Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Lo storicismo nel secondo dopoguerra
Marcello Mustè
Nella filosofia italiana del secondo dopoguerra, la riflessione sullo storicismo ha rappresentato un passaggio essenziale nel più ampio confronto [...] della prassi – concludeva – è la concezione storicistica della realtà, che si è liberata da ogni residuo di trascendenza e di teologia anche nella loro ultima incarnazione speculativa; lo storicismo crociano rimane ancora nella fase teologico ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Scienza e filosofia: Geymonat e Preti
Massimo Mugnai
La valorizzazione del pensiero scientifico in funzione antidealistica
Nell’immediato dopoguerra, a partire all’incirca dal 1945, Ludovico Geymonat [...] , emerge l’impossibilità di controllare se l’immagine si adatti effettivamente al modello. In questa concezione, la realtà trascendente viene postulata, ma non c’è modo di accedervi direttamente, indipendentemente dall’immagine che se ne ha. Questa ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Petrarca
Domenico Ferraro
La riflessione di Francesco Petrarca si svolge all’interno di una tradizione insolitamente estesa per gli orizzonti del tempo e rivisitata alla luce di una programmatica [...] la teologia, che si sarebbe imposta nella sua mente solo più tardi: più che da qualche verità assoluta, lontana e trascendente il mondo, la grandezza del poeta riverberava dagli effetti benefici che dalla sua arte derivavano a se stesso e agli altri ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La magia naturale
Vittoria Perrone Compagni
Definizione di magia naturale
Con Giordano Bruno (1548-1600), o poco dopo, sembra chiudersi per sempre la grande stagione della magia naturale, «contemplazion [...] presupposto: non nelle pratiche operative, ma nell’individuazione della magia come conseguenza di una tensione verso una meta trascendente, che solo dopo può ridiscendere e divenire anche governo e modificazione delle cose.
La magia aristotelica di ...
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JACOB ANATOLI
LLuciana Pepi
Jacob (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico del XIII sec., è noto soprattutto per la sua attività di traduttore e di divulgatore del [...] l'essenza propria di Dio rimane inconoscibile, l'essere umano deve sforzarsi di avvicinarsi a lui. Dio è assolutamente trascendente, altro, rispetto al mondo sensibile, ma se la sua comprensione speculativa è impossibile, è invece possibile conoscere ...
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Persona
Angela Ales Bello
Sul piano filosofico il concetto di persona è stato inteso in tre fondamentali accezioni che si sono succedute nel tempo: come sostanza primaria e indivisibile, composta di [...] piano esistenziale e quindi Dio in quanto Essere, e da G. Marcel, che considera l'esistenza umana aperta alla trascendenza, ma solo sotto il profilo della dimensione religiosa e non quello di una ricerca razionale di tipo metafisico.
Conclusivamente ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Guido De Ruggiero
Maurizio Torrini
Storia della filosofia e Storia del liberalismo europeo sono le due opere cui è legato il nome di Guido De Ruggiero, con filosofia e politica non sempre in lui conciliate. [...] alla deriva atea e nichilista del pensiero contemporaneo. Come Martin Heidegger, egli approda all’ermeneutica (Verità e interpretazione, 1970), nella quale l’esistenza in quanto tale si caratterizza come la comprensione dell’essere trascendente. ...
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Fisiognomia
Patrizia Magli
Fisiognomia o fisiognomonia (dal greco ϕυσιογνωμονία, tardo ϕυσιογνωμία, composto di ϕύσις, "natura", e tema di γιγνώσκω, "conoscere") è il nome della disciplina parascientifica [...] graduale, stabilivano una transizione evolutiva dalla rana alla scimmia fino ai primi segni di umanità nel samoiedo, per arrivare al genio trascendente di Kant e Newton.
Di Lavater, tra il 1775 e il 1778, escono a Lipsia, in quattro volumi in folio ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] ’idea del giusto in sé, a fondare l’autonomia (nel dialogo Repubblica) del d. sull’essere universale e trascendente della giustizia, ponendo così le basi della distinzione, caratteristica di molte dottrine giuridiche occidentali fino all’età moderna ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] è Grazia, altro è Provvidenza. E chi ammetta che, con la grazia, nella quale è implicito il concetto di trascendenza, Dio aiuti soprannaturalmente l'uomo in casi straordinarî, così come fece certamente nei riguardi del popolo ebreo, esce proprio ...
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trascendente
trascendènte agg. [dal lat. transcendens -entis, part. pres. di transcendĕre «trascendere»]. – 1. In filosofia (in contrapp. a immanente), detto di termine che specifica il carattere di ciò che è al di là di un limite, soprattutto...
trascendentismo
s. m. [der. di trascendente]. – In filosofia, ogni dottrina che comunque si orienti verso l’idea della trascendenza, considerando cioè come trascendente la realtà assoluta, o il supremo valore.