Disciplina, fondata da S. Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello [...] di persone importanti della sua infanzia, generalmente i genitori. I sintomi e i comportamenti nevrotici passano quindi, attraverso il transfert, da un grado di massima rimozione a un certo tipo di esteriorizzazione, l’acting-out, che può comportare ...
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Medico e psicanalista ungherese (Budapest 1896 - Londra 1970). Direttore della Clinica psicanalitica di Budapest (1933), trasferitosi nel 1939 in Inghilterra per motivi razziali, ha investigato problematiche [...] di teoria e tecnica della psicanalisi quali le relazioni preedipiche, il significato del transfert, le modalità terapeutiche, la funzione simbolica dell'analista. È sua l'espressione "nuovo inizio", con cui B. indica la svolta terapeutica (funzionale ...
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Termine ricorrente, con significato non univoco, nella terminologia neuropsichiatrica e in quella psicanalitica, ora come equivalente di nevrosi (➔), che però gli è preferito, ora per distinguere da quelle [...] simbolicamente conflitti di origine infantile, distinta dalla categoria delle nevrosi attuali, quelle cioè che hanno origine nel presente. Il concetto freudiano di p. comprende fondamentalmente le nevrosi da transfert e quelle narcisistiche. ...
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BARBARIGO, Niccolò
Franz Babinger
Nacque a Venezia il 21 marzo 1534 da Giovanni Battista e da Istriana (non Giustina) Gritti, figlia di Vincenzo del fu Pietro e di Paola Moro (Mauro) di ser Cristoforo. [...] Agostino Valier (Quibus in artibus adolescens venetus debeat excellere,Verona 1577, pp. 72 S.) scriveva di lui: "Transfert ille adolescens ~cioè il B.) e graecís et latinis scriptoribus in nostram linguam quasdam sententias ita venuste, iisque tanto ...
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psicoanàlisi Disciplina fondata da S. Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale [...] la p. come terapia sono l'interpretazione dei sogni, il lavoro psichico sulle proprie intuizioni, e soprattutto il meccanismo del transfert, ossia il bisogno da parte del paziente di proiettare sull'analista i propri sentimenti di amore e di odio nei ...
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Fagioli, Massimo. – Neuropsichiatra e psicoterapeuta italiano (Monte Giberto, Ascoli, 1931 - Roma 2017). Laureatosi all’Università di Roma in Medicina e chirurgia nel 1956 e specializzatosi a Modena in [...] teoria è stata alla base dell’analisi collettiva, originalissima psicoterapia di gruppo che, attraverso l’interpretazione del transfert e dei sogni, è stata impiegata come strumento terapeutico per la guarigione dalla malattia mentale – letta non ...
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Psichiatra e psicanalista statunitense (Hancock, New York, 1918 - Los Angeles 2015). Ha esercitato (1949-64) come psicoterapeuta di pazienti schizofrenici ospedalizzati presso il Chestnut lodge hospital [...] diagnostico, cogliendo in particolare la sua oscillazione tra fasi di qualità diversa, in relazione alle varie fasi del transfert del paziente. Tra le opere: The nonhuman environment in normal development and in schizophrenia (1960); Collected papers ...
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Isteria
Silvia Vegetti Finzi
L'isteria è una forma di nevrosi caratterizzata da sintomi sensoriali e motori (accessi nervosi e convulsivi, delirio, amnesie, allucinazioni ecc.). Il termine deriva dal [...] dal curatore. Emerge qui quella centralità della relazione terapeutica in cui S. Freud scorgerà, sotto forma di transfert, la condizione della psicoanalisi. Il problema del rapporto medico-paziente diviene centrale tra i seguaci di Mesmer, tra ...
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Psichiatra e psicanalista austriaco (Dobrzcynica, Galizia, 1897 - Lewisburg, Pennsylvania, 1957) naturalizzato statunitense. Pensatore originale ed eterodosso, critico verso la prassi psicoanalitica freudiana [...] si dedicò all'analisi caratteriale, sfruttando come strumento terapeutico atto a far breccia nella "corazza caratteriale" il transfert negativo. L'impiego di questo procedimento avrebbe consentito, secondo R., l'accesso agli strati più profondi della ...
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Searles, Harold Frederic
Mauro La Forgia
Psichiatra e psicoanalista statunitense, nato a Hancock (New York) il 1° settembre 1918. Ha esercitato (1949-64) come psicoterapeuta di pazienti schizofrenici [...] particolare la sua oscillazione tra fasi di qualità diversa, in relazione agli stati più o meno 'simbiotici' del transfert del paziente.
Opere principali: The nonhuman environment in normal development and in schizophrenia (1960); Collected papers on ...
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transfert
trànsfert s. m. [dal fr. transfert 〈trãsfèer〉, a sua volta dall’ingl. transfer (v.), con -t- aggiunta per normalizzazione ortografica (cfr. transport, ecc.)]. – 1. a. In psicologia generale, e con partic. riferimento ai problemi...
acting-out
‹ä′ktiṅ àut› locuz. ingl. [propr. «il rappresentare fuori», comp. di acting, der. di (to) act «agire, rappresentare» e out «fuori»], usata in ital. come s. m. – Nella terapia psicanalitica, locuzione con cui si designa il rivivere,...