GIOVANNI da Matera, santo
Francesco Panarelli
Nacque intorno al 1080 a Matera; i nomi dei genitori non sono noti: è priva di fondamento una tradizione locale che lo vuole membro della famiglia materana [...] una comunità ditipo monastico, di cui però di Bari, già capoluogo del Catapanato bizantino e ancora il centro urbano più importante della Puglia normanna; qui fu attivo intorno al 1127-28.
Sebbene la sua predicazione pare aver avuto solo carattere ...
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BENINCASA, Orsola
Silvana Menchi
Discendente per parte di padre da una famiglia di nobile origine, forse siciliana, la B. nacque a Napoli (dove la famiglia, si era trasferita nel sec. XVI da Citara, [...] vita di Caterina e quella della B., benché risalgano ai primissimi biogiafi, non hanno probabilmente consistenza alcuna. Il tipo della "profezia" e l'orazione mentale meritano maggior attenzione, benché non abbiano quell'importanza e quel carattere ...
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DONATI, Forese
Liana Cellerino
Nacque a Firenze nella seconda metà del sec. XIII da Simone di Forese e Tessa (Contessa), nobile donna di cui s'ignora il casato.
Apparteneva ad una famiglia ricca e potente [...] non derivino dal moralismo di alcuni critici e dalla sottovalutazione del carattere letterano e non biografico in altri luoghi non soggetti alla complicazione di eventuali giochi letterari ditipo antifrastico: la ghiottoneria, per la quale Dante ...
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CRUDELI, Tommaso
Magda Vigilante
Nacque a Poppi nel Casentino (prov. Arezzo) nel 1703, da Atto e Antonia Ducci.
Dopo aver compiuto i primi studi nel paese natale sotto la guida di Torello Vangelisti, [...] grave malattia e forse insoddisfatto di un incarico poco adatto al suo carattere indipendente, preferì ritornare in quella del signore, vero tipo del feudatario d'altri tempi che, invitato a stanare una lepre nell'orto di un pover'uomo, approfitta ...
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GENOVESE, Gaetano
Mauro Venditti
Figlio di Nicola e Maria Giuseppa Gaiano, nacque nel 1795 a Eboli, presso Salerno. Di famiglia agiata, fu avviato agli studi d'architettura e fu allievo di Paolo Santacroce [...] frati); nel 1842, per le benedettine della chiesa di S. Maria di Monteverginella, adottò nuovi ornati in luogo di quelli di D.A. Vaccaro modificando totalmente il carattere dell'interno. Anche per la chiesa di Donnaromita il G. fu chiamato, nel 1844 ...
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MOCENNI, Stanislao
Nicola Labanca
– Nacque a Siena da Alessandro e da Caterina Landi il 21 marzo 1837.
La sua famiglia era una delle più agiate a Siena e poteva vantare legami con la capitale granducale, [...] ’idea, ineccepibile dal punto di vista burocratico, avvicinava un reclutamento ditipo territoriale: cosa che era uscirono ambedue feriti, per quanto il M. superficialmente. Con carattere punitivo, il generale fu posto prima a disposizione (15 marzo ...
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DEL BUONO, Luigi
Roberta Ascarelli
Nato il 20 apr. 1751 a Firenze nel sobborgo di Rifredi da Filippo, piccolo possidente, e da Lucrezia Grazzini, iniziò nel 1773 a esercitare il mestiere di orologiaio [...] o oggetti che definivano il carattere della maschera, calzoni corti neri, lunghe calze di diverso colore (verde l' pezzente o un garzone di barbiere, certo è che, nato di popolo e vivente tra popolo, riprodusse il tipo più generale del fiorentino dei ...
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CORIO, Bernardino
Franca Petrucci
Di nobile e antica famiglia, nacque a Milano l'8 marzo 1459 da Marco e da Elisabetta Borri.
Sposò nel 1483 Agnese Fagnani, nipote di Piattino Piatti, che morì nel 1500 [...] laudibus historiae egli sembra enunciare l'idea di un tipo nuovo di storia ispirata agli ideali del Rinascimento. trattare le vicende di cui è stato testimone, lo stile si vivacizza ed egli sembra riuscire a dare un carattere unitario al suo racconto ...
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ARIOSTI, Attilio Malachia (Ottavio)
Riccardo Nielsen
Nacque a Bologna il 5 nov. 1666 da Giuseppe (che apparteneva a un ramo bolognese della famiglia nobile Ariosti) e da Caterina Sgargioli; fu battezzato [...] di stile delle due composizioni e di una Sinfonia infernale contenuta nell'Atys, che per il suo carattere definitivo, pur con le sue varietà, in quel tipo che accoglie in sé qualche movimento di danza o da questo derivato, qualche agile giga a ...
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GHISI, Teodoro
Francesco Mozzetti
Nacque nel 1536 a Mantova, dove quello stesso anno il padre Ludovico, mercante originario di Parma, era stato "investito" dallo Spedale del possesso di una casa in [...] una vena descrittiva che, resa con una particolare nota cromatica ditipo miniaturistico, sembra derivare dall'attività condotta dal G. nel campo dell'illustrazione del libro a carattere sia scientifico - sue sono le miniature del De omnium animalium ...
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tipo
s. m. [dal lat. typus, gr. τύπος «impronta; carattere, figura, modello», dal tema di τύπτω «battere»]. – 1. Con il sign. originario di impronta, fatta battendo o premendo, si conserva in due accezioni specifiche: a. In numismatica, figurazione...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...