La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Dall'embriologia sperimentale alla biologia dello sviluppo
Jane Maienschein
Dall'embriologia sperimentale alla biologia dello sviluppo
L'embriologia [...] fino al suo destino, fino a quando gli studiosi erano in grado di osservarla. Questo tipo di studio ebbe inizio nel 1878, quando il giovane morfologo americano Charles Otis Whitman (1842-1910) si chiese in che modo avessero origine i foglietti ...
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L'Ottocento: biologia. La teoria cellulare
François Duchesneau
La teoria cellulare
Nel XIX sec. la teoria cellulare assume una posizione di primo piano in tutti i programmi di ricerca morfologici e [...] ). I globulisti, infine, non riuscivano a spiegare le modalità di derivazione delle strutture complesse da unità morfologiche del tipo di quelle che avevano descritto. Ciò nondimeno, questo approccio teorico li indusse a impiegare tutti gli strumenti ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Dalla patologia cellulare alla patologia molecolare
Paolo Mazzarello
Dalla patologia cellulare alla patologia molecolare
A partire [...] . L'osservazione di elementi cellulari patologici di un certo tipo (per es., formazioni tumorali epiteliali) in tessuti completamente diversi dal punto di vista embriologico e morfologico (come il tessuto connettivo) fece emergere ben presto il ...
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La grande scienza. Equilibri intermittenti e stasi: nuove idee sull'origine della vita
Niles Eldredge
Equilibri intermittenti e stasi: nuove idee sull'origine della vita
Nel 1959, centenario della pubblicazione [...] eventi localizzati di degradazione e ripresa ecologica ci si dovrebbero attendere pochi o nessun cambiamento adattativo e morfologico di tipo evolutivo (e in effetti mai ne sono stati riscontrati).
Si prenda ora in considerazione l'esempio estremo ...
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Simbiosi
Paola Bonfante
Silvia Perotto
Nel 1878, durante un convegno di naturalisti e medici europei, il patologo tedesco Anton H. De Bary introdusse per la prima volta il termine simbiosi (dal greco: [...] posizione tassonomica dei membri dell'associazione, per la morfologia dell'organo simbiotico e per gli scambi nutrizionali genoma mitocondriale, indicando un massiccio trasferimento genico di tipo orizzontale. Si è valutato inoltre che circa il 10 ...
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Modelli sperimentali nella ricerca biomedica
Silvio Garattini
La ricerca biomedica è multidisciplinare, e spesso utilizza approcci integrati che si servono di modelli sperimentali molto diversi e con [...] le strategie vengono largamente utilizzate per studiare gli effetti a livello morfologico e funzionale associati all'attività di singoli geni. È chiaro però che anche questo tipo di modello sperimentale è soggetto alle limitazioni associate a tutti ...
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Apprendimento. Basi biologiche dell'apprendimento
Gemma Calamandrei
Uno degli aspetti più rilevanti del comportamento animale è la capacità di modificare questo stesso comportamento attraverso l'apprendimento, [...] nervoso centrale, da un punto di vista non solo morfologico ma anche biochimico e molecolare, ha indirizzato lo studio dei ricordi della memoria dichiarativa a lungo termine (quel tipo di memoria responsabile dei ricordi stabili e duraturi, come ...
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Evoluzione. Fossili ed evoluzione
Niles Eldredge
Nel 1959, centenario della pubblicazione di On the origin of species di Charles Darwin, fu celebrata la definitiva fusione della genetica con la teoria [...] negli eventi localizzati di degradazione e ripresa ecologica ci si dovrebbero attendere pochi o nessun cambiamento adattativo e morfologico di tipo evolutivo (e in effetti non ne sono mai stati riscontrati).
Si prenda ora in considerazione l'esempio ...
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Storia evolutiva del corpo
Gabriella Spedini
L'aspetto sotto cui il corpo umano appare oggi ai nostri occhi è il prodotto di un lungo cammino evolutivo che la nostra specie ha percorso in milioni di [...] fa, si sviluppò, in Europa e in Asia sudoccidentale, un tipo arcaico di Homo sapiens detto uomo di Neanderthal, dai primi freddo. Proprio nei confronti del clima rigido la morfologia corporea dell'uomo di Neanderthal appare particolarmente adeguata, ...
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Paleonutrizione
Gabriella Spedini
Il tipo di alimentazione degli antenati dell'uomo attuale ha subito continue variazioni, che hanno comportato notevoli modificazioni dell'apparato masticatorio e sono [...] da una sostanza molto dura, si conservano meglio di qualsiasi altro materiale organico e le loro dimensioni, la morfologia, il tipo e l'entità dell'usura che presentano sono buoni indicatori delle abitudini alimentari.
L'origine animale o vegetale ...
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tipo
s. m. [dal lat. typus, gr. τύπος «impronta; carattere, figura, modello», dal tema di τύπτω «battere»]. – 1. Con il sign. originario di impronta, fatta battendo o premendo, si conserva in due accezioni specifiche: a. In numismatica, figurazione...
laterale
agg. [dal lat. lateralis, der. di latus -tĕris «lato, fianco»]. – 1. Che si trova di fianco o ai lati (rispetto a una linea mediana, alla fronte di un edificio, ecc.): pareti l., porte l., altari l.; l’ingresso l. di un palazzo, di...