BUZZATI TRAVERSO, Adriano
Bernardino Fantini
Nacque a Milano il 6 apr. 1913, in una famiglia di origini bellunesi, da Giulio Cesare e da Alba Mantovani, fratello dello scrittore Dino e nipote di D. [...] differenze sistematiche notevoli.
Le basi teoriche di questo tipo di programma erano state poste nell'importante saggio scritto che viene trattato passando da un livello puramente morfologico e microscopico ad un livello fisico-chimico, molecolare ...
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Il linguaggio della cortesia è l’insieme delle strategie, norme e convenzioni verbali adottate da una comunità per contenere la conflittualità e favorire l’armonia nell’interazione comunicativa. In quanto [...] Tali strategie sono di due tipi:
(a) un primo tipo è orientato a ridurre l’impatto potenzialmente negativo sul profilo i saluti intensifichino le componenti espressive sul piano lessicale, morfologico e grafico: bacioni bacionissimi, un mare di baci, ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Anche se gli studi anatomo-patologici si sono a lungo concentrati sulle modificazioni [...] all’acquisizione da parte di questo virus di un qualche tipo di informazione oncogenica di origine cellulare. Robert Huebner e dell’invasività, delle metastasi e da cambiamenti morfologici e biochimici. I meccanismi dell’evoluzione somatica dei ...
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cervello, evoluzione del
Daniela Ovadia
Anche il cervello, come ogni altro organo, è sottoposto alla pressione evolutiva secondo le leggi darwiniane. Lo studio dell’evoluzione del cervello nelle diverse [...] umani lungo i millenni, ma soltanto dal punto di vista morfologico. Non è però su questo piano che si gioca la assolutamente grossolano, dalla forma dell’organo. Gli uomini sono un tipo particolare di primate, che condivide con lo scimpanzé il 98% ...
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L’estensione dell’area dialettale comunemente definita lombarda si sovrappone solo parzialmente a quella dell’odierna Lombardia amministrativa. Ciò è certamente in relazione con la storia del territorio, [...] brevi: [kaːr] «caro» ~ /kar/ «carro», importante anche a livello morfologico per la distinzione tra infinito ([kanˈta], [fiˈni], [riˈdy] « per diversi fenomeni anche una marcata transizione dal tipo dialettale lombardo a quello veneto: ciò si verifica ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] toscano e regionale siciliano (ma non di tipo popolare), l’italiano ‘medio’ o neostandard, e più in generale parlato, secondo i diversi piani di analisi linguistica (grafico, fonologico, morfologico, sintattico e lessicale), l’apporto delle lingue ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] I loro dialetti sono fortemente conservativi nella struttura morfologica, in quanto mantengono l’uso delle declinazioni nominali ma in generale oggi sono meno in atto sperimentazioni di tale tipo.
Quanto ai rom calabresi, si può ritenere che la lingua ...
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Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, trascorse alcuni periodi della sua vita, legati a esperienze letterarie diverse, a Firenze, a Milano e poi a Roma, e morì nel 1922. La sua attività letteraria si [...] , Verga dimostra di saper piegare sagacemente il dato morfologico a fini stilistici. Così nella sintassi percettiva del romanzo . Così opta quasi sempre per le preposizioni sintetiche di tipo premanzoniano: per es., in Vita dei campi sono attestate ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] due parole autonome, a differenza di altre lingue di tipo fusivo (o flessivo; ➔ lingue romanze e italiano); (b) la relazione fra i costituenti di un composto non è di norma segnalata da marche morfologiche (si confronti, ad es., il composto italiano ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] 1886; Capovilla 1987: 57-59).
In ambito morfologico, indice dell’acuta sensibilità stilistica carducciana è per es. l’alternanza tra scrizioni analitiche (tipo de la) e scrizioni univerbate (tipo della) delle preposizioni articolate: le une preferite ...
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tipo
s. m. [dal lat. typus, gr. τύπος «impronta; carattere, figura, modello», dal tema di τύπτω «battere»]. – 1. Con il sign. originario di impronta, fatta battendo o premendo, si conserva in due accezioni specifiche: a. In numismatica, figurazione...
laterale
agg. [dal lat. lateralis, der. di latus -tĕris «lato, fianco»]. – 1. Che si trova di fianco o ai lati (rispetto a una linea mediana, alla fronte di un edificio, ecc.): pareti l., porte l., altari l.; l’ingresso l. di un palazzo, di...