Nome d'arte dell'attrice francese Elisabeth Félix (Mumpf, Argovia, 1821 - Le Cannet 1858). Di poverissima famiglia israelita, si rivelò nella tragedia classica alla Comédie-Française (1838). Volubile, [...] provvista di grande cultura ma capace di lungo studio e approfondimento dei suoi personaggi, dotata di una gestualità intensa e di una voce bellissima, la R. fu interprete delle tragedie di Racine e Corneille e delle sue eroine fiere e appassionate. ...
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Autore drammatico francese (Rouen 1625 - Les Andelys 1709), fratello di Pierre e di Antoine. Esordì con commedie d'imitazione spagnola, poi si volse alla tragedia: Timocrate (1656); Bérénice (1657); Stilicon [...] e scrisse per la musica di Lulli l'opera Bellérophon (1679). In Le comte d'Essex (1678) cercò di dare alla tragedia l'intreccio e il linguaggio del romanzo eroico e galante. Fu redattore del Mercure galant; nel 1685 succedette al fratello Pierre nell ...
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Attore (Verona 1766 circa - Napoli 1851); primo attore tragico, intelligente e studioso, ma dalla dizione un po' confusa, fu ottimo interprete metastasiano e della tragedia, raccogliendo degnamente l'eredità [...] di S. Fabbrichesi ...
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Attore (Parigi 1734 - ivi 1802); dapprima in provincia, passò poi alla Comédie-Française (1761) e si affermò tanto nella commedia (Misanthrope, Turcaret) quanto nella tragedia. Fu il primo interprete francese [...] di Amleto e di Romeo e Giulietta ...
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Il riconoscimento di uno o più personaggi che scoprono la loro identità fin allora sconosciuta. Nel teatro greco classico, è uno degli elementi della tragedia e della commedia nuova (gr. ἁναγνώρισις), [...] ripreso nelle forme drammatiche d’imitazione classica d’età romana e moderna ...
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Scrittore francese (n. Jametz, Mosa, 1584 - m. dopo il 1635); combatté agli ordini di Turenne, e morì in seguito a ferite riportate in battaglia. Pubblicò (1608) una tragedia, Tyr et Sidon, sotto lo pseudonimo-anagramma [...] Daniel d'Anchères; la tragedia divenne poi tragicommedia nella seconda edizione (1628) con una préface di François Ogier che anticipa di due secoli le idee romantiche sul teatro. ...
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Poeta e autore drammatico di lingua francese (Canea, Candia, 1840 - Parigi 1901). Figlio di un console delle Due Sicilie, poi naturalizzato francese. Divenne celebre con la tragedia in versi Rome vaincue [...] (1876) seguita da altri drammi fra i quali La reine Juana (1893). Le sue poesie (Passions et idées, 1865; Les nouvelles messéniennes, 1867; Cris de la chair et de l'âme, 1883) rivelano l'influsso parnassiano ...
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Massimo drammaturgo cretese della Rinascenza (n. forse a Rèthymnon, circa la metà del 16º sec.). Compose il dramma pastorale Πανώρια ("Panoria", conosciuto anche come Γύπαρις, "Giparis), la tragedia ᾿Ερωϕίλη [...] ("Erofili", stampata a Venezia nel 1637) e la commedia Kατζοῦρμπος ("Katzurbos"), fondendo reminiscenze letterarie di testi occidentali, in gran parte italiani, con elementi proprî della cultura e della ...
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Attrice (Gainsborough, Lincolnshire, 1882 - Londra 1976); esordì nel 1904 a Cambridge. Grande interprete delle opere di G. B. Shaw, di W. Shakespeare con l'Old Vic e della tragedia greca, considerò il [...] teatro come missione e cercò di farne uno strumento educativo ...
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Poeta (n. Volterra - m. 1614 mentre navigava verso Napoli). Sacerdote, fu segretario di Virginio Orsini duca di Bracciano. Lasciò una favola pastorale, l'Astrea (1594); una favola piscatoria, Amaranta [...] (1610); una tragedia profana, Altamoro; una Tragedia del martirio dei santi Carissimo, Dolcissimo e Crescenzio (1612); una commedia, La fida turca (1614); quattro favole sceniche. Pubblicò anche i due primi canti di un poema, Il Colombo. In tutti i ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato,...
tragediabile
tragediàbile agg. [der. di tragedia], letter. – Di argomento (vicenda mitica, storica o d’invenzione) che si presta a essere svolto in una tragedia; è voce coniata dall’Alfieri: quel tema per sé stesso infelice, e non t. da chi...