I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] passive si muovono in direzione dell’analiticità, disegno diverso sono, al punto di arrivo, le vicende del ➔ futuro e Peraltro, una tendenza, sia pure marginale, alla definizione ditipi sillabici centrali e isocroni (vocale lunga in sillaba aperta ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...]
Variazioni prosodiche si riscontrano anche nelle lingue dei segni (➔ segni, lingua dei), ove riguardano la durata e la italiano, gli accenti di frase sono di vari tipi e cambiano a seconda della varietà considerata dal punto di vista sia fonologico ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] penisola. Se la lingua della lirica ha già un alto grado di codificazione in virtù di una tradizione modellata su ➔ Petrarca, altri generi letterari conservano più a lungo i segni dei particolarismi locali. Il caso dell’Orlando furioso è esemplare ...
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Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] provenienze regionali, aveva segnato un importante momento di accelerazione del processo di unificazione della società loro radicamento territoriale: viene così esclusa la tutela ditipi idiomatici che non soddisfino questo parametro (Orioles 2003a ...
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Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] attualmente parlata in un dato territorio, trasmesso nel tempo e raramente sostituito. Di conseguenza i toponimi si configurano per lo più come segni linguistici ‘opachi’, non si intravvede quel significato che solitamente avevano quando si sono ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] tarda latinità, per diventare quindi la base dei nuovi tipi romanzi (Rohlfs 1968: 313). Vale la pena notare ) sono arrivato soltanto 8°
mentre deve essere evitato l’uso di tali segni esponenziali quando si utilizzano cifre romane:
(43) fu Paolo VI ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] stesso nella facoltà umana di creazione di simboli e segni (cfr. Trabant 1996: 119-213);
(b) l’idea di descrivere la genesi , fa da contrappeso un processo di riaggregazione delle lingue in tre tipi fondamentali (corrispondenti alla tripartizione del ...
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La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, [...] , che i rapporti tra i referenti, i concetti e i segni linguistici che li esprimono non siano affatto fissi e costanti, ma essere associato a oggetti diversi o a modelli e tipi differenti di un medesimo oggetto, così come l’appartenenza a ...
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L’estensione dell’area dialettale comunemente definita lombarda si sovrappone solo parzialmente a quella dell’odierna Lombardia amministrativa. Ciò è certamente in relazione con la storia del territorio, [...] e cremonese, ma talvolta anche più a ovest, tipi lessicali emiliani come brisa «briciola», ris «trucioli». di dialettologia e di etnografia della Svizzera italiana di Bellinzona.
Angiolini, Francesco (1897), Vocabolario milanese-italiano, coi segni ...
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Una frase incidentale (detta anche semplicemente incidentale) è una frase inserita all’interno di un’altra frase (detta frase ospite) con cui non forma una struttura sintattica. La frase incidentale, cioè, [...] formali a esse applicati.
Le frasi incidentali possono essere di tutti i tipi previsti per le principali (3-5; ➔ modalità):
e dei trattini, la ➔ virgola non costituisce un segno esclusivo di incidentalità (Simone 1991). Se un inciso non è interposto ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
Pandemicene s. m. L'epoca attuale, in cui l’ambiente terrestre e la popolazione umana vengono fortemente condizionati su scala sia locale sia globale dal susseguirsi e proliferare di diversi tipi di pandemie. ♦ Secondo l’efficace sintesi del...