Ecclesiastico e letterato (n. Valladolid 1588 - m. 1646); della sua vita si hanno scarsissime notizie: fu canonico a Zamora e a Saragozza, poi abate della chiesa collegiale di Toro e dimorò qualche tempo [...] a Roma al servizio del conte di Monterrey. Scrisse in prosa e in versi: La prodigiosa historia de los dos amantes Argenis y Poliarco (1626), il romanzo pastorale La Cintia de Aranjuez (1629). Tradusse ...
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Dio egiziano con centro di culto a Copto e a Panopoli. Raffigurato itifallico, con due alte piume sulla testa e un flagello nella destra alzata. Il suo titolo di ‘Toro di sua madre’ sembra alludere a un [...] carattere solare (il sole che ogni giorno rinasce dal cielo, fecondato la sera precedente); ma normalmente è un dio della fecondità. Data la posizione geografica di Copto, divenne anche un dio dei paesi ...
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Cerimonia religiosa che aveva luogo ad Atene durante le feste Diipolie, il 14 del mese sciroforione (giugno-luglio). Il sacerdote (il Βουϕόνος, «l’uccisore del bue») uccideva con un’ascia il toro che, [...] in precedenza, aveva divorato secondo il rito le offerte poste sull’altare; poi, fingendosi spaventato dal suo misfatto, fuggiva e al suo posto veniva giudicata l’ascia che, condannata dal Pritaneo, era ...
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(gr. ᾿Αργος) Mostro della mitologia greca, gigantesco e fornito, secondo le varie versioni, di uno o quattro o cento occhi che non chiudeva mai tutti insieme, cosicché era insonne. Compì imprese famose: [...] liberò gli Arcadi da un toro devastatore e da un satiro che rubava il bestiame, uccise l’Echidna che sequestrava i passanti e vendicò l’uccisione di Apis. Nota è soprattutto la custodia, affidatagli da Era, di Io amata da Zeus e dalla dea tramutata ...
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(lat. Ambarvalia) Antica festa romana celebrata alla fine di maggio in onore di Marte, poi di Cerere, a cura del sodalizio dei fratelli Arvali per purificare le messi e allontanare i cattivi influssi. [...] Consisteva nel sacrificare un porco, una pecora e un toro (suovetaurilia) dopo averli condotti in processione tre volte intorno alla città (amb- «attorno», e arvum «campo arativo»). ...
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Shēdu Termine babilonese e assiro, di origine sumerica, col quale si indicava un genio o demone buono, protettore, custode dei templi e dei palazzi. Si usava collocare la sua immagine ai lati delle porte [...] d’ingresso e nel periodo neoassiro era di grandi dimensioni, di solito rappresentato sotto forma di toro con volto umano. Scomparsa la civiltà babilonese e assira, le religioni posteriori ne fecero uno spirito maligno. ...
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zodiaco Zona della sfera celeste intorno all’eclittica, delimitata da due cerchi paralleli a questa e distanti 9°, l’uno a N e l’altro a S.
Caratteri astronomici
Lo z. ha quindi 18° di larghezza; esso [...] è diviso in 12 parti uguali, di 30° ciascuna, in corrispondenza delle 12 costellazioni zodiacali: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Aquario e Pesci. I pianeti e la Luna si muovono sempre ...
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labirinto
Emanuele Lelli
Perdita dell’orientamento e difficile ricerca di una via d’uscita
Nel mito greco lo straordinario architetto Dedalo progetta una prigione per il mostruoso Minotauro: è il labirinto, [...] ) di concedergli il dominio sui mari: il dio esaudisce la sua preghiera, e invia al sovrano, dagli abissi marini, un toro lucente simbolo del potere, che però Minosse dovrà sacrificare al dio stesso. Minosse inganna Poseidone sacrificando un altro ...
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(gr. Μήν) Dio lunare frigio, il cui culto si diffuse anche in altre zone dell’Asia Minore e, successivamente, nelle città greche più in contatto con l’Oriente. Caratterizzato come il ‘signore’ (τύραννος), [...] antropomorfo o teriomorfo (cavallo con una gamba terminante in mano umana), in compagnia di determinati animali (gallo, toro), che riappaiono come attributi di altre divinità orientali penetrate con la diffusione dei misteri nel mondo occidentale ...
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(ebr. e fenicio Ba‛al) Presso i Semiti, nome o epiteto della divinità, concepita come proprietaria o protettrice di un luogo o altrimenti caratterizzata: B. delle mosche (B. zĕbūb, Belzebù), dei cieli [...] il legame con la vegetazione, quindi con le acque e il cielo, la pioggia ecc. L’animale sacro era il toro; il culto era celebrato sulle ‘alture’, talora con sacrifici umani. La figura femminile corrispondente, dea della fecondità, era in accadico ...
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toro1
tòro1 s. m. [lat. taurus]. – 1. Il maschio adulto (da 12-14 mesi) dei bovini non castrato e perciò adatto alla riproduzione e, per la naturale aggressività, al combattimento: allevamento di tori; tori da monta, da combattimento. In similitudini:...
toro2
tòro2 s. m. [dal lat. torus, propr. «cordone»]. – 1. Modanatura convessa di profilo più o meno esattamente semicircolare, che si indica anche con altri nomi, quali astragalo nell’architettura classica, cordone quando è isolata e di grosso...