Tipografo (Bologna tra il 1430 e il 1440 - ivi prima del 1502). Nel 1470 si associò con Francesco dal Pozzo e Annibale Malpigli per introdurre a Bologna l'arte tipografica, pubblicando nel 1471 l'Ovidio [...] a Roma nell'Angelica); nel 1472 poche altre edizioni. Scioltasi nel 1473 la società, l'A. si unì al fratello Pietro (m. 1478) continuando l'attività tipografica fino al 1480, con una ventina di edizioni, oggi assai pregiate e, in genere, molto rare. ...
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Casa editrice di Bologna, fondata da Licinio Cappelli (Rocca San Casciano 1864 - Bologna 1952). Succeduto nel 1898 al padre Federigo nella direzione di una piccola azienda tipografica di Rocca San Casciano, [...] nel 1914 trasferì a Bologna la sede dell’impresa e iniziò una vasta produzione editoriale nel campo letterario, culturale, scolastico, medico. L’attività fu proseguita e sviluppata dai figli, soprattutto ...
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Tipografo ed editore (n. Forlì - m. dopo il 1559). Dal 1535 al 1559 (escluso il periodo 1546-49, in cui risiedette a Cipro) esercitò l'arte tipografica a Venezia, dove visse nella cerchia letteraria dell'Aretino. [...] Pubblicò circa 150 opere, quasi tutte di letteratura italiana, se si eccettuano alcuni libri musicali, stampati con tipi mobili secondo un sistema da lui escogitato, e qualche opera di vario argomento, ...
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Editoria
Laminato in metallo di piccolo spessore, o anche in materiale plastico o in gomma, da cui si ricava con metodi fotomeccanici una forma di stampa. Nella stampa tipografica si utilizzano l. di zinco [...] e in quella calcografica in piano sono usate l. di rame da incidere con metodi fotomeccanici. Inoltre, nella stampa tipografica e flessografica si utilizzano l. di materiale plastico, con strato di materiale che polimerizza e indurisce per effetto ...
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Nacque a Padova; fu tra i più fecondi trattatisti dell'armeggiare del Seicento. I suoi libri sono esemplari ammirevoli d'arte tipografica per le molte belle incisioni che li adornano. Il primo lavoro dell'A. [...] fu La Bandiera (Padova 1638) in cui per mezzo di figure insegna il giuoco della bandiera, indispensabile allora per essere alfieri. Seguì La Scherma (Padova 1640. Ancona 1645), dedicata ai signori dell'Accademia ...
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GIUNTI o Giunta
Giannetto AVANZI
Celebre famiglia di librai e di tipografi che dall'ultimo ventennio del sec. XV a tutto il sec. XVI ebbe un'importanza notevole nel commercio librario e nella produzione [...] furono commercianti di lane, ma non ci è noto in che modo dai commerci aviti fosse portato a dedicarsi all'arte tipografica e all'industria libraria. Certo compì studî e fu un buon erudito, come dimostrano le introduzioni da lui premesse ad alcune ...
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Tipografo tedesco (n. forse Sulz, Costanza, 1430 circa - m. dopo il 1502), sacerdote. Dapprima a Roma, si trasferì, intorno al 1469, a Napoli, dove introdusse la stampa tipografica e fu in grande considerazione [...] rimase fino al 1483, si associò con Georg Herolt e stampò, tra l'altro, i Sonetti del Burchiello (1481). Oltre che tipografo, fu anche fonditore di caratteri e silografo, e probabilmente fu il primo a usare le interlinee. Concluse la sua vita come ...
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(o incunabulo) Nome dato ai primi prodotti della tipografia, dalle origini al 1500 (detti anche quattrocentine). Il termine fu usato per la prima volta con questo significato da B. von Mallinckrodt, in [...] oltre 16.000 titoli.
Nella seconda metà del 19° sec. l’incunabolistica si è indirizzata verso lo studio dei caratteri tipografici, che ha permesso di individuare l’evoluzione di singole officine, il passaggio di uomini e macchine da una officina all ...
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FARRI (De Farri, Faris), Pietro
Mario Infelise
Tipografo, figlio di Domenico, nacque a Venezia attorno al 1553.
Poche sono le notizie sulle sue attività giovanili. Apprese l'arte tipografica nell'officina [...] italiani del '600, a cura di S. Piantanida - L. Diotallevi - G. Livraghi, II, Milano 1949, pp. 229 s.; F. Ascarelli, La tipografia cinquecentina ital., Firenze 1953, pp. 96 s., 99, 150; P. Preto, Peste e società a Venezia, 1576, Vicenza 1978, p. 86 ...
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Umanista, editore e stampatore (Bassiano, presso Sezze, 1450 circa - Venezia 1515). Ha dato all'umanesimo europeo ottime edizioni di classici greci, latini e italiani, contrassegnate dal 1502 dalla famosa [...] dei suoi prodotti, per il suo spirito d'iniziativa, M. è ritenuto il più grande tipografo del suo tempo e il primo editore in senso moderno. Dopo aver studiato latino e greco a Roma e a Ferrara, nel 1482 si ritirò a Mirandola presso Giovanni ...
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tipografia
tipografìa s. f. [comp. di tipo- e -grafia; cfr. tipografo]. – 1. a. Il sistema di stampa diretta, che si esegue mediante una matrice a rilievo, composta manualmente con caratteri mobili, oppure realizzato mediante un procedimento...
tipografico
tipogràfico agg. [der. di tipografia] (pl. m. -ci). – Della tipografia, che ha relazione con la tipografia, cioè con la stampa che un tempo era a caratteri mobili: arte t.; processi, sistemi t.; officina t., tipografia; macchina...