Dopo alcuni aspetti generali e il rapporto lingua-dialetti, proseguiamo l’analisi dei perché, solo in apparenza lapalissiani, esistono cognomi frequentissimi, frequenti, rari e rarissimi. 3. La motivazione [...] nome di mestiere legato alla fava; Zùccaro valere ‘zucchero’ o Zuccàro coltivatore di zucche’ ecc.; Pera può coincidere con il frutto o continuare, se con vocale tonica aperta, il femminile del nome P(i)ero e Neri avrà diversa apertura della vocale ...
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Abbiamo presentato in una precedente rubrica i suffissi più produttivi dell’onomastica cognominale italiana, -ino ed -ello (con le varianti -illo, -lillo, -iddu). Il terzo posto per frequenza e diffusione [...] Occhioni, Pilloni, Puggioni, Pirroni, perlopiù discendenti da soprannomi; in molte di tali forme -òni si pronuncia con la vocale tonica aperta e vale il singolare italiano -óne. Il ciclo Onomastica: un mondo da scoprire è ideato, curato e scritto da ...
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Il sistema cognominale italiano è estremamente ricco di forme e di varianti che si devono principalmente alla variegata situazione linguistica italiana, con i tanti dialetti e lingue minoritarie, e al [...] in area campana; stesso tratto nel caso di Russo, che corrisponde a ‘rosso’ ed è di origine meridionale con la metafonesi della vocale tonica che diventa -u-; una -u in fine di parola è tipica del sardo, come il citato Frau da frau ‘fabbro’, o Porcu ...
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L’impressione è che i cognomi attribuiti ai trovatelli mostrino in ogni caso come una porzione notevole degli italiani discenda da bambini abbandonati; il che consente di spiegare con la “invenzione a [...] all’esposto gioca sulla manipolazione di un singolo nome, giocando sulla corradicalità (cambio del suffisso, della vocale tonica, ecc.), dunque variazioni su un tema, per esempio quello toponimico, o fonetico, utilizzando gruppi di forme diverse ...
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«Mai non fu vista cosa più bellamai io non colsi siffatta pulzella»disse Re Carlo scendendo veloce di sella(Re Carlo tornava dalla battaglia di Poitiers, Fabrizio De André, 1963) Paolo Villaggio amava [...] per l’uso di decasillabi misti a versi di tredici sillabe (perlopiù settenari combinati con senari) che diventano quindici con quella ripetizione dell’ultima tonica: «dis-se-re-Car-lo-scen-den-do-ve-lo-ce-di-se-e-lla», «v’e-ran-ta-rif-fe_in-fe-rio ...
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Riceviamo da una lettrice, studentessa universitaria, un interessante quesito che riguarda l’àmbito della fonetica. Si tratta di una questione molto tecnica e, come vedremo dalla risposta dei nostri esperti, [...] solo il simbolo occlusivo (inserendo nel caso, tra il primo e il secondo, il simbolo che segnala la sillaba tonica). Quindi, riprendendo alcuni esempi da lei citati, troviamo saggiamente trascritto come /saddʒa'mente/, peggio /'pɛddʒo/, legge /'ledd ...
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Un confronto tra lingua nel suo insieme e scelte onomastiche in un espressionista è gioco fin troppo scoperto nell’autore e troppo facile per il critico; abbandoniamo Gadda di cui ci siamo occupati nella [...] cognome anagrafico, Moravia invece di Pincherle, forse ritenuto poco gradevole, forse incerto quanto a collocazione della vocale tonica e quindi non facilmente pronunciabile, per quanto lo scrittore lo avesse attinto in famiglia (era il cognome della ...
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Salvatore Claudio SgroiLa lingua italiana del terzo millennio tra regole, norme ed erroriTorino, UTET, 2024 Nel volume qui presentato, Sgroi assume il ruolo di linguista militante, che investe le sue competenze [...] Osserviamo tre esempi: la forma atona obliqua gli per la terza persona plurale è funzionale perché, affiancando la forma tonica loro, colma un vuoto nel paradigma, ed è generalmente accettata; la forma vadi espone alla censura senza essere funzionale ...
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Esiste la convinzione, non ampiamente condivisa, che «analizzare il testo di una canzone con gli strumenti della linguistica appare un’operazione non del tutto corretta» e che non sia questa «l’unica operazione [...] che enfatizza le immagini portanti del testo. Nell’amalgama semiotico di melodia e versi, la nota più alta del brano, una tonica (Si) due ottave sopra il basso, associa nella narrazione il picco della voce, proiettato da un salto di quarta, alla ...
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Luigi Matt«Una soluzione irresistibile» per Gadda: la «lingua italiana arcaica» del Primo libro delle Favole«Studi di grammatica italiana», XLII, 2023, pp. 203-67 Uno degli ingredienti del gran calderone [...] dittongo uo (core, foco, novo, omini…) ma sua immotivata presenza in dispuose, rispuose ecc.;‒ mantenimento di u tonica (addutti, condutti…), di u protonica (abundanzia, crucifissione…) e postonica (canicula, discipuli…);‒ chiusura di e protonica in ...
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tonica2
tònica2 s. f. [femm. sostantivato dell’agg. tonico, sottint. nota]. – Nella terminologia musicale, il primo grado della scala considerato nella sua funzione tonale.
tonicita
tonicità s. f. [der. di tonico]. – 1. L’essere tonico, l’avere carattere tonico: t. di una sillaba, in linguistica. 2. Buona funzionalità del tono muscolare, o di un organo: la t. dei muscoli; mantenere, migliorare la t. con l’allenamento;...
TONICA
Giulio PANCONCELLI-CALZIA
. È il centro melodico e armonico della tonalità, il suono, cioè, verso il quale convergono le forze d'attrazione che si destano in seno a un determinato sistema tonale e che mirano a un punto di riposo. Praticamente...