Krug, Wilhelm Traugott
Filosofo tedesco (Radis, Wittenberg, 1770 - Lipsia 1842). Nel 1805 successe a Kant nell’univ. di Königsberg. Fu un divulgatore delle dottrine kantiane; tre dei suoi scritti (Briefe [...] terzo dedicato all’esposizione della propria teoria dell’originaria e indimostrabile sintesi dell’ideale e del reale («sintetismo trascendentale»), furono vivacemente criticati da Hegel. Fra le opere: System der theoretischen Philosophie (1806-10). ...
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Filosofo tedesco (Prossnitz, od. Prostějov, Moravia, 1859 - Friburgo in Brisgovia 1938). Fondatore della moderna fenomenologia, ha fornito sostanziali contributi allo sviluppo di un concetto di filosofia [...] pura soggettività, soggettività costituente; il fondamento della logica è anche quello dell'ontologia, ma entrambi rinviano a una soggettività trascendentale. È questa la fase più discussa (e meno accettata anche tra i fenomenologi) del pensiero di H ...
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Violoncellista, nato a Roma il 19 aprile 1894. Studiò a Bologna, seguendo presso quel liceo musicale i corsi di Francesco Serato e diplomandosi nel 1912. Nel 1916 succedeva al Serato nella cattedra bolognese, [...] B. deve però la sua notorietà all'attività di concertista ch'egli svolge da anni attraverso i principali centri musicali del mondo. La sua arte si distingue per il trascendentale virtuosismo come per la purezza stilistica delle sue interpretazioni. ...
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In filosofia, nome generico di ogni concezione che tende a risolvere la realtà nel pensiero.
Il termine i. si cominciò a usare tra la fine del 17° sec. e il principio del 18°, per designare l’atteggiamento [...] i. fu poi combattuto specialmente da I. Kant come i. soggettivo, cui egli contrapponeva il suo i. trascendentale, che concepiva come soggetto l’elemento formale della conoscenza restando oggettiva la materia del conoscere. Eliminato questo residuo ...
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Sistema di logica come teoria del conoscere
Biagio de Giovanni
Un’opera che si completa negli anni
Il primo volume del Sistema di logica come teoria del conoscere fu pubblicato da Giovanni Gentile nel [...] più kantiana di Gentile, era riuscita ad argomentare piuttosto faticosamente nella logica forse troppo euforica che dominava l’Io trascendentale. È questo il compito che Gentile provò a eseguire nel primo volume del Sistema di logica, cosa che, forse ...
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Teologo e filosofo tedesco (Friburgo in Brisgovia 1904 - Innsbruck 1984), fratello di Hugo. È considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. 20º. Partecipò come esperto al concilio Vaticano II. [...] R. vuole attualizzare il tomismo facendolo incontrare col pensiero heideggeriano e, sulla traccia di Maréchal, con la filosofia trascendentale: lo spirito umano si realizza, per R., nella conversio ad phantasma, cioè in quella essenziale apertura sul ...
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come se, filosofia del (ted. Als Ob Philosophie)
come se, filosofia del
(ted. Als Ob Philosophie) Concezione filosofica elaborata dal filosofo neokantiano Vaihinger (➔) nella sua opera maggiore Die [...] alla prima, compresa un’edizione popolare nel 1923. Prendendo le mosse dalla tesi kantiana, nella dialettica trascendentale, del carattere regolativo delle idee della ragione, Vaihinger sostiene il carattere di «finzione» (Fiktion) delle assunzioni ...
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Musicista (Bergamo 1695 - Amsterdam 1764). Studiò con A. Corelli. Fu a Roma, a Mantova, in tutta Europa, violinista acclamato. Infine si stabilì ad Amsterdam, dove fondò (o diresse) una società di concerti. [...] nelle sue composizioni, e specialmente nei concerti e nei capricci dell'Arte del violino (op. III), a una tecnica trascendentale che sarà superata soltanto da N. Paganini. Egli è però anche un ispirato melodista, in una cantabilità disciolta in una ...
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IDEALISMO
Guido Calogero
. Di "idealismo" e di "idealisti" (e anche, rispettivamente, di "ideismo" e di "ideisti") cominciarono i filosofi a parlare propriamente tra la fine del Sei e il principio del [...] Settecento. Kant non poteva ammettere l'"idealismo soggettivo" di Berkeley: ma gli oppose a sua volta un "idealismo trascendentale", che giustificava la posizione d'una sfera dell'idealità a fianco di quella della realtà, mostrando come il contenuto ...
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Filosofo tedesco, nato a Düsseldorf il 15 marzo 1922; ha insegnato nelle università di Kiel (1962-69), Saarbrücken (1969-72) e Francoforte sul Meno (1972-92). Nel 1988 gli è stato assegnato il premio internazionale [...] fondativi connessi al linguaggio e alla dimensione semiotica. In tale prospettiva giocano un ruolo di rilievo le esigenze trascendentali fatte valere da Kant, con l'avvertenza che non è nelle tradizionali nozioni di intelletto, soggetto o coscienza ...
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trascendentale
agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. – In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un certo ordine. In partic.: 1. In filosofia,...
trascendentalismo
s. m. [der. di trascendentale]. – 1. In filosofia, ogni concezione che ponga a proprio fondamento l’idea del trascendentale, negli sviluppi che la teoria kantiana ha avuto nell’idealismo di Fichte e di Schelling e nelle altre...