sebastiano del Piombo avvisa Michelangelo che la Trasfigurazione non era ancora stata cominciata e che i due dipinti per la corte francese presentavano un aspetto decisamente leonardesco ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel primo dopoguerra alcuni artisti di Monaco, influenzati dalle esperienze del [...] sgretolatosi, che non esiste più. All’arte si chiede una descrizione impersonale e fotografica, non più la trasfigurazione o l’interpretazione dei fatti, ma una loro oggettiva registrazione. Il termine utilizzato per designare questa nuova tendenza ...
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BONA, Tommaso
Angela Ottino Della Chiesa
Pittore, figlio di Bernardino, di famiglia patrizia, nacque a Brescia nel 1548. Prima opera documentata (1580) che ci sia rimasta è la Madonna con i ss. Sebastiano [...] un Battesimo di Cristo in San Carlo, tutti a Brescia.
Oltre alle opere documentate è attribuibile al B. la Trasfigurazione nella chiesa di S. Giovanni Evangelista, che per il suo savoldismo può essere collocata, cronologicamente, prima della pala di ...
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CERONI, Carlo
Piotr Bieganski
Originario della Valsolda, nacque verso il 1647; si hanno notizie solo della sua attività di architetto e imprenditore edile in Polonia; morì a Varsavia il 19 apr. 1721 [...] chiesa, dei cappuccini (via Miodowa, 11), fondata per voto dopo la vittoria del re Giovanni III a Vienna e dedicata alla Trasfigurazione. La chiesa, che si richiama a quella dei cappuccini a Roma, è a tre navate con cappelle laterali.
Fra le opere ...
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Gourmont, Rémy de
Enzo Esposito
Novellatore, poeta e critico francese (Bazoches-en Holme 1858 - Parigi 1915), studioso tra l'altro della poesia medievale (Le latin mystique, 1892) e di Dante. Nel breve [...] Beatrice dantesca appare ancora in altri luoghi della produzione del G., precisamente dove si afferma la teoria dell'arte come trasfigurazione in contrasto con quella dell'arte come imitazione: la poesia non ripete e non imita la realtà, sicché il ...
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È nato a Pescara il 12 marzo 1863 da Luisa de Benedictis e da Francesco Paolo D'Annunzio (che, nato nella famiglia Rapagnetta, prese il cognome D'Annunzio che era del nonno Antonio da cui fu legittimato: [...] medievale delle armi e la sensuale soavità degli amori sono due note care al più genuino poeta, e qui sono accolte e trasfigurate, ma talvolta anche vanificate, in un superiore gusto dell'arcaico e del prezioso. Il poema di sangue e di lussuria è ...
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trasfigurazione
trasfigurazióne (ant. transfigurazióne) s. f. [dal lat. transfiguratio -onis]. – L’atto, il fatto di trasfigurare, di trasfigurarsi; mutamento di figura o di aspetto o di espressione: molte di queste donne, accorgendosi de...
trasfiguramento
trasfiguraménto (ant. transfiguraménto) s. m. [der. di trasfigurare], non com. – Il trasfigurare, il trasfigurarsi: propuosi di dire parole, ne le quali ... significasse [= significassi] la cagione del mio trasfiguramento (Dante),...